Coding Women Sicily: borse di studio per diventare programmatrici

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Si chiama Coding Women Sicily il progetto appena lanciato da Edgemony, hub tecnologico palermitano nato nell’anno della pandemia, che coinvolge le donne della più grande isola del nostro Meridione.

L’iniziativa, voluta dalla startup che si occupa di sviluppo software, digital marketing e product management e che ambisce a ridurre il divario tecnologico tra Nord e Sud, mira a formare professionalità e competenze nei settori del digitale. “Promuovere e sostenere la diversità e l’inclusione nell’industria tech” è la bandiera di questa giovane realtà.

Ci proponiamo di supportare le donne del territorio e favorire lo sviluppo di competenze informatiche front-end”, spiega ad Alley Oop Michela Piccini che di quel progetto cura la comunicazione.

Il momento storico è certamente dei più particolari. Il Quarto Rapporto annuale sul mercato del lavoro, frutto dell’Accordo quadro tra Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Istat, Inps, Inail e Anpal, ci consegna un Paese in ginocchio, colpito da una crisi definita senza precedenti: “Le stime mensili degli occupati indicano una sostanziale stagnazione nei primi due mesi del 2020, una forte caduta soprattutto a marzo e aprile – si legge nel documento – Gli effetti della pandemia sulla partecipazione al mercato del lavoro mostrano come le categorie più fragili (giovani, donne, stranieri), ancora una volta, siano quelle maggiormente esposte agli effetti delle crisi, con ricadute non trascurabili sull’assetto sociale”.

Quanto alle donne, poi, la preoccupazione non può che essere maggiore. Tra l’intera popolazione, quella femminile è la fetta a maggior rischio di non rientro al lavoro, con un’incidenza del 49% contro il 25% sul totale dei cassintegrati. Che la pandemia abbia prodotto un sensibile aumento del gap di genere sul tasso di occupazione è scolpito nei dati: una voragine che è passata in poco tempo da un preoccupante 17,8 per cento a 18,3 punti percentuale.

Davanti a simili scenari, l’iniziativa di Edgemony può certamente considerarsi come una goccia – seppur importante – nel mare di ciò che servirebbe per cambiare passo e riscrivere la storia dell’immediato futuro. Chi volesse sapere di più dell’iniziativa siciliana dovrà guardare al Coding Bootcamp, progetto principale entro cui quella sperimentazione va a collocarsi. Da ottobre 2021 a gennaio 2022 l’hub metterà a disposizione un percorso formativo, articolato sia in presenza che da remoto, che si pone nel panorama dei programmi di sviluppo software come il primo corso intensivo in Sicilia.

Nelle parole di Nicolle Wasserman, Chief of Staff di Bending Spoons – uno dei partner dell’operazione insieme a Facile.it, TUI Musement, Subito e Uala – l’intenzione è chiarissima. Bisogna aiutare le donne a diventare protagoniste delle nuove professioni, a partire dal Sud Italia: “Siamo entusiasti di supportare il progetto. Saper programmare sta diventando una skill sempre più importante e ci auguriamo che il nostro contributo sia d’incoraggiamento per le giovani donne desiderose di iniziare una carriera in ambito software engineering”.

E se Palermo vanta collaborazioni di peso, le forze in campo sono tangibili. La sinergia ha prodotto 12 borse di studio a disposizione delle iscritte, per un investimento da 36 mila euro. Padrino d’eccezione è Microsoft che con il progetto Ambizione Italia sta lavorando per raggiungere, con la propria formazione digitale, 3 milioni di persone entro il 2023. Di numeri, del resto, questa iniziativa ne ha snocciolati molti sin dalla conferenza di presentazione: per il 2020 la stima era che in Europa mancassero 500.000 software developer, 135 mila solo in Italia.

Alle lauree cosiddette Stem (Science, Technology, Engineering and Mathematics) il Sole 24 Ore aveva dedicato una recente riflessione, rilevando per quelle facoltà come la crescita di iscritte fosse ancora decisamente lenta, tanto da collocare l’Italia – con il suo 24,7% di laureati contro il 16,2% di laureate – sopra al Regno Unito (23,2%) ma un gradino sotto alla Francia (26,8%), ancora più lontana da Spagna (27,5%) e Germania (32,2%).

Il terreno su cui la partita si gioca è indubbiamente tra i più importanti, specie in tempi di transizione digitale, con un’offerta rivolta sinora a una realtà fortemente maschile.
Nel mondo, tra gli sviluppatori software le donne sono il 10%. Non va meglio da noi, e in particolare in Sicilia dove la disoccupazione femminile doppia, toccando punte del 30%, la media nazionale.

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  • gloria |

    ottima iniziativa , quando il SUD vuole sa dare risorse INASPETTATE E INVIDIABILI

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