Mariagrazia Andriani, l’infanzia come vorremmo che fosse

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“E’ assurdo e inconcepibile pensare che a 5-6 ore di aereo dall’Italia ci siano realtà così. Le comunicazioni sono immediate da una parte all’altra del mondo, globalizziamo tutto, ormai. Ma non gli ospedali”. Mariagrazia Andriani è una chirurga pediatra. Ha una voce calma, il tono pacato. Dopo 35 anni di lavoro nell’Ospedale di Pescara, la pensione per lei ha significato iniziare una nuova vita tra il Sudan, l’Etiopia, la Tanzania e Haiti, paesi in cui c’è un chirurgo pediatra ogni 1.600.000 abitanti, mentre da noi il rapporto è di 1 ogni 50mila abitanti, per dare un’idea. “Quando operiamo in missione – ci racconta – arrivano persone che hanno viaggiato giorni e giorni con i loro bambini, con l’unica speranza di trovare lì, da noi, un’assistenza che nei loro villaggi non esiste”.

Nasce per questo, nel 2015 la Fondazione Ada Manes, con il lascito di una signora, Ada Manes, che non aveva eredi e che aveva chiesto che i suoi risparmi arrivassero ai più deboli. “La Fondazione è nata così, con l’obiettivo di portare la chirurgia pediatrica dove non c’è, nei paesi a risorse limitate. Noi operiamo gratuitamente i bambini ma, e forse questo conta ancora di più, facciamo formazione in chirurgia pediatrica al personale locale così da lasciare le competenze, rendendo autonomi i chirurghi in loco”. Quella pediatrica, ci spiega la dottoressa, è una “chirurgia molto specialistica e un po’ di nicchia, si richiedono delle tecniche chirurgiche particolari soprattutto con patologie su base malformativa come quelle che troviamo spesso nelle nostre missioni”.

whatsapp-image-2018-10-23-at-15-38-08Nel giro di quattro anni, collaborando con associazioni e altre fondazioni, sono stati più di 500 gli interventi realizzati con un’equipe di 2 chirurghi pediatri, un anestesista pediatra e due infermiere. “La prima missione è stata in Etiopia, con l’associazione Lazio chirurgia solidale. I bambini venivano da molto lontano, c’erano situazioni di forte bisogno e disagio, a volte dopo viaggi estenuanti le loro condizioni erano compromesse. Poter essere utili è stato molto bello”. Di lì le missioni sono state molte altre: altre quattro volte in Etiopia, poi Sudan, Tanzania, Haiti. “In missione operiamo tutti i giorni, tutto il giorno, cercando di aiutare più persone possibile. E andiamo via solo quando tutti i bambini sono andati a casa, li seguiamo anche nel post operatorio che è una fase delicata: non è detto che negli ospedali locali lo sappiano gestire”. 

Tornata a inizio ottobre dalla Tanzania, Mariagrazia Andriani è già di nuovo in Sudan insieme all’equipe che lavora con lei. “Abbiamo molti progetti in campo – racconta sorridendo – ora ne ho uno che vorrei realizzare per un training in ecografia pediatrica per l’ospedale in Sudan”. Il Gezira National Center for Pediatric Surgery  a Wad Madani è il centro pediatrico di riferimento per tutto il Paese e lì la Fondazione ha un progetto molto importante nato con l’Universita di Chieti e Pescara e l’Università di Gezira, sostenuto dall’Agenzia italiana per la cooperazione e sviluppo, che prevede 4 missioni all’anno di chirurgia pediatrica per 3 anni.

“Childhood as it should be” è il motto della Fondazione: “Vorremmo che tutti i bambini potessero avere le stesse opportunità di cure – dice la dottoressa, che sorride sempre quando racconta – certo, non basterà la mia vita per questo, a volte ci sentiamo scoraggiati di fronte alla grandezza delle necessità. Ma poi pensi che, magari, questo bambino che stai operando avrà una possibilità e questo basta. C’è cosi tanta gratitudine da parte dei genitori che per noi è il premio più grande”.  E di premi, quest’anno, ne sono arrivati tanti. L’ultimo, il 22 ottobre scorso, il premio “Stelle al Merito Sociale 2018”, dell’Organizzazione no profit Cultura&Solidarietà al Teatro Dal Verme di Milano, per “La Chirurgia Pediatrica donata ai bambini dei Paesi più poveri del Mondo”. Un dono che restituisce la vita.