Roberta Vinci, dagli Us Open al World Padel Tour 2022

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Era l’11 settembre 2015 quando Roberta Vinci sconfisse per la prima volta in carriera la numero uno al mondo Serena Williams. Era la semifinale degli Us Open e a Serena serviva proprio la vittoria a Flushing Meadows per raggiungere il tanto agognato Grande Slam. A rovinarle la festa arrivò la nostra Roberta che poi perse in finale contro l’altra azzurra Flavia Pennetta.

Oggi, quasi 7 anni dopo, Roberta Vinci ricomincia dal padel dove in coppia con Giulia Sussarello al primo tentativo ha raggiunto il tabellone principale di Miami, la tappa iniziale del World Padel Tour 2022. Un ‘impresa straordinaria per le due ragazze che sono riuscite a superare le pre-qualificazioni e due turni di qualificazioni successivi che si sono disputati a Madrid. Insomma, come nei migliori sogni sportivi: da New York a Miami si chiude il cerchio della carriera di Roberta Vinci e si riapre per farla tornare a vivere una seconda vita sportiva.

Nutro per gli Stati Uniti un amore spropositato, New York mi ha fatto vivere l’emozione più grande della mia vita. E ora mi sono rimessa in gioco riuscendo ad approdare all’Open di Miami”.

E c’è ancora gente che ti riconosce negli States?

Sì, mi sono anche sorpresa! Mi è capitato di entrare in un negozio sportivo per acquistare una maglietta e il commesso mi ha guardata per poi dirmi “no more tennis?” (“niente più tennis?” ndr)… Eh no, ora gioco a padel è stata la mia risposta e abbiamo riso. Mi ha fatto piacere.

Roberta, quindi come stai vivendo questa nuova avventura sportiva?

È un’esperienza nuova che mi dà tanti stimoli. La vivo con l’entusiasmo di una ragazzina e con molte meno pressioni rispetto al tennis. Oggi dopo una sconfitta riesco persino a farmi una risata, prima la vivevo come un dramma. È ovvio, sono momenti diversi della mia vita. Il tennis per me era un lavoro, il padel al momento è divertimento. Poi è chiaro, a me piacciono le sfide, sono competitiva, voglio vincere e fare bene, quindi vivo ogni partita con grande serietà. Però con il giusto equilibrio. Devo dire anche che la mia carriera di tennista mi ha dato grandi vantaggi in questo sport: ho giocato tanti doppi quindi so relazionarmi bene con la mia compagna in campo. Giulia (Sussarello ndr) mi aiuta tanto, lei è fortissima. Per me è un po’ come tornare indietro nel tempo.

E studi le avversarie prima dei match?

In realtà al momento le conosco poco, è Giulia che mi spiega le loro caratteristiche principali e io seguo i suoi consigli su come affrontarle.

E loro come si approcciano a una campionessa del tennis?

Non lo so proprio, penso che qualcuna sappia chi sono. A dire il vero mi chiedo spesso cosa pensino di me: se sono una sfigata alla mia età (39 anni ndr) a mettermi ancora in competizione o se invece sono forte perché ho il coraggio di rimettermi in gioco… (ride ndr).

Quali sono gli obiettivi che ti sei prefissata nel padel?

Di sicuro ora devo concentrarmi sui prossimi tornei perché avendo pochi punti in classifica purtroppo poi costringo anche Giulia a partire dalle pre qualificazioni e diventa tutto molto faticoso. Appena acquisirò un ranking migliore inizieremo dai soli due turni di qualificazione per provare ad accendere al tabellone principale. Poi spero che si riesca a crescere sempre di più per provare a giocarci un quarto di finale in diretta su Sky Sport con il commento tuo e di Mauricio Lopez.

Eh già Mauricio che è anche il vostro allenatore. Mi ha confidato che quando fate la partita in allenamento non serve mai sul tuo rovescio!

(Ride ndr) È vero, quello è il colpo migliore che ho, è sempre stato così! Faccio più fatica con il dritto.

E qual è la più grande differenza tra tennis e padel?

Sicuramente l’aspetto economico. A Miami per un match del primo turno ci hanno dato 200 euro, avevamo l’alloggio pagato in pensione completa e i taxi per muoverci, ma il biglietto aereo lo abbiamo dovuto pagare noi. Quindi alla fine non abbiamo guadagnato nulla. Ora però so che qualcosa sta cambiando a livello di montepremi anche con il nuovo Tour mondiale sostenuto dalla Fip (Federazione italiana padel), quindi penso sia solo una questione di tempo e poi anche il padel potrà diventare un lavoro per tutti i professionisti.

Adesso che siamo arrivate alla fine dell’intervista ce lo puoi dire: hai riscoperto dolori che non provavi da tempo e muscoli di cui ti eri dimenticata?

Nonostante l’età devo dire che tengo botta! Certo, appena atterrata da Miami la prima telefonata che ho fatto è stata al mio fisioterapista… (ride ndr) Devo anche far sistemare i plantari e preparami bene fisicamente. Però sto bene, mi diverto, viaggio… domenica 6 marzo partiamo per le pre qualificazioni a Reus in Spagna! Insomma nel padel mi ci sono buttata con anima e corpo e sono veramente felice!.

Questa è l’unica cosa che conta! Allora in bocca al lupo Roberta e a presto per i quarti di finale su Sky Sport.

Twitter @gaiabrunelli

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