“Le quote di genere sono sacrosante, siamo a favore della loro proroga”. Paolo Gentiloni, presidente del Partito Democratico, non ha dubbi: il giudizio sugli effetti della legge Golfo-Mosca, che ha introdotto le quote di genere per gli organi societari delle società quotate e controllate pubbliche, è positivo. “Le quote di genere nei consigli di amministrazione hanno funzionato bene e hanno permesso a donne di valore di entrare nei board delle società, apportando il loro contributo alla crescita delle imprese” ha dichiarato Gentiloni durante il dibattito settimana scorsa alla Festa dell’Unità di Melzo. Il presidente del Pd ha ammesso che si tratta di una misura controversa, ma che in alcuni casi, come ai vertici delle imprese e nella costituzione delle giunte comunali, ha portato a un cambiamento in positivo. Proprio per questo ora il Pd, che sostenne la legge 120 del 2011 che aveva come cofirmataria Alessia Mosca (insieme a Lella Golfo dei Forza Italia), è pronto a sostenere la proposta di un allungamento della scadenza, previsto nel rinnovo di tre mandati. Una proposta in questo senso è stata presentata dalla senatrice Cristina Rossello di Forza Italia, e vede fra i firmatari il capogruppo del Pd Graziano Del Río. Ancora una volta, quindi, la misura sta raccogliendo consensi trasversali all’interno del Parlamento.
Certo la questione femminile in Italia non s esaurisce con le quote di genere, ha osservato Gentiloni, per il quale è necessario agire per incrementare l’occupazione femminile ferma sotto il 50% in Italia e allo stesso tempo aumentare i servizi che permettano alle donne di poter lavorare fuori casa. “Anche nelle ultime manifestazioni, a livello internazionale, abbiamo visto come parta spesso dalle donne la spinta al cambiamento. Negli stati Uniti, ad esempio, sono state proprio le donne le prime a dare via alle marce di contestazione contro il presidente Trump. E iniziative simili ci sono state in altri Paesi al mondo” sottolinea Gentiloni, aggiungendo: “Anche in Italia le donne hanno dimostrato di essere pronte a scendere in piazza in occasioni recenti”.
Un tema, quello delle politiche per le donne, che sembra essere quasi uscito completamente dall’agenda politica dei partiti. Se possibile, è ancor meno presente che in passato, mentre invece il Paese avrebbe bisogno di un rilancio dell’occupazione femminile (fra le più basse in Europa) e della valorizzazione dei talenti e delle competenze di quante escono dal percorso scolastico con risultati eccellenti. Non solo. Resta aperta la questione della lotta alla violenza contro le donne, che non si esaurisce con il Codice Rosso, in alcuni aspetti contestato anche dalla magistratura.