Professioni Stem: 30 borse di studio per ingegnere al Politecnico di Milano

Non si trovano ingegnere informatiche ed elettroniche, dell’automazione o con competenze in cybersecurity, tra le più richieste in Cefriel a Milano. Per questo il centro di innovazione digitale ha aderito all’iniziativa Girls@Polimi, il programma del Politecnico di Milano pensato per avvicinare le ragazze alle materie Stem (Science, Technology, Engineering, and Mathematics), un ambito ancora oggi caratterizzato da un significativo “gender gap”.

30 borse di studio per ragazze STEM

Per l’anno accademico 2025-2026 sono disponibili 30 borse di studio, dedicate alle studentesse del quarto e quinto anno delle scuole superiori che vogliono iscriversi a corsi di laurea in ingegneria con la minore presenza femminile: elettronica, informatica, meccanica, elettrica, dell’automazione e fisica. Oltre al sostegno economico – ciascuna borsa di studio ha un valore di 24.000€ (8.000€ all’anno) –, le allieve selezionate accedono a opportunità di formazione e di mentoring per favorire l’ingresso nel mondo professionale o accademico. Il bando scade il 14 marzo.

Le borse sono finanziate da aziende, fondazioni e una donatrice privata: Alpiq, Ardian Foundation, Fondazione Beta 80, Boston Scientific, Cefriel, Elena Cerbaro, Fastweb + Vodafone, Fondazione r.e.ACT Ets, Polimi Graduate School of Management, Hitachi Energy, Intesa Sanpaolo, Leonardo, Mbda Italia, Mediobanca, Gruppo Nestlé in Italia, Nhoa Energy, Reply, S.C. Johnson, Stack Infrastructure, Visa. A queste si affiancano singoli donatori Alumni del Politecnico di Milano e l’Ateneo stesso.

«La borsa di studio del Politecnico è una scelta che abbiamo deciso nell’ambito della Certificazione per la parità di genere – spiega Roberta Letorio, responsabile People & Culture di Cefriel –, che abbiamo ottenuto nel dicembre 2023 con un punteggio di 83 su 100, rinnovata lo scorso anno con uno ancora superiore di 84.75».

Trasferimento tecnologico

Cefriel è un centro di innovazione digitale fondato nel 1988 da Politecnico di Milano per integrare in modo organico ricerca, innovazione e formazione: valorizzare competenze e conoscenze per aiutare le imprese e le amministrazioni pubbliche nella definizione delle strategie sul digitale, nella valutazione di tecnologie e progetti di innovazione.

«Ci occupiamo di trasferimento tecnologico – racconta Letorio ad Alley Oop – attraverso attività di ricerca che svolgiamo in ambito internazionale in domini specifici, come cybersecurity, smart industry e mobility, healthcare. E di innovazione, attraverso la creazione di soluzioni digitali a supporto del business; mentre le attività di formazione – con programmi di upskilling e reskilling – consentono di rimanere al passo con la tecnologia. Le persone che entrano in Cefriel lo fanno tramite stage o tesi e hanno desiderio di lavorare alla frontiera dell’innovazione, creando soluzioni che consentono di ingegnerizzare prodotti o servizi».

Lauree scientifiche

In Italia, le ragazze tra i 25 e i 34 anni con una laurea nelle materie Stem, cioè scienza, tecnologia, ingegneria e matematica, sono solo il 16,8%: meno della metà dei ragazzi, che arrivano al 37%. Il dato è riportato da Save the Children, sulla base del rapporto Istat 2024, e diffuso alla vigilia della Giornata Internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza.

Tra i laureati Stem di età compresa fra 25 e 64 anni, lo svantaggio delle donne rispetto agli uomini nei ritorni occupazionali è ampio. A pagare il prezzo più alto è chi lavora nell’informatica, nell’ingegneria e nell’architettura: qui il divario nel tasso di occupazione femminile e maschile è del 9,3%.

Cercasi ingegnere elettroniche

In Cefriel su 152 persone sono 21 le donne laureate in materie STEM, junior e senior, che lavorano stabilmente a progetti di innovazione digitale. Altre 19 sono le professioniste che operano nell’ambito del design, della formazione e dei servizi interni, che portano contributi nelle attività di innovazione, ricerca e formazione.

Nadia Scandelli, responsabile Business Line Smart Products and Industrial Solutions di Cefriel, è responsabile di un settore dove si fa fatica a inserire persone con background in ingegneria elettronica, legate a iniziative di sviluppo di firmware e software.

«Nel mio gruppo ci occupiamo di smart product e soluzioni per il mondo industriale – dice Scandelli – e cerchiamo  competenze legate all’elettronica per la realizzazione di prodotti che possono essere “consumer” o per le imprese. Ci servono anche conoscenze legate alle attività di analisi dei processi industriali e degli impianti manifatturieri, che comportano una conoscenza dei macchinari utilizzati e delle tecnologie».

Se la ricerca di abilità di “cloud computing” legate allo sviluppo di servizi e applicazioni è meno faticosa, più difficile è di quelle legate all’analisi dei processi in ottica di innovazione digitale, perché nel mondo industriale serve “farsi esperienza”: e non è solo «una questione di selezionare le tecnologie digitali, di automazione o di robotica – precisa Scandelli – ma serve capire le esigenze delle aziende manifatturiere e capire qual è la soluzione giusta per lo specifico contesto».

Ingegnera e non dottoressa

«Non mi sono mai sentita discriminata perché lavoro in ambito manifatturiero – aggiunge Scandelli -, è vero che dall’esterno il mondo industriale è prettamente maschile, ma non è stato mai un problema essere in un tavolo con altri uomini. L’avere una laurea in ingegneria dà uno “standing”, per cui le borse di studio che stiamo finanziando con il Politecnico vogliono aiutare le ragazze a costruire la propria autonomia a partire dal percorso di studio».

Essere ingegnera rispetto ad altre professioni fa la differenza nel mondo del lavoro. «Si fa ancora fatica a riconoscere il termine ingegnera – confida ad Alley Oop -, riscontro una certa resistenza in ambito maschile per cui le donne sono chiamate dottoresse e non ingegnere».

Rilevante la presenza femminile anche nel cda di Cefriel, con tre donne presenti in qualità di consigliere: Alessandra Brambilla, chief operating officer Microsoft Western Europe; Mirella Cerutti, general manager di SAS Institute Italia; e Monica Coraluppi, director di Chorus Call.

Indipendenza economica

«Uno dei temi a cui facciamo particolare attenzione è l’indipendenza economica – evidenzia Roberta Lettorio -: uno dei motivi per cui sponsorizziamo la borsa è anche per dare un’occasione, a quelle ragazze che non hanno possibilità, di studiare in un’università prestigiosa, di poter sostenere le spese e crearsi un’autonomia finanziaria nel tempo».

Lavorare in ambito Stem offre l’opportunità di far parte di un settore in evoluzione, dove l’innovazione è all’ordine del giorno. Lo sostiene Valentina Ferrarese, senior smart industry consultant & pm di Cefriel, quando dice che nei grandi progetti scientifici ci vuole anche tanta abilità di gestione e di lavoro in team.

«Le donne portano in questo ambito se stesse – conclude – oltre alle competenze tecniche: la capacità di attenzione e condivisione, di vedere i problemi da prospettive differenti, l’intelligenza emotiva, l’empatia, l’elevata capacità di problem solving e ottime capacità organizzative».

I bandi

A questi link è possibile scaricare i bandi per candidarsi. Il bando scade il 14 marzo.

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