I casi di omofobia aumentano. Nell’ultimo anno, durante il periodo covid, i ricatti e le minacce subiti dalle persone LGBT sono passati dall’11% al 28%. I casi di mobbing e discriminazioni sul lavoro dal 3% sono aumentati fino al 15%. E’ quanto risultata dal servizio di Gay Help Line 800 713 713, contact center contro omofobia e transfobia, con 50 contatti al giorno (tra linea e chat) e oltre 20.000 l’anno E nell’anno in cui la pandemia ha limitato la socializzazione al web, il 30% degli studenti LGBT+ che ha contattato la Gay Help Line ha detto di aver subito episodi di cyberbullismo e hate speech online.
Le vittime, in generale, soprattutto fra i giovani: circa il 60% degli utenti che si rivolgono al contact center contro omofobia e transfobia, rientrano nella fascia di età 13-27. “L’incidenza del pregiudizio e della discriminazione – viene sottolineato – ha un peso particolare sui ragazzi: questo perché i problemi iniziano già con il coming out in famiglia“. I dati, infatti, evidenziano che nell’ultimo anno il 50% dei giovani lesbiche, gay o bisex ha avuto problemi in famiglia dopo essersi dichiarato ai genitori. La percentuale sale al 70% se a dichiararsi sono giovani Trans.
Il 36% dei minori LGBT+ ha visto il rifiuto da parte dei familiari o dei propri pari, attraverso l’isolamento, la reclusione in casa anche ai danni della frequenza scolastica e tentativi di ‘conversione’ attraverso pressioni fatte dai propri familiari oltre a subire violenza verbale e violenza fisica. Il 17% dei ragazzi maggiorenni che hanno contattato Gay Help Linee che si sono dichiarati ai genitori hanno subito la perdita del sostegno economico da parte della famiglia: la maggior parte di questi sono stati di conseguenza abbandonati e messi in strada.
“Alcuni di questi casi sono stati accolti da Refuge LGBT, la nostra struttura che – spiegano i promotori – accoglie questi ragazzi e li supporta perché riescano a superare il trauma subito e a raggiungere la propria autonomia attraverso la formazione e la ricerca del lavoro“. Un dato che risulta costante nel tempo è la difficolta delle vittime a denunciare: il fenomeno dell’underreporting (mancata denuncia) incide “in maniera preoccupante sul riconoscimento dell’entità delle discriminazioni e delle violenze“. Secondo il servizio di Gay Help Line, che ha il sostegno di Regione Lazio, Chiesa Valdese e Comune di Roma, “in questo periodo difficile di pandemia sono ancora più urgenti misure legislative a supporto delle persone LGBT+, ancora prive di tutele contro la discriminazione, l’odio e la violenza“.