Donne che osarono, donne “contro”: tre libri per farle rivivere

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Eppure osarono è un’opera di una bellezza semplice, a tratti pittorica. Così è l’ultimo romanzo di Maria Rosaria Valentini, per Brioschi editori, che segue “Il tempo di Andrea”, uscito per Sellerio nel 2018. La storia è di quelle che andrebbero raccontate più e più volte, inquadra la Ciociaria e in quella terra due giovani donne che imparano presto l’ansia di cercare fortuna altrove e trovano l’emancipazione.

Lucietta e Lia lasciano i posti dell’infanzia che la scrittrice descrive come fissandoli su tela. Vanno via senza fuggire, in compagnia di Severino, nel cuore di una notte alla luce della luna. Come molte coetanee che con loro condividono la bellezza, i lunghi capelli e uno sguardo intenso, anche le due amiche affrontano il mondo alla ricerca della felicità che sembra aspettarle a Parigi, nell’atelier di un pittore dove tentare la carriera di modella.

Le protagoniste vivono accanto al lettore la sfida, la paura: “Lia le stava suggerendo l’idea di partire da sole? E quando? Per andare dove? Un progetto folle. Scherzava di sicuro. Però, vagare con la mente si poteva. Immaginare non è mai costato niente. Due ragazze sole! No, roba mai vista”. La narrazione è placida, naviga sensazioni, le attraversa. Il rapporto d’amore tra Lucietta e Severino è dapprima un faro che illumina i dubbi e dissipa le nubi, diventa un matrimonio solido, l’attenzione e la cura nella declinazione dei due coniugi, che si sono scelti.

Presto però le cose cambieranno e con esse cambierà la luce gettata sul sentimento. Severino diventerà un’ombra per Lucietta, sul cui corpo esibito e in posa giungerà, nettissimo, il riflesso di una passione diversa, quella per il pittore che ogni giorno la ritrae sul suo divano: “Lei non protestò. Con la mente se ne andò. Non si era mai spogliata davanti a un uomo. Neppure davanti a suo marito. Si stupì per non aver provato vergogna, neppure paura e nello stupore cercò riparo per le sue idee, certa che fossero sue soltanto. Nessuno avrebbe mai potuto ispezionarle o vederle nude. Almeno quelle”.

È in fondo una storia semplice, quella che ci racconta Valentini, è la storia di ognuna di noi nel momento in cui decide per il salto, alla ricerca del senso di una vita intera o di un amore. Il ritmo è musicale, fluido senza essere incalzante, le descrizioni sono spesso tanto accurate da risultare quasi parlanti.

Un’altra figura femminile è quella che riempie di sé l’ultimo romanzo di Antonella Romeo, giornalista ed editrice e che esce per Seb 27 nel settembre del 2021. È uno Sgurbiol, non più bambina e non ancora donna. Lo scenario qui è la bassa modenese, la nebbia, i campi, e la protagonista è Lelia. Il ruolo le appartiene, tutto il libro le ruota attorno,  con una forza centrifuga che riporta ogni resoconto a lei. Un bandolo della matassa nella quale si trovano insieme storia e geografia, e poi i sogni di una generazione intera e gli incubi di una guerra.

È nel sottotitolo che il filo si dipana: “Delle cose e del tempo di Lelia”. Una lettura che ci riporta al 25 aprile appena trascorso, la Storia si fa spazio nel racconto, la documentazione, la ricerca, la ricostruzione storiografica. E poi i partigiani, la Resistenza, la parte più dolorosa e nobile del nostro Paese, uomini e donne che hanno fatto la democrazia, come oggi la conosciamo.

Lelia è al centro di un viaggio che condurrà il lettore e la lettrice in un percorso di comprensione e di identificazione. Principi e valori antichi, altissimi, ruoli e missioni che nel libro di Antonella Romeo risuonano di vecchia Italia, quella che ci torna alla mente ogni volta che la speranza ci spinge a cercare un altrove migliore. E poi c’è l’umanità che, quando è dolente, sa stupire di meraviglia. “Le cronache raccontano scene commoventi come quella di alcuni piccoli napoletani che rivestiti nell’Albergo dei poveri, una volta saliti sui treni lanciarono dai finestrini i loro cappottini nuovi affinché le madri potessero afferrarli e portarli ai fratelli o alle sorelle rimasti a casa”.

C’è infine la politica, quella che scriveremmo con la lettera maiuscola se solo non temessimo la retorica: “Al momento del primo congresso cittadino, nell’ottobre del 1945, il Partito Comunista aveva 51.000 iscritti su una popolazione che nel censimento del 1951 risultò di circa 490.000 persone, compresi ovviamente i minorenni. Quella solidarietà praticata dalla popolazione emiliana fu allargata anche alle popolazioni del Sud che al tempo non condividevano la tradizione socialista, con intento, forse, di conquistarne il consenso. Ma era quello un modo di fare politica offrendo una risposta ai bisogni materiali per coloro che più avevano patito le conseguenze della guerra. L’ideale politico primario era la sconfitta della povertà e l’elevazione sociale di parti della popolazione che vivevano ai margini”.

È chiaro il timbro che al libro ha voluto imprimere la giornalista piemontese, è cristallino il racconto. Netta, per chi si intrattiene su quelle pagine, è poi la sensazione di conoscere Leila, di parlarle, di vederla, come in un’intervista dove ogni domanda apre la lettura a un’infinità di sfumature. Pagine dense e ricchissime, sobrie e definite, come contorni mai troppo sfumati.

Le donne incontrate finora sono tutte le donne del mondo, Lucietta, Lia e Lelia vanno ad aggiungersi alle sorelle dimenticate di ogni tempo e di ogni spazio. È Elio Camilleri, insegnate di filosofia in pensione, a dare voce ad alcune di esse, rintracciandole in una terra antica e feroce come la Sicilia. Si intitola Siciliane contro” il suo romanzo, edito da Algra, nel 2021, con la prefazione di Graziella Proto, direttora di Casablanca. E dentro ci sono le nostre mamme e le nostre nonne, nel tentativo estremo di ricucire un filo da tendere alle figlie sparse nel mondo.

C’è Antonina Cascio, nata nel 1797 al tempo della Rivoluzione francese e morta nel 1905: “Lo spirito dei rivoluzionari parigini sembrò proprio essere arrivato dalle parti di Messina e la prese e la pervase tutta. Così Antonina Cascio, poco più di ventenne irruppe nei moti del 1820, con un battaglione tutto suo, tutto formato da donne”. 

Quella di Elio Camilleri è, per sua stessa ammissione, una piccola scheggia che vuole produrre conoscenza e ricordo. Sono i momenti di lotta, quelli in cui tanta gente visse esperienze speciali contro l’oppressione e per la libertà.

C’è Andreana Sardo, che le siciliane non conoscono, ma alla quale devono la conservazione della sede centrale dell’Università degli Studi di Catania: “Il 6 aprile del 1849 si era abbattuta sulla città la feroce repressione borbonica in risposta alla partecipazione ai moti democratici dell’anno precedente e allora numerosi, splendidi palazzi della Via Etnea furono devastati dalle fiamme, le abitazioni saccheggiate e ridotte a cumuli di macerie”.

La descrizione è cinematografica, il ritmo interrotto solo dal passaggio che sposta il lettore e la lettrice da una storia a un’altra, scorre fluido. Tutte le lega insieme, quelle facce, per restituirci brandelli dimenticati di figure femminili mai risarcite, per l’oblio subito. “Donne violentate e stuprate, migliaia tra morti e feriti, torturati, bastonati e lasciati a rantolare per le strade e nei sotterranei dei palazzi dove avevano cercato riparo”. Con l’ateneo in fiamme “Andreana Sardo pensò subito ai preziosi libri della biblioteca, ai laboratori scientifici”. Il gesto le fu riconosciuto e le fu permesso di abitare nei mezzanini del palazzo, “ogni sera le portavano le chiavi di quella biblioteca che lei stessa aveva salvato dalla distruzione”.

Storie di donne che vanno restituite alla collettività tutta, oggi più che mai che si sta come appesi, alla ricerca di modelli e di ispirazioni che travalichino i tempi.

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Titolo: “Eppure osarono”
Autrice: Maria Rosaria Valentini
Editore: Francesco Brioschi editore
Prezzo: 18,00 euro

Titolo: “Sgurbiòl. Delle cose e del tempo di Leila”
Autrice: Antonella Romeo
Editore: Edizioni Seb 27
Prezzo: 16,00 euro

Titolo: “Siciliane contro”
Autrice: Elio Camilleri
Editore: Algra Editore
Prezzo: 12,00 euro

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  • Giovanna Corchia |

    Ho letto il libro di Maria Rosaria Valentini ” Eppure osarono” che ho apprezzato molto come altri suoi libri. In TICONZERO troverete la mia recensione
    Giovanna

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