Perché il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha chiesto proprio alla coppia Ferragni Fedez di esortare i giovani a portare la mascherina?
Ci può aiutare a capirlo “Mi fido di te”, uno studio condotto dall’Università Cattolica e dal Gruppo Credem sulla Generazione Z italiana, ragazze e ragazzi dai 10 ai 25 anni, con l’obiettivo di comprendere come essa scelga i propri leader, chi sono e che cosa gli Zeta si aspettano da loro.
Per la Generazione Z gli Opinion Leader, punti di riferimento per informarsi, sono gli esperti di settore e gli amici, citati come molto rilevanti rispettivamente dal 34% e dal 33% degli intervistati. I genitori vengono dopo, con loro buona pace. Ma hanno una consolazione: influencer e blogger vengono dopo mamma e papà. E non era affatto scontato se si guarda alla vita all’interno delle famiglie italiane.
Gli influencer, quindi, sono considerati figure di riferimento solo dal 17% del campione, con un ampio scarto rispetto a esperti e amici. C’è da dire, comunque, che i ragazzi riconoscono loro (nel caso del 57% del campione) di essere dei professionisti, tanto che ben il 30% vorrebbe intraprendere questo percorso lavorativo nel proprio futuro.
Resta però il fatto che, in generale, emerge con forza il bisogno di affidarsi a figure competenti e con esperienza: questo dato certamente fa riflettere su come l’esperienza del Covid, che stiamo vivendo, abbia molto cambiato i punti di riferimento anche per i ragazzi italiani. Mai come in questo periodo si è sentita, non solo tra i più giovani a dire il vero, la necessità di ascoltare il punto di vista di tecnici, professionisti, scienziati. E in questa prospettiva gli influencer diventano dei modelli di riferimento per le competenze che hanno.
Se andiamo, poi, a vedere l’identikit che emerge dalla ricerca, si scopre che i principali tratti dell’opinion leader sono le competenze (89%) e il rispetto per gli altri. Valore quest’ultimo che si dimostra con la gentilezza (86% la cita come caratteristica distintiva) e l’empatia (83%). Anche il senso di responsabilità e l’integrità appaiono rilevanti e si sviluppano attraverso doti comportamentali quali l’onestà nel raccontarsi (90%), la coerenza degli atteggiamenti (89%) e la capacità davanti agli errori di mettersi in discussione (82%).
Le competenze, quindi, devono essere accompagnate da altre caratteristiche per arrivare ai giovani, che riconoscono a qualcuno il ruolo di leader non solo perché “sa” ma perché indirizza la community a cercare le fonti corrette e non ha un approccio “cattedratico” ma vive in prima persona ciò di cui parla.
Torniamo alla domanda iniziale: Perché il premier Conte ha scelto Chiara Ferragni e Fedez? Perché la coppia rappresenta per i giovani un punto di riferimento: oltre ad essere degli influencer, infatti, si sono impegnati in prima linea per la raccolta fondi per incrementare le terapie intensive in un Ospedale di Milano e fanno sempre riferimento a fonti ufficiali di informazione. A volte bisognerebbe andare oltre le apparenze prima di giudicare e capire le ragioni di certe scelte.