Le neolaureate in Fisica rovesciano il gender pay gap

Le neolaureate in Fisica guadagnano più dei loro colleghi di genere maschile perché li superano per numero di ore lavorate, abbinamento a posizioni apicali e trasferimenti all’estero, capovolgendo quindi ciò che avviene generalemente per le differenze di genere per tutti gli altri laureati all’inizio della loro carriera.

Le neolaureate in Fisica sono molto meno numerose dei neolaureati

La laurea in Fisica non è tra le preferite del genere femminile: le neolaureate sono infatti solo 426 su 1.487, pari al 28,6% contro il 71,4% del genere maschile (Almalaurea 2024). La loro quota, inoltre, non è aumentata nell’ultimo decennio, anzi, è scesa di qualche punto. Per l’insieme dei corsi di laurea magistrale biennale, invece, la componente femminile è già da tempo maggioritaria e raggiunge attualmente il 58%.

Neolaureati in Fisica a un anno dal conseguimento del titolo per genere

Elaborazioni su dati Almalaurea

Le neolaureate in Fisica guadagnano più dei neolaureati

Il mercato del lavoro non sembra premiare le neolaureate in Fisica dal punto di vista dell’occupazione: a un anno dal conseguimento del titolo lavorano infatti l’85% delle laureate contro il 91% dei laureati, e questo dato conferma un risultato che vale anche per l’insieme dei corsi di laurea magistrale biennale; le occupate sono infatti complessivamente il 77% contro l’85% degli occupati.

La retribuzione delle neolaureate in Fisica è invece sorprendente, perché a un anno dal conseguimento del titolo risulta maggiore, e non minore, rispetto a quella dei loro colleghi di genere maschile.

Nell’ultimo decennio infatti il gender pay gap tra i neolaureati in Fisica, che era pari a 10,2% nel 2014, è andato via via riducendosi e al 2024 la retribuzione media mensile netta delle laureate è di 1.563 euro contro 1.504 dei laureati, un gap del 3,9% a favore della componente femminile. Per l’insieme dei corsi di laurea magistrale biennale invece il gender pay gap resta nettamente a vantaggio della componente maschile (14,1%), anche se in calo rispetto al passato (era 23,3% nel 2014).

Retribuzione media mensile netta dei neolaureati in Fisica un anno dopo il conseguimento del titolo

Elaborazioni su dati Almalaurea

La maggiore retribuzione delle neolaureate in Fisica potrebbe dipendere da un effetto di selezione: le poche studentesse che scelgono questo corso di studi potrebbero essere particolarmente portate per la disciplina e, una volta laureate, accedere a posizioni prestigiose e ben retribuite. Tuttavia, questo effetto non emerge dal voto di laurea, che in Fisica resta stabile nel tempo e non mostra differenze di genere.

La differenza nel voto di laurea è minima e a vantaggio del genere maschile

In Fisica il voto di laurea cambia poco: il voto medio è sempre uguale o maggiore di 110, e le differenze di genere sono davvero esigue. Per l’insieme dei corsi di laurea magistrale invece il voto medio di laurea varia da 104,3 di Ingegneria civile a 111,7 di Filologia, letterature e storia dell’antichità, e complessivamente è a vantaggio del genere femminile (rispettivamente 107,8 per le laureate e 106,6 per i laureati).

Voto medio di laurea in Fisica per genere

Elaborazioni su dati Almalaurea

Anche la durata del percorso di laurea in Fisica è sostanzialmente uguale per entrambi i generi (2,8 anni per i laureati e 2,7 anni per le laureate, la stessa durata dell’insieme dei laureati magistrali). Si può notare però una consistente differenza nell’uso delle competenze: infatti le neolaureate in Fisica che affermano di utilizzare le competenze acquisite in misura elevata nello svolgimento del loro lavoro sono più dei neolaureati (84% contro 79%), e anche la percentuale di laureate che ritengono efficace il titolo di studio in ambito lavorativo è maggiore di quella dei laureati (rispettivamente 91% contro 85%).

Quota di neolaureati che utilizzano le competenze acquisite in misura elevata nel loro lavoro

Elaborazioni su dati Almalaurea

Le percentuali per l’insieme dei corsi di laurea sono invece molto più basse (56% dei neolaureati utilizza le competenze in misura elevata e il 63% ritiene efficace il proprio titolo di studio) e le differenze di genere sono sempre a vantaggio della componente maschile. Usano in misura elevata le competenze acquisite il 59% dei laureati contro il 54% delle laureate, e ritengono il proprio titolo di studio efficace il 65% dei laureati contro il 61% delle laureate.

Più ore lavorate e meno part-time per le neolaureate in Fisica

Ma il legame più diretto tra le caratteristiche delle laureate in Fisica e la loro retribuzione è quello rappresentato nelle Figure 5 e 6. L’abbinamento alle posizioni apicali è lo stesso per entrambi i generi (93%), ma le neolaureate in Fisica lavorano più ore dei loro colleghi di genere maschile: in media settimanale 39,9 ore contro 38,8 ore; inoltre, solo il 72.4% di loro lavora nel settore pubblico contro il 73,4% dei colleghi.

Neolaureati in Fisica  in posizione apicale, nel settore pubblico e numero di ore settimanali lavorate

Elaborazioni su dati Almalaurea

Anche le posizioni di lavoro a tempo indeterminato sono maggiori per le neolaureate: 12,2% contro 10,9% dei neolaureati, mentre la diffusione del part-time è minore per la componente femminile (3,1% contro 4,2%) e si tratta in ogni caso di part-time totalmente involontario (Figura 6).

Neolaureati in Fisica che lavorano a tempo indeterminato, a part-time e all’estero

Elaborazioni su dati Almalaurea

Le differenze di genere rappresentate nelle figure 5 e 6 non sono molto marcate, ma sono comunque sorprendenti perché sono tutte di segno opposto rispetto a quelle riferite all’insieme delle lauree magistrali: nell’aggregato infatti l’abbinamento alle posizioni apicali è meno frequente per le laureate (51% contro 63% della componente maschile) e le ore lavorate sono minori (35,5 contro 38,9); la quota di occupazione nel settore pubblico è invece maggiore (27,3% contro 23,2%) e il part-time è più frequente tra le laureate, sia volontario sia involontario (rispettivamente 18,1% contro 8,4% e 11,7% contro 5,1%).

Il lavoro all’estero è più frequente per le neolaureate in Fisica

Ma il contributo più evidente alla spiegazione dell’inversione del gender pay gap tra i neolaureati in Fisica è forse quella rappresentata nell’ultima colonna della Figura 6: lavorano all’estero il 25% delle neolaureate contro il 17% dei neolaureati. Questa percentuale è molto più elevata di quella riferita all’insieme dei laureati, e anche in questo caso in Fisica è prevalente il genere femminile e non il genere maschile come nell’aggregato, dove lavorano all’estero il 6% dei laureati e il 5% delle laureate. E lavorando all’estero si guadagna molto più che in Italia: «a un anno dalla laurea, i laureati di secondo livello trasferitisi all’estero percepiscono 2.174 euro mensili netti, +56,1% rispetto ai 1.393 euro di coloro che sono rimasti in Italia» (AlmaLaurea 2024).

L’inversione del gender pay gap in Fisica deriva dunque dal fatto che la componente femminile supera quella maschile in molte delle caratteristiche dei laureati in questa disciplina, rovesciando in tal modo la graduatoria tipica dell’insieme dei laureati; se nel dato aggregato è il genere maschile a prevalere nel numero di ore lavorate, nell’abbinamento alle posizioni apicali, nell’occupazione del settore privato, nei contratti a tempo indeterminato e nel lavoro all’estero, per le laureate in Fisica è vero l’opposto e sono loro che superano i laureati di genere maschile in tutte queste caratteristiche, e quindi anche nella retribuzione.

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.

Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è alleyoop@ilsole24ore.com