“Matti da sfilare”: un libro, un premio e un progetto per la salute mentale

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Un premio, al matto dell’anno. E un libro, che apre la raccolta fondi per un progetto importante. Stasera a Milano, nel pieno delle sfilate della settimana della moda, in passerella ci saranno i matti. “Matti da sfilare” è la serata organizzata da Fondazione Lighea Onlus, che dal 1984 si occupa a Milano di cura e riabilitazione di persone affette da disagio psichico, per presentare l’AlmaMatto, edito da Baldini&Castoldi. Una rassegna di 365 personaggi, uno al giorno: al posto del “santo del giorno” stavolta c’è il “matto del giorno”, perché la follia si sposa spesso alla creatività e al genio. Così 365 (+1) personaggi, uomini e donne che hanno fatto la storia, servono per parlare di salute mentale e disagio psichico con professionalità (gli autori sono per lo più psicologi e psicoterapeuti, oltre che giornalisti), ma anche con ironia, per provocare e accendere un faro su un tema così difficile, come quello della sofferenza psichica. L’AlmaMatto sarà nelle librerie dal 30 settembre ed è già prenotabile online.

Tutti i proventi del libro andranno a finanziare il Centro crisi: un progetto di Fondazione Lighea Onlus ed Eos Impresa Sociale per creare uno spazio in cui pazienti in stato di disagio possano trovare protezione contro i propri impulsi distruttivi e intraprendere un percorso terapeutico. Una struttura non troppo grande, 20 posti letto, alternativa all’ospedale e che accolga soprattutto pazienti di giovane età. Oggi l’intervento terapeutico assume l’aspetto di un processo sempre più personalizzato e dinamico, un viaggio che si snoda tra le maglie di una rete di servizi integrati (ambulatorio, day hospital, centro diurno, comunità a vario grado di protezione, residenzialità assistita), rete in cui il Centro crisi va ad inserirsi per accompagnare i pazienti verso quel processo di cura che deve vederli protagonisti.

Nel corso della serata, infine, sarà conferito da Fondazione Lighea e dal suo giornale online Fuoritestata il Premio Matto dell’anno 2021, giunto alla sua terza edizione. Il premio è dedicato a quei personaggi pubblico che si siano messi in evidenza per il loro anticonformismo e genialità: in sindaco di Milano, Beppe Sala, passa il testimone a Domenico Dolce e Stefano Gabbana, premiati da una giuria di psicologi e psichiatri con le seguenti motivazioni:

Nelle loro creazioni gli stilisti si sono largamente ispirati ai miti di metamorfosi, sono stati capaci di evocare desiderio sessuale e profumo di incenso e di preghiera, atmosfere monastiche e fisicità dei corpi, sensualità e innocenza, sentimento del sacro e fantasie pagane. Certamente sono stati aiutati dalle loro origini (…).

Il blu mediterraneo della loro attuale collezione è l’abbraccio del mare a una moda creativamente eccentrica, eclettica nelle contaminazioni colte e popolari, sempre passionale e che, soprattutto, esprime gioia di vivere. Ma a chi dei due, Domenico e Stefano, Stefano e Domenico, attribuire le rispettive responsabilità di questa sintesi armoniosa?

Nell’impossibilità di distinguerle, la Commissione ha espresso diagnosi di “simbiosi professionale” e ha pertanto deciso di conferire il Premio ad entrambi.

A consegnare il premio a Domenico Dolce e Stefano Gabbana sarà l’assessore alla Partecipazione, Cittadinanza attiva e Open data, Lorenzo Lipparini, a nome del sindaco di Milano.

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  • Lella |

    Gloria sono daccordo .
    Altrettanto importante è che noi , i familiari superino vergogna e paura . Parlare delle sofferenze dei nostri malati e delle nostre sofferenze.
    Le famiglie nucleari o cmq piccole sono ancroa piu incapaci di contenrre w lenire il dolore di chi è malato e rschiano di essere um circolo vizioso di comportamenti sbagliati in buona fede.
    Allora …come creare un circolo virtuoso almeno di informazioni su cure e servizi innovativi ?
    Scriviamo ci

  • Gloria |

    Ètriste dirlo siamo alle soglie del 2o30 e nel campo della salute mentale solo piche sono le realtà che aiutano veramente chi presenta un disagio psichico.In genere i primi a discriminatli sono i familiari e la maggiir parte degli operatori sanitari che li emarginano e li trattano con distacco. Soli pichi appartengono alla scuola di Basaglua e di eugenio Borgna che fondano il loro recupero sull’ascolto, sul rapporto umano e sul rispetto ,sulla dignita.La maggior parte delle persone soprattutto quelle frustrate li emarginano e li sfruttano. Quindi ben vengano qieste iniziative di sensibilizzazione e di riabilitazione che comunque rappresentano solo la punta di un iceberg

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