Olimpiadi, anche Pelé si congratula per il record di Marta Silva

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Ce ne sono di nomi in Brasile da accostare al calcio. Ma in questi giorni l’unico sulla bocca di tutti – ma proprio tutti – è quello di Marta Silva. Per 6 edizioni eletta FIFA World Player of the Year, la calciatrice verdeoro, con una doppietta nella vittoria della sua Seleçao contro la Cina a Tokyo, è diventata la prima a segnare in cinque Olimpiadi consecutive.

Evento che ha emozionato addirittura Pelé che con un post su Instagram ha celebrato la brasiliana: “Spero che tu stia sognando quello che hai fatto poche ore fa. A proposito, quanti sogni pensi di aver ispirato oggi? Il tuo successo significa molto più di un record personale. Questo momento ispira milioni di atleti di tanti altri sport, da tutto il mondo, che lottano per il riconoscimento. Con il tuo talento aiuti a costruire un mondo migliore, in cui le donne guadagnano più spazio”.

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Non ci sono solo i record Marta nella Nazionale verdeoro, ma anche quelli della centrocampista Formiga che abbiamo imparato a conoscere durante il Mondiale in Francia quando il Brasile sfidò la nostra Nazionale. La 43enne Fromiga con la sua presenza in campo contro la Cina, è diventata la prima calciatrice a prendere parte a sette edizioni delle Olimpiadi. Fin da Atlanta ’96 Formiga sostiene il calcio femminile verdeoro che fino al 1981 è stato addirittura vietato alle donne.

44488699754_e6fcc88f43_bE adesso più che mai è il momento di lottare per i propri diritti. Come Formiga, simbolo di rivalsa e libertà sul campo e fuori, anche Marta, fresca di fidanzamento ufficiale con Toni Pressley, sua compagna anche in campo all’Orlando Pride, ha esultato dedicando i gol alla partner.

Ecco, questo è il diritto di essere ciò che si desidera. E poi c’è anche il diritto di inginocchiarsi prima dei match. Le donne? Tutte in ginocchio. Senza esitazioni per sostenere il movimento “Black Lives Matter”. A partire dalle ragazze di Gran Bretagna e Cile, poi Svezia e Stati Uniti, questi ultimi capitanati da Megan Rapinoe, la prima atleta a seguire Colin Kaepernick, allora quarterback dei San Francisco 49ers che iniziò a inginocchiarsi nel 2016 durante l’inno nazionale suonato nei match della Nfl.

E’ un’opportunità per noi per continuare a usare la nostra voce per continuare a parlare di cose che ci riguardano intimamente in modi diversi – ha spiegato Rapinoe al termine del match -. Siamo sulla scena globale, l’attenzione della gente è rivolta a un unico posto. Le persone guardano a quello che succede a Tokyo in termini di sport e anche a molte altre cose”. Sport e politica vanno di pari passo. Che piaccia o no.

  • gloria |

    brava marta Silva, viva lo sport fatto con olio di gomiti che si associa a valori e standard politici puliti

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