Musica per l’Ucraina: dagli Imagine Dragons all’Eurovision


La storia del quattordicenne Sasha della regione di Mykolaiv, che ha perso la casa e si è nascosto dagli invasori russi per cinque mesi in un bunker, è diventato un video degli Imagine Dragons per la canzone ‘Crushed’. Dopo sole 24 ore, le visualizzazioni avevano superato quota 1 milione.

Un villaggio fantasma

Il protagonista del video è Sasha. Il villaggio natale del ragazzo, Novogrigorovka, è stato sotto l’occupazione russa per 5 lunghi mesi, dalla primavera all’autunno scorso, e nella zona circostante si sono svolti aspri combattimenti. Dopo la liberazione da parte dell’esercito ucraino Novogrigorovka è apparsa come il fantasma di sé stessa. Nulla era più come prima: case crivellate dai proiettili e montagne di macerie.

Nel video Sasha cammina lentamente con lo sguardo fisso su ciò che è rimasto: la scuola distrutta, la biblioteca, le case dei vicini che sono morti, fino ad arrivare di fronte a casa sua, dove è rimasto ben poco. Eppure lui ora è lì con la sua famiglia, è seduto nella sua casa con una candela, perché l’energia elettrica non c’è ancora e forse, perché quella luce seppur flebile rappresenta una speranza nel sordo grigiore del villaggio fantasma.

 

Tornare in una casa che non c’è più

Gli Imagine Dragons attraverso le immagini commoventi del video rispondono alla domanda angosciata di molti ucraini profughi: ‘Come è tornare in una casa che non c’è più? Camminare in un luogo di cui sono rimaste solo rovine?

La band ha sostenuto l’Ucraina dall’inizio dell’invasione su vasta scala e ha contribuito a raccogliere fondi per gli aiuti umanitari. Il video di “Crushed” è entrato a far parte della campagna UNITED24, una piattaforma di beneficenza creata su iniziativa di Volodymyr Zelensky, perché di Sasha ce ne sono migliaia che, come lui, desiderano  ricostruire le proprie case  per poter ritornare a vivere una vita normale. “Restiamo uniti ai nostri amici ucrainirecita un messaggio alla fine del video Vi vogliamo bene e supportiamo ognuno di voi”.

Come firma i nomi dei componenti della band (Dan, Wayne, Ben e Platz) a testimonianza del fatto che chi canta non è solo un gruppo musicale, ma uomini capaci di immedesimarsi in altri uomini. Come hanno scritto su Instagram : ‘La storia di Sasha è straziante e sono migliaia le persone come lui che hanno un disperato bisogno di aiuto. Ancora oggi la sua famiglia è senza elettricità e altri servizi di base. Se ne hai la possibilità, puoi donare con United24 e accendere l’attenzione su questa causa”.

Qui è possibile fare una donazione. 

Tananai e le coppie separate dalla guerra

Tananai con la canzone ‘Tango’ ha spostato i riflettori del Festival di Sanremo difFebbraio sul conflitto russo-ucraino, raccontando invece la storia d’amore di una coppia divisa dalla guerra:
Amore tra le palazzine a fuoco
La tua voce riconosco
Noi non siamo come loro
Il  cantautore ha evidenziato un altro effetto di questa guerra in Ucraina. Molte famiglie hanno deciso di separarsi: alcuni uomini sono rimasti a casa per prestare servizio militare o per occuparsi di chi non poteva andarsene e le compagne hanno cercato rifugio nei paesi vicini. Non è facile prevedere quando sarà possibile rivedersi. Così come Sasha, che pur non essendo mai andato via, non sa quando potrà camminare in un paese ricostruito.

 

Le canzoni pro Ucraina all’Eurovision

Anche sul palco dell’Eurovision, che ha avuto luogo nei giorni scorsi alla Liverpool Arena, alcuni gruppi hanno lanciato messaggi politici a supporto dell’Ucraina. Le Vesna, sei ragazze di nazionalità differenti (tre ceche, una slovacca, una russa e una bulgara) con la loro canzone ‘My sister’s crown’ cantano in generale per le donne che non rinuncino mai alle proprie sicurezze: la propria corona. Il ritornello in ucraino è tuttavia una dedica speciale al paese afflitto dalla guerra .
Sestro krasyva
Oy ty syl’na
Khorobra yedyna
Korona tvoya

Sorella mia sei bellissima
Sei forte
Coraggiosa e unica
È tua la corona

Il duo Tvorchi invece quest’anno ha rappresentato l’Ucraina che in quanto vincitrice uscente avrebbe dovuto ospitare il contest. Il duo ha  raccontato la tragedia dell’acciaieria Azovstal, devastata dai bombardamenti dell’esercito russo nella primavera 2022, quando ha subito gravissimi danni nel corso della battaglia di Mariupol’. Con il brano ‘Heart of steel’ hanno cantato il coraggio di chi va avanti nonostante le difficoltà. Come gli Imagine Dragons, hanno aperto una raccolta fondi su UNITED24 per aiutare i bambini nati prematuri che, a causa della guerra, sono aumentati del 15%.

Anche il gruppo croato Let 3 con la canzone ‘Mama ŠČ!’ ha dato spettacolo sul palco di Eurovision. Con un’esibizione molto allegorica e alternativa hanno lanciato diversi riferimenti contro la guerra e contro Putin, descritto probabilmente come  ‘il piccolo violento e psicopatico’ del testo.

La musica è una forma d’arte dall’intenso effetto comunicativo. Con parole e note si possono raccontare le storie più diverse, così come lanciare messaggi di solidarietà. Più volte nella storia cantanti e band in autonomia o in gruppo hanno cantato per sostenere le cause più svariate. Usa for Africa con ‘We are the world’ ha alzato la propria voce contro l’Apartheid. ‘Imagine’ di John Lennon è forse l’inno alla pace per antonomasia. Bruce Springsteen ha poi recentemente criticato aspramente con il brano That’s What Makes Us Great la politica del presidente americano Donald Trump del ‘travel ban’ per citare solo alcuni degli innumerevoli esempi.

In definitiva la musica può fare da megafono, può dar voce a chi probabilmente non sarebbe altrimenti ascoltato. Può diffondersi, entrare nella testa della gente e diventare canto o motivetto fischiato. Un messaggio armonioso che riesce a circolare tra le persone e rimanere vivo nel tempo. Speriamo che si continui a cantare e a sostenere i profughi ucraini.

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