Prof, secondo me è giusto ridurre gradualmente le limitazioni alla circolazione lasciando uscire per ultimi gli anziani, perché è per il loro bene … ma lei ha detto che così è uno stereotipo e porta alla discriminazione …
E’ apprezzabile l’intento di proteggere la salute delle persone più vulnerabili, ma si deve perseguire questo obiettivo senza cadere nella generalizzazione dello stereotipo per cui tutte le persone, solo per aver compiuto il sessantacinquesimo anno di età, non sarebbero più in grado di valutare da sole cosa sia meglio per la propria e per l’altrui salute. L’età del pensionamento, di per sé, non annulla la capacità di raziocinio. Anche gli anziani possono, come ogni altro, dare prova di responsabilità individuale e sociale limitando la propria libertà personale per il bene comune, consapevoli del fatto che la sicurezza di tutti dipende dal grado di condivisione dei valori e dei comportamenti di ciascuno di noi. Ma anche loro devono poter fare questa scelta liberamente. Non siamo tutti uguali, non vogliamo tutti la stessa cosa; dunque, per decidere cosa sia meglio per gli anziani è necessario sentire l’opinione degli anziani, tener conto delle loro preferenze, e fare riferimento al loro sistema di valori.
Come spiega Carlo Maria Cipolla, infatti:
«Un punto comunque deve essere chiaro. Nel considerare l’azione di Tizio e nel valutare i benefici o le perdite che Tizio ne deriva, si deve tener conto del sistema di valori di Tizio; ma per determinare il guadagno o la perdita di Caio è assolutamente indispensabile riferirsi al sistema di valori di Caio e non a quello di Tizio.
Troppo spesso si sorvola su questa norma di fair-play, e molti guai derivano proprio dal fatto che non viene rispettato questo principio di civile comportamento. Ricorriamo ad un esempio banale. Tizio dà una botta sulla testa di Caio e ne ricava soddisfazione. Tizio può magari sostenere che Caio è felice di aver ricevuto una botta sulla testa.
Ma è altamente probabile che Caio non sia della stessa opinione. Anzi Caio potrebbe considerare il colpo sulla sua testa uno spiacevolissimo incidente. Se la botta sulla testa di Caio sia stato un guadagno o una perdita per Caio, tocca a Caio deciderlo e non a Tizio».
(M. Cipolla, “Allegro ma non troppo“, Il Mulino, Bo.,1988, p. 46)
Eh prof, ma così ognuno farà ciò che vuole, e a casa non resterà nessuno …
No. I comportamenti rischiosi per la salute pubblica possono e devono essere vietati e sanzionati; non devono però essere circoscritti, cioè riferiti solo a specifici gruppi di persone (gli anziani, le donne, i cinesi, ecc.). Se quello che si vuole evitare sono i comportamenti rischiosi, bisogna fare riferimento ai comportamenti, non all’età.
Ad esempio, se andare a funghi fosse ritenuto un comportamento ammissibile perché poco rischioso, e andare ad un rave party fosse ritenuto non ammissibile perché molto rischioso, a chiunque (giovane o anziano) dovrebbe essere consentito andare a funghi e a nessuno (né giovane né anziano) dovrebbe essere consentito andare ad un rave party.
Prof, ma lei quanti an …