Olimpiadi, i giochi visti da un’influencer italo giapponese

whatsapp-image-2021-07-30-at-20-40-57

“Il momento più emozionante fino a oggi? Sicuramente le prime medaglie vinte, che ho visto assieme a tutto il team: l’argento nella spada di Luigi Samele e l’oro vinto nel taekwondo da Vito Dell’Aquila”.

whatsapp-image-2021-07-30-at-20-41-10

Manuel Frigo e Sara Pizzo Kasihara

Classe 1998, papà italiano e mamma giapponese e una carriera già proiettata nel mondo della comunicazione. Sara Pizzo Kasihara è una influencer italo-giapponese e in questi giorni assiste ai Giochi Olimpici Tokyo 2020 in veste di reporter. Discovery infatti l’ha scelta per accompagnare il pubblico di Discovery+ alla scoperta delle abitudini e della cultura nipponica. Pizzo Kasihara si unisce quindi al gruppo di oltre 100 tra commentatori e talent che stanno narrando ai microfoni della piattaforma le gare e le imprese azzurre. Ad Alley Oop l’influencer, da quasi 6mila follower, ha raccontato il suo Giappone e il dietro le quinte dei Giochi.

Quale è la tua storia?
Sono nata e cresciuta a Milano e da 4 anni vivo in Giappone, a Kyoto. Sono di sangue e cultura per metà giapponese ma non avevo mai vissuto qui fino a quando, a 17 anni, sono partita per trascorrere un anno a Yokohama, al liceo Kanto gakuin mutsura. Quindi ho deciso di tornare per l’università. Oggi sono al quarto e ultimo anno della facoltà di Global communication e dopo la laurea, l’anno prossimo, penso rimarrò a vivere in Giappone. Mi piace pensare di avere fatto il percorso inverso a quello di mia madre: lei è giapponese, le piaceva l’Italia e dopo avere studiato la lingua si è trasferita.

Quale è il tuo rapporto con lo sport?
Ho fatto danza classica per 10 anni. Da spettatrice gli sport che mi piace vedere alle Olimpiadi estive sono il judo, perché mi ricorda mio fratello e mio papà, e la ginnastica artistica, dove noi italiani siamo molto forti. Poi mi piacciono tutti gli sport considerati nuovi e introdotti per la prima volta a Tokyo 2020: ad esempio pochi giorni fa si sono concluse la gare di skateboard, vinte proprio dal Giappone grazie a due atleti giovanissimi. Quando si tratta di fare il tifo però…io tengo per l’Italia!

Quale è il tuo compito a Tokyo 2020?
Per Discovery+ mi occupo di presentare al pubblico italiano le Olimpiadi e il Paese da un punto di vista culturale. Una delle mie passioni è sempre stata viaggiare, scoprire nuovi luoghi e conoscere nuove persone. È anche per questo motivo che me ne sono andata dall’Italia. In veste di inviata giro per Tokyo, mostrando gli angoli più particolari della capitale e facendo scoprire il lato autentico del Giappone. Quella giapponese è una cultura ancora poco conosciuta in Italia, se si va oltre il sushi e qualche marchio di moda famoso. Spero che anche questo sia un modo per incuriosire gli spettatori e, magari, invitare più persone a viaggiare quando si potrà.

Ci sono abitudini giapponesi che hai fatto tue con il tempo?
Devo dire che mi sento molto giapponese dopo 4 anni. Uno dei motivi che mi ha spinto a venire a vivere qui sono le persone, tutte molto gentili e rispettose. Così ho fatto mie molte piccole abitudini quotidiane come l’inchino, dire “scusa” e “grazie” per qualsiasi cosa, anche quando magari non è necessario. O ancora, fare rumore quando bevo una zuppa. Qui è considerato un gesto di buona educazione al contrario dell’Italia dove mangiare rumorosamente è malvisto.

Quali sono i tuoi luoghi del cuore?
Tokyo è enorme e racchiude molti altri centri al suo interno. Uno dei miei preferiti è Odaiba, che tra l’altro ospita il Villaggio Olimpico. Il quartiere dà sul mare e mi piace soprattutto la sera, quando dal parco si vede tutto lo skyline della città illuminato. È come essere a a New York, con tanto di piccola statua della Libertà. Tokyo è la città più moderna del Giappone e Odaiba è il posto migliore per apprezzare questa nuova anima del Paese. Le altre città sono rimaste più tradizionali. Kyoto è più tranquilla ed è la mia dimensione preferita dove vivere. Consiglio sempre di visitarla, insieme a Hokkaido a nord, per un tipico paesaggio montano giapponese, e le isole Okinawa a sud.

Come si è preparato il Paese all’evento?
Devo dire che molti giapponesi all’inizio erano contrari alle Olimpiadi, preoccupati che lo svolgimento dei Giochi causasse un incremento della diffusione del coronavirus. Da un mese a questa parte però, cioè da quando l’evento si è fatto più vicino, anche i giapponesi hanno iniziato a sentire lo spirito olimpico. Oggi c’è molto entusiasmo e ad esempio anche se la cerimonia di apertura si è svolta senza pubblico, erano tante le persone fuori dallo stadio che volevano assistere anche solo ai fuochi d’artificio. A Olimpiadi in corso non ci sono più tentennamenti.

Dopo quattro anni lontana da casa, c’è qualcosa che ti manca dell’Italia?
Il cibo e la vivacità tipica degli italiani. I giapponesi tendono a volte ad essere troppo seri. Un po’ di vivacità italiana si fonderebbe bene con la cultura giapponese. Quanto al cibo, nonostante in Giappone si mangi molto bene quando a Casa Italia ho assaggiato le lasagne per la prima volta dopo due anni mi è tornato alla memoria il sapore delle domeniche passate in famiglia quando ero piccola.

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.