Per chi è online tutti i giorni può sembrare anacronistica l’esistenza di un divario di genere tra chi si connette ad internet. Eppure nel rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite per le tecnologie della comunicazione Itu si parla di gender gap, anche se in diminuzione.

Il numero di donne ‘connesse’ è aumentato arrivando al 48% del totale della popolazione femminile (44,9% nel 2017), contro il 58% del totale degli uomini (50,9% nel 2017). L’uso di internet sta crescendo anche a livello globale, con 4,1 miliardi di persone, pari al 53,6% della popolazione, che vi ha accesso.Tuttavia, circa 3,6 miliardi di persone restano offline, con la maggior parte dei non collegati che vivono nei cosiddetti Paesi meno sviluppati, dove sono in linea solo due persone su dieci. “I rapporti dell’Itu sono un potente strumento per comprendere meglio i problemi di connettività, incluso il divario di genere digitale”, ha rilevato Houlin Zhao, segretario generale dell’Itu.

Sarebbe interessante capire, al di là dei numeri, quali siano i reali motivi di questa differenza: i diversi impieghi tra uomini e donne e relativi settori professionali di impiego? Gli aspetti culturali delle geografie indagate e il livello di emancipazione stesso delle donne? Da questa rappresentazione non sembrerebbe.

Eppure in altri punti del report si evidenzia come il divario sia minore nei Paesi sviluppati e più ampio nei Paesi in via di sviluppo, dove vi è una più rapida crescita del numero di utenti internet di sesso maschile. Ecco di fatto spiegato il gap.

D’altra parte, andando a considerare la situazione globale, si rilevano delle peculiarità geografiche. I dati mostrano, infatti, che tra il 2013 e il 2019, il divario di genere si è quasi azzerato nelle Americhe e si è ridotto in Europa e Russia, mentre negli Stati arabi, in Asia e nel Pacifico e in Africa, il divario di genere è cresciuto.

E in Italia? il livello di accesso delle donne ad internet è superiore a quello ceh si ha a livello mondiale. Secondo il rapporto Istat “Internet@Italia 2018”, nel 2016 si era registrato per le donne un aumento leggermente superiore a quello degli uomini, circa due punti percentuali didifferenza, con conseguente attenuazione del gap esistente ad inizio periodo che resta comunque ancorapiuttosto consistente (57,2% di utilizzatrici di Internet contro il 65,7% degli uomini). Un dato incoraggiante, che magari, in futuro, potrà avere un impatto anche sulla crescita dell’occupazione femminile attraverso un maggior uso dello smart working o del tele lavoro.