Uno dei momenti più emozionanti di questa estate 2021 è stato ricevere su Instagram il messaggio di Jovanotti che stava leggendo il suo libro. Tra quelli, invece, più carichi di angoscia e preoccupazione gli incendi che hanno devastato la Sicilia proprio nei giorni in cui era a Marettimo per il Boot Camp di Future Food Institute e FAO. Impossibile non pensarci.
Sono state settimane molto intense quelle appena trascorse per il tredicenne Potito Ruggiero da Stornarella in provincia di Foggia, che da due anni è diventato un convinto attivista ambientale, guadagnando la ribalta per aver fatto da solo lo sciopero per il clima nel suo paese. Aveva solo 11 anni e la sua fonte di ispirazione è stato il “Cantico delle Creature” di San Francesco. Era il 27 settembre del 2019. «All’inizio avevo un po’ di imbarazzo – confessa Potito che aveva scritto un cartello “I keep an eye on you” restando per tre ore seduto di fronte alla finestra del primo cittadino – ma poi l’ho superato, il mio esempio è stato Greta. Ho avuto solo un po’ di paura quando è arrivato il sindaco che mi ha detto “Perché non sei a scuola?”».
Potito Ruggiero, uno scricciolo che racchiude una determinazione straordinaria. Usa la bicicletta o va a piedi ogni volta che può. È appassionato di tennis, di poesia e di radio. Studia buone pratiche nel mondo che possano essere conosciute e divulgate e messe in pratica. Ed è stato anche TedxSpeaker nell’edizione 2019 che si è tenuta nel capoluogo dauno dove ha portato la sua disarmante quanto potente semplicità. E da qualche mese è in libreria con “Vi teniamo d’occhio – il futuro sostenibile spiegato bene”, scritto a quattro mani con Federico Taddia e con la consulenza scientifica di Elisa Palazzi (Baldini+Castoldi 2021).
E’ confortante sapere che tra le giovani generazioni c’è chi prova a tradurre in azioni concrete il proprio impegno in favore della salvaguardia del pianeta. Alimenta la speranza che (forse) c’è anche ancora margine per recuperare terreno. Ma non è sempre così: «Non riesco facilmente a inserirmi nelle conversazioni con i miei coetanei parlando di ambiente e di sostenibilità – aggiunge – preferiscono il calcio e i videogiochi. Per questo è importante che siano gli adulti, gli educatori e gli insegnanti a diventare un punto di riferimento su questi temi. Qualcosa si sta muovendo, c’è una piccola sensibilità in più». Ma forse non basta la sensibilità. Oggi lo sciopero globale del clima, organizzato da Friday for Future. Una richiesta di attenzione ai leader mondiali per una rapida azione sul clima che non può più essere rimandata. Se i giovani si mobilitano, gli adulti che fanno?
«Io mi posso fidare ciecamente di mamma e papà perché so che mi aiutano tantissimo a trovare delle soluzioni per ridurre gli sprechi. La prima che ha trovato gli spazzolini in bambù al supermercato è stata proprio la mamma. È stata bravissima e molto attenta! Nemmeno io sapevo che esistessero, eppure sono molto meglio di quelli di plastica, perché sono ecologici. Mi fido ciecamente dei miei genitori, perché li vedo tutti i giorni dare l’esempio nei piccoli gesti» scrive Potito nel suo libro, realizzato in coppia con Federico Taddia.
Ha le idee chiare Potito su quello che sarà il suo futuro e quello della terra. E’ fiducioso, anche grazie ai progressi tecnologici. «Anche se non so di preciso che cosa farò – conclude – vorrei fare un lavoro legato alla salvaguardia dell’ambiente in qualche modo, come il waste manager che si occupa di eliminare lo spreco alimentare. Durante lo scorso lockdown, ad esempio, abbiamo usato un calendario per tenere sotto controllo la spesa, per non comprare cose in eccesso. Altri mestieri che trovo di grande interesse sono il food alchemist o l’ecochef , grazie ai quali si può lavorare per il bene comune e allo stesso tempo fare attenzione alle risorse. Ogni azione che facciamo ha delle conseguenze e dobbiamo tutti esserne consapevoli».
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