Tre libri per l’8 marzo: una lupa blu e la fiducia nel nostro talento unico

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Tre libri diversi con una missione comune: aiutarci a scoprire il nostro talento unico, a credere nel nostro potenziale e a valorizzare la persona nella sua interezza, facendo attenzione a non coltivare solo la mente, ovvero la dimensione razionale che c’è in noi, ma ad ascoltare tutti i nostri cervelli  – direbbero le neuroscienze o, se preferite, il nostro sé più profondo, la nostra coscienza connessa con il tutto – direbbero le discipline spirituali.

Ebbene, La lupa blu” è un romanzo per bambini dai 9 ai 12 anni magnificamente illustrato da Elena Della Rocca, che ci accompagna in un viaggio avventuroso alla ricerca dello “Unique talent”, come lo definisce l’autrice, Luisa Bagnoli. Una vita, la sua, dedicata alla scoperta del potenziale delle persone e alla sua migliore manifestazione in una leadership dai tratti spirituali, con uno sguardo irriverente e ambizioso, che si ritrova nella sua attività imprenditoriale e nel suo primo libro.

Chi lo dice, ad esempio, che la bontà d’animo deve essere una tipicità femminile e il coraggio maschile? Nell’avventura in cui ci accompagnano i tre tessitori di talenti, Clarix, Thomas e Annette, si incontrano ostacoli invisibili ai più, quegli stereotipi e condizionamenti familiari e sociali, che spesso e volentieri determinano le nostre vite, senza che neanche ce ne rendiamo conto. Per poi svegliarci un giorno e accorgerci della nostra infelicità. Confidare sin da bambini nella lupa blu, che rappresenta il legame con la nostra natura più selvaggia, colei che sa chi siamo davvero nell’ordine dell’universo, è una chiave per non perderci e puntare dritti alla nostra migliore espressione. “Non basta però riconoscere il talento in noi, bisogna poi coltivarlo, giocare con lui, per poterlo esprimere al massimo della sua potenza”, avverte l’autrice.

In questo senso, è molto istruttivo un altro libro, dal titolo Forza ragazze, al lavoro, ispirato all’esperienza di vita di Valeria Solesin e al Premio a lei dedicato, nato dal Forum della Meritocrazia e da Allianz Partners. Sono emblematiche le parole di Luciana Milani nel ricordare la figlia, quando scrive: “Se un esempio Valeria può dare è quello di aver perseguito con determinazione e con tenacia le cose in cui credeva, con la consapevolezza che ciascuno ha una responsabilità nei confronti del mondo e un compito quotidiano da portare avanti. Ai giovani dico di non arrendersi di fronte alle difficoltà, ma di cercare la propria strada. Valeria la sua l’ha percorsa sempre con entusiasmo e senso di solidarietà. Auguro a tutti voi di poter fare altrettanto”. Quale esempio migliore per i suoi coetanei, maschi e femmine?

Il libro, di Paola Corna Pellegrini, top manager e ideatrice del Premio, è una testimonianza concreta della talentuosità diffusa nel nostro Paese, che abbiamo il dovere di riconoscere e valorizzare “per costruire un mondo più equo, inclusivo e meritocratico”, come recita il sottotitolo. Basta leggere la sintesi dei lavori di laurea premiati nelle prime quattro edizioni per percepire la potenza e la bellezza del manifestarsi del talento dei giovani. È responsabilità di noi tutti creare le condizioni migliori perché questo avvenga. E il Premio ne è una testimonianza, raccontata nel libro attraverso le voci di associazioni, istituzioni, università e aziende, che hanno dimostrato il valore generativo della collaborazione radicale.

Come ricordato nell’incipit, per compiere al meglio il nostro viaggio, non possiamo dimenticarci del corpo e della sua saggezza, che la società occidentale ha ridotto a mero strumento estetico. Un libro che ci invita a riflettere sulla nostra unicità da un’altra prospettiva è “Forme”, di Rossella Migliaccio. L’autrice, consulente d’immagine certificata a Londra e imprenditrice, lo definisce “un vero e proprio manifesto, un atto di ribellione contro l’idea che le forme si debbano per forza nascondere e che ci si debba modificare per somigliare il più possibile a un modello di riferimento, troppo spesso irraggiungibile” e in effetti lo è.

Il segreto sta nell’abbandonare canoni di bellezza standardizzati – e spesso pericolosamente irraggiungibili – imposti ancora una volta dalla società e acquisire maggiore consapevolezza di noi, delle nostre caratteristiche, quelle che ci piacciono di più e quelle meno, per accettarle e valorizzarle, grazie al metodo messo a punto dall’autrice. In definitiva, si tratta di ritrovare quell’armonia, che abbiamo sperimentato inconsapevolmente da bambini, che ci permette di sentirci in sintonia con tutto il nostro essere.

L’invito di Migliaccio a immaginare il corpo come la casa in cui abitiamo è molto azzeccata. “A volte – scrive – la rendiamo bella per gli ospiti, è vero, ma in realtà ce ne prendiamo cura soprattutto per goderne in prima persona, perché sentirci a nostro agio nello spazio ci dà una sensazione di profondo benessere. Anche se siamo soli, il semplice gesto di posare un bel mazzo di fiori al centro della tavola scalda l’ambiente e anche il cuore”. Magari di mimose.
Buon 8 marzo a tutti, donne e uomini.
E, soprattutto, ai ragazzi alle prese con la ricerca della loro unicità.

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Titolo: “La lupa blu”
Autrice: Luisa Bagnoli
Illustratrice: Elena Della Rocca
Editore: Scalpendi, 2020
Prezzo: 12 euro

Titolo: “Forza ragazze, al lavoro”
Autrice: Paola Corna Pellegrini
Editore: goWare e Guerini e Associati, 2020
Prezzo: 24 euro

Titolo: “Forme”
Autrice: Rossella Migliaccio
Editore: Vallardi, 2020
Prezzo: 18 euro