Ju Buk Festival, tornano a Scanno le scrittrici “guerriere”

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Scrittrici “guerriere” alla riscossa. Nel borgo del lago a forma di cuore, all’interno del Parco nazionale d’Abruzzo, tornerà dal 7 al 9 luglio 2022 la rassegna letteraria Ju Buk (dal dialetto locale: la bisaccia del pastore transumante), ospitata all’interno della manifestazione culturale Scanno Borgo in Festival. Protagoniste sono le donne che si sono distinte, attraverso la loro scrittura, per portare avanti il cambiamento sociale e  culturale atteso da tanto, troppo tempo, e reso ancora più necessario dal trauma della pandemia, che ha accentuato diseguaglianze e contraddizioni sociali.

Donne al centro, dunque. Le abbiamo viste in prima linea negli ospedali, le abbiamo viste perdere il lavoro, schiacciate tra la cura della casa e dei figli. Le abbiamo viste confinate tra le pareti domestiche, senza vie di fuga dalla violenza dei partner. Ma le abbiamo viste, e le vediamo, anche ostinate, mentre continuano a fare le acrobate tra vita professionale e vita privata, senza rinunciare a portare la loro “differenza” negli spazi in cui si muovono. Proprio come le donne fierissime, vivaci e meravigliosamente contemporanee immortalate tra i vicoli di Scanno da Henri Cartier-Bresson.

Il festival Ju Buk è uno di questi spazi di libertà e di riflessione collettiva, nato da una convinzione: nessuna “ricostruzione” del Paese potrà essere compiuta se non passa attraverso una rivoluzione culturale centrata sulle donne, sul loro desiderio di realizzazione e autodeterminazione, sulla loro abilità nel riscrivere le grammatiche dei rapporti tra i generi, sull’intelligenza che le rende capaci di capovolgere il paradigma culturale basato sul possesso in ogni ambito della vita, persino nelle relazioni interpersonali. Questo fa la rassegna di Scanno: attraverso le testimonianze di chi ogni giorno fa cultura e rovescia stereotipi, traccia il solco di un riscatto individuale divenuto corale.

whatsapp-image-2022-06-16-at-14-29-51Saranno presenti firme d’eccezione fortemente volute dall’anima di Ju Buk, la giornalista Eleonora de Nardis che, con le colleghe e amiche Roberta Scorranese (firma culturale de Il Corriere della Sera) e Manuela Perrone (già coordinatrice di Alley Oop de Il Sole 24 Ore), riunirà in quei giorni una vera e propria squadra di “scrittrici guerriere”:
Donatella Di Pietrantonio – Premio Campiello 2017, finalista Premio Strega 2021, premio David di Donatello 2022
Nadia Terranova – Premio Bagutta opera prima, Premio Brancati, finalista Premio Strega 2019, Premio Alassio, Premio Martoglio, Premio Penne, Premio La Cava. E ancora, l’attivista Giulia Blasi, la parlamentare in veste di autrice Monica Cirinnà, l’archeologa e dirigente dei Beni Culturali Maria Rosaria Barbera, la giornalista Lucia Visca, l’esordiente Valeria Gargiullo. Il 9 luglio special guest sarà Azzurra Rinaldi, direttrice della Gender School of Economics di Unitelma Sapienza. Ju Buk aprirà con un omaggio al centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini e chioserà con la premiazione dei vincitori del contest Ju Buk esordienti, provenienti da varie regioni italiane. Madrine delle giornate, la deputata Stefania Pezzopane e Silvia Costa, Commissaria straordinaria del Governo per il recupero dell’ex carcere borbonico di Ventotene.

“A cosa serve la letteratura se non a trovare la forza di capovolgere il mondo?”, chiede Eleonora de Nardis. “Da sempre dalle pagine di inchiostro gridano le istanze delle donne e di tutti coloro che si sentono non riconosciuti, osteggiati, soffocati nella loro identità. Oggi neanche la toga, la divisa dell’esercito, il camice bianco o un tailleur maschile ci fanno dire che sì, ce l’abbiamo fatta. Ancora tutto ci spinge un passo indietro. Per essere presenti sul lavoro rimandiamo la maternità (e a volte, invece, ce la imponiamo come viatico di riconoscimento sociale) e, pur di lavorare, sopportiamo di essere pagate meno dei colleghi uomini. Ci pieghiamo ad austere regole di un gioco che non ci appartiene, perché lo hanno scritto altri e, alla fine, lo giocano solo loro. La politica continua a promuovere la conciliazione casa-lavoro, e la parola condivisione non è neanche lontanamente contemplata”. Per de Nardis, “un passo indietro è il posto più caldo dove rintanarci, perché essere riservate e silenti restano spesso – insieme alla bellezza – le uniche qualità necessarie ad accedere, seppur da una serratura, a un mondo maschio. Compito di tutti, ma prima di noi donne, è quello di cambiare le cose, per non lasciare il mondo come lo abbiamo trovato ma trasformarlo in un luogo di parità e inclusione”.

Ju Buk prova questo “passo avanti”, attingendo da tutte le energie abruzzesi. Il 9 luglio mattina, Scanno borgo in festival prosegue con “Canovacci d’ispirazione”, ideato e curato da Maria Fiorella Rotolo, coach e counselor che coordinerà una nutrita tavola rotonda di donne imprenditrici creative che innovano attività artigianali portando l’Abruzzo nel mondo. Un momento prezioso per dialogare con il pubblico di futuro, emporwement e leadership al femminile, restando focalizzati sui saperi della tradizione. Varie attività di intrattenimento accompagneranno i partecipanti lungo le strade del borgo, con la possibilità di visitare antichi laboratori di arte orafa per i quali Scanno è ormai noto da decenni.

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