Donne di editoria, la community di Women Plot

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Leggere storie di donne, con parole scritte da donne. Donne che nella storia sono state spesso silenziate. Quante scrittrici o poetesse abitano i libri di scuola? Quasi nessuna, potremmo affermare senza timore di smentita. Il 70% degli autori pubblicati, del resto, sono uomini. E il restante 30% non è certo rappresentativo di una pluralità di generi, religioni, scelte sessuali, culture. Ecco perché la diversity è, anche nell’editoria, una delle sfide aperte. Per questo è nata Women Plot, una casa editrice, un marketplace, ma soprattutto una comunità, fatta di persone che vogliono riequilibrare le prospettive, ascoltare nuove voci, aprirsi a nuove consapevolezze.

women-plotL’idea è figlia di Erica Isotta Oechslin, classe 1992, donna appassionata di lettura e, udite udite, tecnologia. Sì perché le competenze si sommano, non si sottraggono. E questa è la prima regola per l’inclusività. La stessa su cui si basa Women Plot, venuta alla luce nell’annus horribilis 2020 che per Oechslin ha significato non solo la pandemia, ma anche l’incontro ravvicinato con un aborto spontaneo. «Un’esperienza comune a molte donne, ma di cui si parla poco. Questo perché avviene solitamente nel primo trimestre, quando per consuetudine si tende a non annunciare neanche la gravidanza. Così, ci ritroviamo a gioire e soffrire in silenzio. Ma come possiamo liberarci da questa afonia e farci ascoltare? La scrittura è stata la mia risposta» confida Erica.

Dopo aver pubblicato nel 2014 il suo primo libro “Portami con te”, a cui è seguito nel 2018 “Quando torni”, decide non solo di dare alle stampe il suo terzo libro, “25% una donna su quattro”, dedicato proprio all’esperienza dell’aborto, ma di mettersi in gioco in prima persona, aprendo una casa editrice. Uno spazio libero da barriere e pregiudizi di genere, nato a cavallo tra l’Italia e l’Olanda dove Oechslin lavora per un’importante compagnia nel settore IT, attraverso il quale far emergere le opere di grandi scrittrici dimenticate e di quelle esordienti, che cercano di farsi strada nel mondo dell’editoria. Non solo: da publisher, Women Plot diventa presto un approdo per tante altre case editrici indipendenti – oltre 100! – che nel suo marketplace trovano un canale in più per raggiungere il loro pubblico.

«L’unione fa la forza, anche nell’editoria, un contesto molto sfidante in cui i piccoli fanno fatica. Solo collaborando si possono raggiungere buoni risultati, non certo cannibalizzandosi» spiega Erica. E con lo stesso approccio, aggiunge un ulteriore elemento caratterizzante: la community. Women Plot diventa infatti motivo di incontro, scambio, conoscenza reale, grazie ai tanti appuntamenti di book swap (scambio libri) e reading retreat (sì, proprio come i retreat di yoga, ma con i libri al posto del tappetino) organizzati in giro per l’Europa: da Milano ad Amsterdam, da Londra a Firenze. Appuntamenti seguitissimi che fanno crescere la comunità e che saranno numerosi anche nel prossimo autunno.

wp2«La lettura, solitamente intesa come attività individuale, diventa collettiva, rafforzando il suo potenziale. Una connessione che dissolve quell’egocentrismo di cui tutti, nell’era dei social network, siamo vittime. Perchè è solo così che possiamo riconoscere l’altro, a tutti i livelli. Conoscere per condividere» conferma Erica, ricordando che Women Plot è fatta di tante autrici diverse, per età, provenienza, esperienza, unite dal comune intento di provare a innovare un settore ancora molto tradizionale.

«Sono almeno tre le grandi partite su cui l’editoria italiana deve giocarsela per il prossimo futuro: la diversità, che vuol dire spazio per rappresentatività e visioni aperte; l’innovazione, da cui deriva un’integrazione intelligente e funzionale con le nuove tecnologie e la messa in discussione dello status quo, con senso critico e spirito costruttivo» avverte Oechslin. E conclude: «Ancora troppo spesso mi sento dire: “Ci sarà un motivo se non si studiano le donne?” Ecco, questo atteggiamento oppositivo è la ragione per cui non cresciamo, né come singoli, né come società. Ed è tutto ciò che spero potremo lasciarci presto alle spalle, anche grazie a Women Plot e alle sue autrici».

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