Ragazze, il mondo del lavoro ha bisogno della vostra libertà di pensiero

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Se ho avuto un mentore o una mentore? Sì, diversi, ma il primo è stato mio padre, che fin da bambina mi ha stimolata ed educata a guardare le cose da una prospettiva diversa”. Francesca Romana Saule, classe 1981, di Trieste, oggi è chief digital & experience officer di Illycaffè. E a questo ruolo ci è arrivata, effettivamente, da un punto di partenza non convenzionale.

Volevo perseguire la carriera diplomatica e quindi mi sono laureata in scienze politiche internazionali, a 22 anni. Non era scontato che con questo background, anche se con un master in Economia alla Georgetown University di Washington, potessi intraprendere il percorso professionale iniziato come senior consultant in Accenture. E invece…

E invece sulla sua strada Francesca Saule ha incontrato altri mentor, uomini e donne, che hanno saputo coglierne passione, determinazione e capacità di visione. E propensione a fare e disfare la valigiaanche se – commenta sorridendo – dopo tanti anni di viaggi e trasferimenti all’estero mi sono trovata a riflettere che la pausa forzata del lockdown forse ci voleva”.

francesca-2-1Oltre 16 anni di esperienza nel settore digital, omni-channel, social, content, CRM strategy nelle principali multinazionali di largo consumo, fashion, luxury. Qualche nome? Nespresso, Swarovski, Moncler, Nike, Nestlé, Unilever, Coca Cola, Coop, Selex, Carrefour, illycaffè. Centinaia di migliaia di chilometri e soggiorni più o meno lunghi tra Stati Uniti, Regno Unito, Svizzera, Francia, Spagna, Belgio, Austria. E poi, a un certo punto, una nuova proposta e il bivio che si spalanca davanti.

Lavoravo già come consulente per Illycaffè. Quando Massimiliano Pogliani, amministratore delegato dell’azienda, mi ha proposto di guidare il progetto di trasformazione digitale, non me l’aspettavo. Stavo diventando partner di Accenture, con un ruolo che avrebbe avuto un forte focus su inclusion e diversity” sottolinea la manager. Sulla bilancia nella scelta prevale una necessità di giving back, di restituzione di competenze e know how a una impresa del proprio Paese, al territorio, alla propria città di origine, che a neanche 40 anni di vita, si fa comunque strada.

francesca-1E poi c’era una sfida importante – prosegue Francesca Saule – affrontare la digital transformation integrando il team preesistente con uno nuovo, tenendo conto anche di nuovi investitori. Oggi posso dire che la sfida è stata vinta, la squadra è coesa, allineata, focalizzata su una visione forte. A loro, a noi, dico che siamo come l’acqua, dobbiamo sapere arrivare ovunque, dove nessuno può arrivare, e allo stesso tempo adattarci, perché il futuro sarà phygital, un mix tra digitale e fisico”.

Che cosa consiglierebbe a una quindicenne che deve pensare al proprio futuro professionale oggi?

“Di coltivare la libertà mentale, di mantenersi il più possibile lontana da mode e influenze esterne, di combattere per le proprie passioni. Di aprirsi al mondo e lottare. Di fare squadra con donne forti e visionarie. Il mio motto è If there is a will, there is a way, ma credo molto nelle affinità elettive, nell’aggregazione naturale tra donne leader che mettono la passione nella professione con intelligenza emotiva e convocativa. Professioniste che sanno ascoltare le opinioni altrui e cambiare le proprie. Questa è, per me, la sorellanza”.

  • Marina |

    È stata la peggiore capa del mondo alla illy

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