Tra prime volte, conferme, consolidamenti e riconoscimenti internazionali, in questo momento dell’anno vogliamo celebrare le donne che hanno lasciato un segno nel 2021. Scienza, cultura, sport, diplomazia e managerialità, sono solo alcuni degli ambiti in cui si distinguono i nomi che la redazione di Alley Oop vuole ricordare. E perché non cominciare omaggiando le sportive, che nell’anno dei grandi successi italiani olimpici e paralimpici ci hanno regalato momenti di vera commozione.
Le vittorie nello sport
Sarà difficile dimenticare, ad esempio, il podio tutto azzurro dei 100m paralimpici a Tokyo, dove abbiamo visto la genuina esplosione di gioia di Ambra Sabatini, medaglia d’oro e nuovo record del mondo in 14″11, di Martina Caironi, argento, e di Monica Graziana Contrafatto, bronzo. Le tre compagne di squadra, subito dopo la vittoria, hanno sciolto la tensione della gara in uno show di esultanza che ha anche mostrato la compattezza del team, la reciproca stima e la condivisione di un obiettivo comune magistralmente portato a compimento.
Ci ha fatto emozionare anche Vanessa Ferrari, argento nella ginnastica artistica corpo libero. Una vittoria speciale non solo perché raggiunta a 30 anni, alla quarta olimpiade e dopo infortuni importanti. Ma anche una vittoria storica per lo sport italiano, dato che l’unica medaglia azzurra in campo femminile nella ginnastica risaliva al 1928. E mentre Luminosa Bogliolo firmava il nuovo record italiano dei 100 ostacoli nella semifinale olimpica di Tokyo, Antonella Palmisano conquistava l’oro nella 20 km di marcia femminile con una storica fuga e Irma Testa faceva suo il bronzo nella boxe femminile, il mondo dello sport si apprestava a dare l’addio a una campionessa che si è meritata il soprannome “la Divina”.
Federica Pellegrini ha infatti chiuso a novembre la sua mirabolante carriera agonistica, ovviamente con un trionfo. Ha vinto la sua ultima gara, i 200 stile libero agli Assoluti Invernali di Riccione, e con uno splendido discorso dagli spalti ci ha ricordato perché è stata una campionessa tanto apprezzata, contro ogni pregiudizio: «Ho amato il mondo follemente, lo amerò ancora» ha detto. Pochi giorni dopo, alla trasmissione Le Iene, si è tolta qualche sassolino dalla scarpa parlando di sessismo nel mondo dello sport, e certamente con la sua personalità non resterà dietro le quinte nei prossimi anni, dato che il 4 agosto è stata eletta membro del CIO, e restando in carica fino ai giochi di Los Angeles 2028, di conseguenza sarà in giunta CONI almeno fino a quella data.
Le prime volte da ricordare
È piacevole a metà, leggere in un titolo di giornale che una donna ha fatto qualcosa o ha raggiunto una carica per la prima volta. Fa piacere sapere che cadono delle barriere, ma fa male rendersi conto che queste barriere, ahimè, esistono. Ogni successo raggiunto ha certamente un nome e un cognome, appartiene a una persona prima che a un genere, ma sottolineare il genere femminile aiuta a rendere manifesti tutti gli ostacoli, le porte chiuse, i soffitti di cristallo che ancora impediscono fortemente una piena realizzazione della parità di diritti e opportunità tra i generi. Ecco allora perchè vogliamo celebrare le prime volte delle donne italiane nel 2021.
Annamaria Barrile è stata nominata a novembre direttrice generale di Confagricoltura. È la prima donna al vertice della più antica organizzazione di tutela e di rappresentanza delle imprese agricole, in 101 anni. Siciliana, 47 anni, ha collaborato con Deloitte Consulting, si è affermata all’interno del gruppo Finmeccanica (oggi Leonardo) ricoprendo nella holding e nelle controllate Alenia Aeronautica e Telespazio i ruoli di responsabile delle relazioni internazionali e istituzionali. All’indomani della nomina, ha parlato di uffici vuoti dopo le 16.30 e di smart working intelligente, a tutela delle famiglie. Ma anche di sindrome dell’impostore, e di come sia questa la peggiore nemica per la carriera delle donne.
Elisabetta Belloni è stata nominata dal premier Mario Draghi direttrice generale del dipartimento delle informazioni per la sicurezza. Si tratta della prima volta che una donna arriva al vertice dell’intelligence italiana. L’ambasciatrice Belloni aveva già conquistato primati in passato, come prima donna segretaria generale della Farnesina, ruolo che ha ricoperto per cinque anni, da maggio 2016 a oggi. Laureata in scienze politiche alla Luiss nel 1982, è entrata in carriera diplomatica nel 1985.
Alessandra Buonanno è stata la prima ricercatrice italiana a ricevere la medaglia Dirac, uno dei principali premi scientifici internazionali, assegnata dall’International Centre for Theoretical Physics (ICTP) di Trieste. Buonanno lavora in Germania, nell’Istituto Max Planck per la Fisica gravitazionale di Potsdam, dove dirige la divisione di Astrofisica e Relatività Cosmologica. La medaglia le è stata assegnata per le sue ricerche teoriche alla base della rilevazione delle onde gravitazionali. Oltre a essere la prima italiana, Buonanno è la seconda donna in assoluto a ricevere il prestigioso riconoscimento.
Maria Chiara Carrozza è stata eletta in aprile presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr) e sarà in carica per i prossimi quattro anni. Laureata in fisica, dottorato in ingegneria alla Scuola Superiore Sant’Anna, ha alle spalle un’esperienza nel settore delle tecnologie più avanzate che nel 2017 l’ha portata nella rosa internazionale delle 25 donne della robotica. Autrice di numerose pubblicazioni e brevetti, responsabile di progetti europei, cofondatrice di spin off accademici, presidente di società scientifiche e di panel di esperti, è stata anche la più giovane rettrice in Italia, sempre presso la Scuola Superiore Sant’Anna. È inoltre componente del consiglio di amministrazione di Piaggio SpA e direttrice scientifica dell’IRCSS fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus.
Gianna Fratta è diventata a maggio la nuova direttrice artistica dell’Orchestra Sinfonica Siciliana. È la prima (e per ora unica) donna cui è stata affidata la direzione artistica, fra le quattordici istituzioni concertistico orchestrali italiane. Un messaggio di emancipazione offerto dalla Sicilia, che nel superare stereotipi e pregiudizi, usa il femminile nelle comunicazioni istituzionali per definire il ruolo della Maestra e direttrice, in una presa di posizione netta nella querelle sollevata sul tema dal palco di Sanremo. “Questa nomina non è avvenuta perché sono stata fortunata” ha dichiarato Fratta contestualmente, “questa nomina è la conferma che il merito, alla lunga, trova la sua strada. Ed è sempre una strada maestra. Questa volta Maestra in tutti i sensi”.
Alessandra Galloni è la prima donna a dirigere l’agenzia Reuters nei suoi 170 anni di storia. La giornalista parla quattro lingue, ha 47 anni ed è nata a Roma, e ha preso il posto di Stephen J. Adler, alla guida di Reuters dal 2011, in pensione dalla fine di aprile. Ha preso la guida della Reuters, staff mondiale di circa 2.450 giornalisti, in un momento storico particolarmente pieno di sfide anche per l’informazione internazionale.
Daniela Mapelli e Alessandra Petrucci sono state elette rettrici rispettivamente dell’Università di Padova e di Firenze. Ci sono voluti solo 800 anni, all’ateneo padovano, per offrire il prestigioso riconoscimento a una donna, e d’altra parte sappiamo che l’ambito accademico non è particolarmente propenso alla parità. In Italia fra i professori ordinari contiamo meno del 25% di donne e le rettrici sono solo 7 su 84.
Paola Sciommeri è la prima donna alla guida della Direzione Produzione TV Rai. Una nomina significativa, soprattutto perchè è arrivata dopo le polemiche della prima tornata di nomine, avvenuta il 23 settembre, in cui mancava attenzione alla parità di genere. Ci hanno riprovato il 7 ottobre, l’ad Carlo Fuortes e la presidente Marinella Soldi, e delle otto nomine nell’area corporate, quattro sono donne e quattro uomini. Sciommeri è passa dalla Direzione Teche alla Produzione, che conta un organico di circa 3650 persone divise in quattro centri di produzione. La responsabilità è sulla realizzazione dei TG, della totalità dei programmi informativi, di quasi tutti i programmi di intrattenimento delle reti generaliste e della produzione dei grandi eventi, a cominciare da quelli sportivi.
Lasciare un segno per tutte
Non solo prime volte: desideriamo anche ricordare altri nomi per ciò che hanno rappresentato in quest’anno, per le conquiste e per come hanno ricoperto simbolicamente quel role model tanto importante per l’emancipazione delle donne e delle giovani generazioni.
Mariasole Bianco è la biologa marina volto della divulgazione oceanografica della trasmissione di Rai 3 “Kilimangiaro”, ma è anche e soprattutto la fondatrice e presidente di WORLDRISE, associazione no profit che attraverso i suoi progetti si impegna a salvaguardare il patrimonio naturalistico italiano, promuovendo la tutela e la valorizzazione dell’ambiente marino. Fra i riconoscimenti ricevuti da Mariasole Bianco in tutto il mondo, è stata inclusa dal mensile americano Origin tra i 100 “Ocean Heroes” internazionali.
La sua passione per lo spazio e la medicina l’ha condotta nel deserto dello Utah: parliamo di Ilaria Cinelli, 31 anni, ingegnera biomedica, dottoranda all’Università di Galway, in Irlanda, scelta per ben otto volte come Comandante di missione spaziale simulata, presso il Mars Desert Research Station. Cinelli ha partecipato alla missione come comandante senior, a capo di un team internazionale che per qualche settimana ha sperimentato le condizioni di vita e lavoro esattamente come se si trovasse sulla superficie di Marte. Inoltre Cinelli è anche mentore nel programma Space4Woman, piattaforma dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari spaziali, un progetto nato per ispirare donne che sognano lo spazio.
Claudia Parzani, presidente di Allianz Italia, vicepresidente di Borsa Italiana, nonché partner e global business development & marketing head di Linklaters, è l’unica italiana inclusa nella HERoes Women Role Model Lists creata da Yahoo Finance, ovvero le 100 donne che guidano il cambiamento promuovendo attivamente una cultura inclusiva nel mondo del lavoro, attraverso la loro influenza e la loro posizione professionale. Nel 2019, Parzani era già stata l’unica italiana tra le 100 Women Role Model di Forbes
Patrizia Ravaioli ha raggiunto un importante traguardo per la leadership femminile nella Sanità. È stata direttrice generale della LILT, ha gestito il rilancio e la privatizzazione della Croce Rossa Italia, ed è oggi presidente dell’Associazione Donne Leader in Sanità. Ha ricevuto in agosto la nomina a Direttrice generale di Formez PA, il centro servizi, assistenza, studi e formazione per l’ammodernamento delle P.A., in house alla Presidenza del Consiglio.
L’eredità delle donne che ci hanno lasciato
Tra le donne che abbiamo perso nel 2021, e che vogliamo ricordare in questa pagina, cominciamo da Raffaella Carrà, icona di libertà e gioia di vivere, regina indiscussa della televisione italiana, amata anche per il suo impegno nelle cause civili e per la sua appassionata e generosa umanità. Scomparsa nel luglio 2021, la città di Madrid ha annunciato che dedicherà una piazza alla mattatrice di Carramba, che sorgerà tra i numeri civici 43 e 45 della calle Fuencarral.
A dicembre è scomparsa Lina Wertmüller, regista rivoluzionaria oltre i generi cinematografici, Oscar alla carriera nel 2020 e prima donna in assoluto a ottenere l’attenzione di Hollywood nel 1977 per il film “Pasqualino settebellezze”. Narratrice appassionata dei ruoli sociali dell’uomo e della donna, della borghesia e del proletariato e delle contrapposizioni culturali tra nord e sud. Un esempio per le donne che sognano la regia, lei stessa regista in un’epoca in cui erano in poche a fare questo mestiere, ha sempre mostrato un carattere forte e libero, immune ai pregiudizi.
Ad aprile è scomparsa Milva, la voce della Milano dell’arte e del teatro, che con il suo caratteristico graffiato ha raccontato un’epoca con la musica, rendendo popolare il sofisticato e viceversa. A fine maggio il mondo della danza ha perso Carla Fracci, l’étoile ambasciatrice della danza italiana nel mondo, anche lei simbolo di Milano, e di certi valori del dopoguerra come impegno e laboriosità. Ad agosto abbiamo perso lo sguardo rassicurante della storica annunciatrice Rai, Nicoletta Orsomando, la prima delle cosiddette “signorine buonasera”, un modo forse infelice per etichettare una professione, ma che lei su tutte ha saputo maneggiare con una garbata professionalità, a tratti persino ironica.
Infine, la redazione di Alley Oop desidera rivolgere un ricordo e un omaggio alla memoria di Angela Romanin, scomparsa a febbraio all’età di 64 anni. Era la presidente del coordinamento dei centri anti-violenza dell’Emilia-Romagna, impegnata presso la Casa delle Donne di Bologna per oltre 27 anni. Per onorare la sua memoria, il suo esempio nella lotta alla violenza maschile contro le donne e l’alto valore da lei sempre riservato alla formazione, la Casa delle Donne di Bologna ha istituito un premio per tesi di laurea a lei intestato. Con l’intento di valorizzare tesi di laurea magistrale e triennali dedicate ai temi della violenza sulle donne e/o al lavoro dei centri antiviolenza, prende l’avvio la prima di una serie di iniziative che verranno dedicate alla sua figura di instancabile attivista.
***
La newsletter di Alley Oop
Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscriverti clicca qui.
Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo è: alleyoop@ilsole24ore.com