Milioni di bambini potrebbero essere coinvolti nelle violenze mentre i combattimenti si intensificano nei principali centri urbani del paese e nelle zone limitrofe. I bambini sono particolarmente a rischio di essere feriti o uccisi quando le armi e le munizioni esplosive sono usate in are e popolate.
I bisogni umanitari nel Paese si moltiplicano di ora in ora. Centinaia di migliaia di persone non hanno acqua da bere a causa dei danni alle infrastrutture del sistema idrico e molti sono stati tagliati fuori dall’accesso ad altri servizi essenziali come l’assistenza sanitaria. Il paese è a corto di forniture mediche di base e ha dovuto sospendere le azioni urgenti per frenare un’epidemia di polio.
L’allarme di Save the children
I bambini feriti nelle zone di conflitto necessitano di cure immediate e sono ancora più a rischio degli adulti a causa delle loro specifiche vulnerabilità. Lo sottolinea oggi Save the Children, che chiede ancora una volta la fine immediata delle violenze in Ucraina. Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Onu, decine di bambini sarebbero stati uccisi e si teme che, con l’intensificarsi dell’operazione militare della Russia nelle principali città, molte altre vite siano a rischio.
I più piccoli, se colpiti dalle esplosioni, sono particolarmente a rischio rispetto agli adulti e devono essere curati in modo diverso – evidenzia l’Organizzazione – Il loro collo e il loro torace sono più delicati e basta un colpo anche lieve per causare danni al cervello. Nelle zone di guerra, le ferite alla testa sono molto comuni nei bambini piccoli, con i pazienti sotto i sette anni che hanno il doppio delle probabilità di presentare un trauma cranico rispetto ai pazienti più adulti.
“Negli ultimi sei giorni, i bambini in Ucraina hanno visto le loro case e le loro scuole distrutte, sono stati costretti a fuggire o a nascondersi in scantinati e rifugi antiatomici, e sono stati strappati dalle loro famiglie e dagli amici”, dichiara Filippo Ungaro, direttore comunicazione di Save the Children Italia, aggiungendo poi: “Assistiamo a immagini di bambini che cantano dai rifugi per tenere alto il loro morale. Nessun bambino dovrebbe mai essere messo in una situazione così tragica. Questi bambini dovrebbero essere a scuola o a giocare all’aperto, invece devono preoccuparsi della la loro sopravvivenza. Hanno bisogno di protezione urgente e che l’escalation militare russa si fermi immediatamente. La situazione sta andando fuori controllo. Se il conflitto si intensificherà ulteriormente, temiamo che il bilancio delle vittime tra i bambini continuerà ad aumentare notevolmente nei prossimi giorni e persino nelle prossime ore”.
I tre milioni di residenti della città di Kiev, si stanno rifugiando in scantinati, stazioni della metropolitana e rifugi antiatomici, molti non sono in grado di lasciare le loro case a causa dei combattimenti attivi in queste ore nella capitale. Anche i pazienti dei reparti di maternità e degli ospedali pediatrici si nascondono sottoterra, soffrendo la poca luce e un accesso limitato alle medicine, all’acqua pulita e al cibo, ricorda Save the Children.
Lunedì, secondo il sindaco di Kharkiv, un pesante bombardamento sulla città ha ucciso tre bambini e una bambina di sei anni è morta in un attacco al porto di Mariupol domenica, nonostante i mediaci abbiano lottato per salvarla. Nelle zone di conflitto, anche il personale medico addestrato come chirurghi, infermieri e terapisti, potrebbe non avere la formazione medica di emergenza e le competenze necessarie per trattare i bambini. Inoltre, le strutture sanitarie e le squadre mediche che vi operano sono spesso sopraffatte dalla situazione e prive di risorse.
Save the Children, in collaborazione con l’Imperial College di Londra ed esperti medici, ha sviluppato un manuale completo – il primo del suo genere – per supportare i bambini feriti durante i conflitti. Il manuale aiuta le squadre mediche nelle zone di conflitto, spesso costrette a trattare e operare i bambini in circostanze difficili, con una formazione specialistica limitata e risorse su come farlo.
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