Autismo, ecco i libri-finestre per abbracciare la neurodiversità con empatia

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Il colore della Giornata dedicata alla consapevolezza dell’autismo è il blu. Blu per infondere sicurezza, serenità e per stimolare la conoscenza. E c’è bisogno di tutte queste cose per dare maggiore aiuto e sostegno alle famiglie delle ragazze e dei ragazzi con autismo, e soprattutto c’è bisogno di slancio alla ricerca, specie in un momento difficile e incerto come questo che stiamo affrontando. Anche la lettura di libri può essere utile ad aprire una finestra su questa realtà che fatica a ottenere attenzione: ci affidiamo alle storie raccontate perché è difficile – a volte – scegliere le parole giuste, affrontare questo tema con la giusta attenzione ed empatia. A chi sono rivolti? A tutti. Conoscere è, come sempre, il primo passo per una società inclusiva.

Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte” (Einaudi) è un bestseller del 2003 di grande successo, vincitore di numerosi premi, diventato anche uno spettacolo teatrale. Il protagonista è Christopher, un quindicenne con una sindrome autistica ad alto funzionamento, nota anche come Asperger. Christopher vive le sue giornate, fatte di straordinaria attitudine alla matematica e di una mente non avvezza ai rapporti umani.

L’autore Mark Haddon (con la traduzione italiana di Paola Novarese) conduce il lettore nel mondo dell’adolescente e nella sua mente, con le sue stereotipie (odia il giallo, il marrone, così come detesta essere sfiorato, ma ama gli schemi, gli elenchi e la deduzione logica) e le ansie e le paure tipiche dell’adolescenza. Ma se Christopher vive la sua realtà quotidiana, tutto intorno a lui continua ad andare avanti regolarmente, ignorando la sua “peculiarità”.

Basta immaginare un’azione apparentemente banale come leggere un cartello stradale, ad esempio: per una persona come Christopher risulta un compito non affatto facile perché la mole di scritte gli provoca stordimento. Ad un certo punto, accade l’inaspettato: scopre il cane della vicina trafitto da un forcone e capisce di trovarsi di fronte a uno di quei misteri che il suo eroe, Sherlock Holmes, avrebbe sicuramente saputo risolvere. Inizia così a indagare, sebbene suo padre, con cui vive da solo e con cui non ha un rapporto facile, sia assolutamente contrario. Christopher continuerà imperterrito nelle sue indagini e scoprirà molte cose, anche su di sé e sulla sua famiglia.

Il rapporto col padre e con la famiglia viene fuori con tutta la sua forza e la sua fragilità anche nel nuovo libro di Andrea AntonelloLa Valigia Aran” (Marcos Y Marcos). Andrea ha 27 anni ed è autistico. Qualcuno forse lo ricorderà come protagonista insieme al padre Franco del romanzo “Se ti abbraccio non aver paura” di Fulvio Ervas (che ha curato anche questo volume), in cui si racconta del viaggio compiuto da padre e figlio in moto negli Stati Uniti, per (ri)conoscersi e (ri)trovarsi.

In questo libro mette a nudo i suoi pensieri e i suoi sentimenti, composto di brevi frasi scritte al computer in un dialogo con la psicologa o con i suoi genitori. Comunicare con lui è spesso difficile, a volte genera un nulla di fatto, ma svela il suo mondo, ci accompagna con dolcezza dicendoci in sostanza: “Questo sono io”. Ma attraverso lo strumento della comunicazione facilitata, grazie a un’intuizione della psicologa quando Andrea aveva 8 anni, il giovane esprime la consapevolezza delle sue difficoltà, la voglia di amare e di essere riamato, capito, accettato, la paura di non farcela e la gioia per i risultati. “Mi sento adulto senza scarpe”, “Non tenetemi fuori dal mondo”, “Gioia mi dà che tu credi in me”. È un libro delicato e profondo, un diario in cui sfogliare le pagine degli anni, in cui gioire per i progressi e scoraggiarsi per le cadute, ma soprattutto in cui imparare a fare il tifo per Andrea e per il coraggio incredibile. «Resistiamo se esistiamo. Parlate di noi, grazie».

“Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale” (Mondadori) di Damiano e Margherita Tercon è un libro scritto a quattro mani da due fratelli che sono diventati inseparabili. Damiano ha una grande passione per la musica, vorrebbe fare il cantante lirico. Non ha molti amici, è un ragazzone con alcune passioni che gli altri coetanei difficilmente potrebbero comprendere, come fissare il turbinio vorticoso della lavatrice o giocare per ore con i coperchi delle pentole di sua nonna.

Damiano è autistico, la diagnosi specifica che si tratta della sindrome di Asperger per la precisione. D’altro canto anche sua sorella minore Margherita non riesce a entrare in sintonia con i suoi coetanei: è timida, alcuni la considerano “strana” o “troppo matura per la sua età”, a volte “troppo triste”, persino “troppo in carne”. Sono questi i passaggi dell’infanzia che Margherita ci racconta, mettendo in luce quanto in effetti l’opinione altrui possa anche condizionare la percezione che abbiamo di noi stessi. Poi Margherita cresce, cerca la sua vita lontano da Rimini, studia, lavora in giro per l’Europa. A un certo punto le arriva un’email: «Ciao Margherita, mi aiuterai indipendentemente da tutti quelli che mi dicono che per me le possibilità sono limitate? Adesso devo andare a mangiare, poi ti spiego».

Da quell’email di Damiano le cose cambiano e inizia un percorso di conoscenza nel mondo di suo fratello, fatto di domeniche in cui si festeggiano compleanni di ventilatori, ad esempio, o di imitazione di suoni delle luci a incandescenza. Margherita ritorna in Italia e decide di stare accanto a suo fratello per diventarne l’agente e aiutarlo nella sua carriera di cantante lirico. Qui è possibile vederli in una bellissima esibizione. Conoscere il mondo e comprendere le dinamiche di chi ci sta accanto può migliorare la qualità delle nostre vite, può aiutarci ad attingere a anche risorse insospettabili. Damiano vuole andare avanti nonostante quello che “gli altri”, “il resto del mondo” forse non capisce e respinge. Magari alcune possibilità sono limitate, ma altre potenzialità inesplorate potrebbero essere la chiave di volta per una qualità della vita migliore. E Damiano lo ha dimostrato con un’ironia spiazzante e straordinaria.

E infine “Una specie di scintilla”, edito in Italia da Uovonero, è un delizioso volume per ragazzi e ragazze dagli 8 anni in su (ma interessante anche per una lettura adulta) scritto da un’autrice esordiente autistica, la cui prima tiratura è andata esaurita il primo giorno in Inghilterra. Il libro della scrittrice scozzese neurodivergente Elle McNicol (con la traduzione italiana di Sante Bandirali), è stato nominato per la Carnegie Medal 2021, per la Branford Boase Award long list 2021 e ha ottenuto numerosi altri riconoscimenti.

È una storia piena di coraggio, che parte dalla consapevolezza di sé, unico strumento per poter condurre anche agli altri – con una grande dose di empatia – verso la conoscenza e la verità. Ma è una storia che fa i conti con i temi della disuguaglianza e della diversità visti come stigma da allontanare.

McNicoll, dopo aver completato la sua tesi sulla scarsa rappresentazione dei bambini neuro-divergenti, si era stancata di questa mancanza di inclusione e ha deciso di scrivere un libro. «Sono una scrittrice. Sono un’autrice neurodivergente – racconta McNicoll – scrivo di tutto e di più, ma scrivo sempre di neurodiversità. Perché tutta la mia infanzia è stata un grande catalogo infinito di libri neurotipici. Libri brillanti. Libri eccitanti. Ma libri in cui i bambini come me venivano nascosti. Nelle occasioni incredibilmente rare in cui un bambino neurodivergente faceva la sua comparsa, di solito era un peso o qualcosa da temere. E mai l’eroe. Ogni bambino merita di vedersi riflesso positivamente nelle storie».

La protagonista di questo romanzo è Addie, una ragazza autistica di 11 anni, che ha deciso di convincere i suoi concittadini a costruire un memoriale per le streghe condannate ingiustamente nel suo paesino nella Scozia settentrionale, dove in passato si tennero numerosi processi per stregoneria. Perché quando la storia viene dimenticata potrebbe anche ripetersi. Il pensiero di quelle condanne ingiuste, infatti, la tormenta: quelle donne, in fondo, erano accusate di essere “diverse”, un po’ come lei e con loro sente quasi una sorta di affinità. Addie vive una quotidianità non facile a scuola, fatta di rimproveri della maestra Miss Murphy che continuamente le dice di non essere attenta, precisa. Addie soffre per questo. L’unica persona che riesce veramente a capirla è sua sorella Keedie. Anche lei è autistica, ma appare più sicura di sé e sa come aiutarla a sentirsi meglio. Ci vuole una grande dose di coraggio per affrontare le difficoltà e Addie dimostra di averlo.

Il libro è disponibile anche in versione audiolibro (fableraudio.it) dal 2 aprile.

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Titolo: “Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte”
Autore: Mark Haddon (trad. Paola Novaresi)
Traduttrice: Paola Novarese
Editore: Einaudi
Prezzo: €12,00

Titolo: “La Valigia Aran”
Autore: Andrea Antonello (a cura di Fulvio Ervas)
Editore: Marcos Y Marcos
Prezzo: €16,00

Titolo: “Mia sorella mi rompe le balle. Una storia di autismo normale”
Autori: Damiano e Margherita Tercon
Editore: Mondadori
Prezzo: €17,00

Titolo: “Una specie di scintilla”
Autrice: Elle McNicol
Traduttore: Sante Bandirali
Editore: Uovonero
Prezzo: €15,00

 

  • silvia panini |

    Segnalo che la “Comunicazione Facilitata”, pubblicizzata nel libro di Andrea Antonello, è da tempo indicata come totalmente non efficace dall’ISS, e viceversa esistono casi documentati in cui ha creato gravissimi problemi ai ragazzi autistici e alle loro famiglie. Celebre è il caso raccontato nel film “Pulce non c’è”, in cui un padre innocente è stato lungo allontanato dalla famiglia e ingiustamente accusato di molestie alla figlia autistica, a causa di una errata interpretazione del Facilitatore delle frasi scritte a computer dalla ragazza.
    Si veda anche il pezzo del “collega” di Radio24 Gianluca Nicoletti, che affronta il tema con la consueta chiarezza: http://www.pernoiautistici.com/2019/03/cari-colleghi-vi-ricordo-che-la-comunicazione-facilitata-degli-autistici-e-una-fake-news/

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