Sara Collu, l’architetta che vuole salvare le case in terra cruda in Sardegna

Il fango e la paglia. E il lavoro che trasforma l’impasto in mattoni prima e case poi. Si chiama “ladiri” ed è la tecnica per la costruire case con i mattoni di terra cruda. Tradizione di numerosi paesi della Sardegna e di qualche piccolo borgo della penisola oggi è stata “riscoperta” dall’edilizia ecosostenibile. La riscoperta della terra cruda e la possibilità di utilizzarla nell’era di industria 4.0.

Sara Collu, architetta di 33 anni di Vallermosa (nella provincia del Sud Sardegna), ha volute raccontare la sua passione e le sue competenze sulle case in terra crudanel libro “Ladiri” edito da Nootempo, da dicembre in libreria e online nell’edizione italiana e da maggio in  inglese. «Oltre a essere un argomento per me particolarmente sentito, giacché arrivo da un paese dove sono presenti parecchie case in terra cruda – racconta – è di estrema attualità, perché con il ladiri si affronta un tema molto importante che è quello della sostenibilità» sottolinea l’architetta.

Non un saggio tecnico sulle case costruite con i mattoni di terra cruda «ce ne sono abbastanza e molto ben fatti in giro», ma un viaggio nell’edilizia del passato che oggi diventa più attuale che mai. «Lo scopo non è quello di raccontare l’argomento dal punto di vista accademico – argomenta Collu – ma ha l’obiettivo di portare questo messaggio alle comunità in un percorso che parte dal basso, andando alla ricerca e scoperta delle origini». 

Che poi oggi si viaggi su un binario che ha il sigillo dell’industria 4.0, innovazione e digitalizzazione non è un problema. «Nel libro affronto il problema legato al recupero di questi edifici, la questione sostenibilità e la transizione energetica – argomenta ancora -, perché le case in terra cruda arrivano da un processo che è poco industriale e ha pochi inquinanti, ma è altamente competitivo». Perché «altamente prestante a livello termico se accostato ad altri materiali che collaborano con altro in un momento come questo dovrebbe tornare a essere protagonista».

E proprio per far diventare nuovamente protagonista questa tecnica ma anche la filosofia di vita che ruota attorno alle case in terra cruda, Sara Collu ha iniziato a presentare il libro in una serie di paesi, con l’intento di far conoscere la tecnica delle case in terra cruda. «Il problema è che l’Italia, nonostante ci sia un patrimonio importante anche se largamente danneggiato, non ha una normativa ufficiale perché il materiale non viene considerato di facile certificazione e dal punto di vita strutturale non viene considerato efficiente». Eppoi le professionalità che non si trovano. Difficoltà che non si trasformano comunque in ostacoli. «Siamo davanti a una grande opportunità ed è necessario lavorare per salvaguardare questo patrimonio».

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  • Paola Croso |

    ciao Sara
    vorrei fare un laboratorio sui mattoni in terra cruda e canapa.
    grazie
    Paola

  • alisandru |

    Bellissimo libro testimonianza di giovani donne sarde che Resistono e decidono di RESTARE nell’isola. Un a tematica molto interessante che tocca un immenso patrimonio da recuperare

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