La passione per la lettura è stata il primo passo. Poi è arrivato il resto: prima i gruppi di lettura, poi la libreria indipendente. Nulla di strano se non fosse per il fatto che la libreria indipendente è a Lisbona e vende libri in italiano. A metterla in piedi due giovani donne. Sara Cappai, 34 anni, originaria di Nebida (frazione sul mare di Iglesias nella Sardegna sud occidentale) e Elisa Sartor, 36 anni, di Milano ma in Portogallo dal 2008.
Loro sono le fondatrici e proprietarie di Piena, la libreria italiana indipendente a Lisbona che «vuole essere» un ponte tra il Portogallo e l’Italia, «una scatola magica in cui c’è spazio per tutto». Più che una sfida per le due imprenditrici che hanno alle spalle studi e percorsi differenti: laurea in Filosofia alla Sapienza e master per Sara che lavora anche in un’agenzia di comunicazione e fa l’editor free lance; laurea in architettura e impiego in un’agenzia di design e comunicazione per Elisa.
«Io mi sono trasferita a Lisbona nel luglio 2020 e mi sono portata dietro il mio lavoro da remoto – racconta Sara che per 15 anni ha vissuto a Roma -, ho visto che c’erano molti italiani e non capivo come mai non ci fosse una libreria». Il primo passo è stato un gruppo di lettura su Instagram e l’incontro dal vivo un anno dopo. «Sui social ci seguivamo poi ci siamo incontrate di persona nel 2021 – racconta ancora Sara – ho parlato a Elisa del mio progetto desiderio di aprire una libreria italiana indipendente. Per un anno è andato avanti il gruppo di lettura, quando abbiamo visto che funzionava si è deciso di partire con il nuovo corso». Quindi la nascita della società e l’apertura della libreria. Che suona come una sfida. «A giugno la risposta degli italiani che vivono qui, tenendo presente che la comunità italiana è la più numerosa – aggiunge – è stata molto positiva, inoltre sono arrivati molti turisti».
Ora parte la programmazione che segue un filone preciso: «Essendo una libreria indipendente abbiamo una linea editoriale precisa che vogliamo portare avanti – aggiunge -. In libreria non ci sono libri di classifica, perché la nostra selezione passa per altri criteri: femminismo, minoranza, diversità e antirazzismo». Sugli scaffali libri in italiano di autori anche stranieri. Spazio per quelli brasiliani e autrici. In cantiere i gruppi di lettura gli incontri nello spazio della libreria che «non è solo un luogo in cui si vendono libri ma anche un posto in cui si socializza e si parla e ci si confronta». Non solo libreria quindi, ma un ponte tra Portogallo e l’Italia.
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