“La diversità, l’inclusione, l’uguaglianza e la non discriminazione rimangono priorità dell’agenda politica della Commissione Europea. Vogliamo costruire società e ambienti di lavoro inclusivi e diversificati in cui ognuno nella propria unicità possa contribuire. Ma non potremmo farlo senza il coinvolgimento dei nostri partner: ecco perché tutte le 26 Carte della Diversità e i loro firmatari sono così importanti”. La Commissaria per l’Uguaglianza della Commissione Europea, Helena Dalli, in occasione della riunione a Milano dei rappresentanti delle Diversity Charters di 26 Paesi membri dell’Unione Europea per fare il punto su strategie e politiche di Diversity&Inclusion. “La Carta Italiana per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro è un modello che può ispirare altri verso la realizzazione di una Unione dell’Uguaglianza. Sono fiduciosa che questa piattaforma darà un prezioso contribuito nello scambio di buone pratiche e di esperienze, ispirando le imprese di tutta Europa” ha aggiunto Dalli.
European Platform of Diversity Charters
Il 13 e 14 novembre Milano ha ospitato per la prima volta in Italia la European Platform of Diversity Charters promossa dalla Commissione Europea con 26 Paesi membri per favorire l’impegno comune su Diversity&Inclusion come fattore di crescita e sviluppo nei luoghi di lavoro. Due giorni di lavori dove i rappresentanti delle 26 Diversity Charters dei Paesi membri, che attualmente abbracciano più di 15.000 firmatari in rappresentanza di oltre 17 milioni di lavoratori in tutta Europa, si confrontano su strategie e politiche di Diversity&Inclusion. È anche l’occasione per l’Italian Diversity Charter di condividere il proprio impegno per favorire l’inclusione nel mondo del lavoro in Italia.
L’evento di Fondazione Sodalitas
Fondazione Sodalitas, che rappresenta l’Italia nella piattaforma europea come promotrice della Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro (la dichiarazione d’intenti sottoscritta da oltre 900 aziende pubbliche e private) ha deciso di dedicare l’evento di apertura alla valorizzazione del contributo decisivo delle imprese per costruire una società libera da pregiudizi e capace di includere.
“Fondazione Sodalitas è convinta che Diversity&Inclusion rappresentano una leva strategica di crescita competitiva per l’azienda e un fattore fondamentale di sviluppo della società”, ha dichiarato il presidente Alberto Pirelli, che aggiunge: “È la piena condivisione di questi valori ad averci spinto nel 2009 a ideare e lanciare la Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro (Italian Diversity Charter), che la nostra Fondazione è impegnata a promuovere fin da allora grazie alla preziosa alleanza con le istituzioni nazionali di riferimento. Negli anni, l’Italian Diversity Charter ha promosso una cultura aziendale positivamente orientata a ridurre le disuguaglianze e ha mobilitato numerose aziende private e pubbliche verso l’adozione di policy aziendali inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità”.
Le case history delle aziende italiane
In occasione dell’evento Fondazione Sodalitas ha presentato il report “D&I in the workplace: Italian companies good practices” che dà conto delle best practices in tema di Diversity&Inclusion di 52 aziende italiane associate alla Fondazione. Dai risultati della compilazione del Sodalitas D&I Assessment Tool, da parte delle organizzazioni sottoscrittici della Carta Pari Opportunità e da una quick survey di approfondimento realizzata a ottobre 2023 emergono alcuni dati di scenario:
• Tematiche – Rispetto alle tipologie di diversità, la parità di genere è quella considerata prioritaria per la quasi totalità di organizzazioni nel 2023 (90%), come era da aspettarsi considerate le ultime indicazioni sia a livello europeo che italiano. Come per gli anni precedenti, rimane alta l’attenzione anche rispetto a disabilità (85%) e multiculturalità (74%). In aumento nel 2023 il focus sul tema generazionale che sale al 85% (nel 2002 era 78%).
• Responsabilità – Nel 90% dei casi viene identificata una risorsa/team responsabile dello sviluppo e dell’implementazione delle politiche di Diversity&Inclusion. Per la maggior parte dei casi si tratta della funzione HR (38%) o di un gruppo multifunzionale (24%). La nomina di un diversity manager dedicato è ancora poco frequente (19%).
• Monitoraggio – Se pur vengono raccolti sia dati quantitativi (75%) che qualitativi (77%), non sono ancora molte le organizzazioni che definiscono metriche e indicatori per il monitoraggio dei progressi (65%) e che valutano i risultati in termini di impatto (55%).
• Strumenti per la conciliazione – Rispetto ai servizi che agevolano la conciliazione i più utilizzati sono soprattutto i contributi alle spese di cura/pacchetti assicurativi (73%), i servizi di supporto psicologico/ascolto, in aumento dalla pandemia (61%) e i pacchetti di welfare offerti attraverso l’adesione a piattaforme strutturate (59%). Sempre più in calo i servizi di maggiordomo aziendale e asili nido aziendali.
• Comunicazione – Il 95% adotta azioni di comunicazione interna per promuovere l’impegno a favore di una cultura aziendale inclusiva. L’89% dei rispondenti conferma di comunicare anche all’esterno il proprio impegno, in particolare attraverso il proprio sito internet e i canali social (79%). Da sottolineare anche la partecipazione/organizzazione di convegni (59%) e la collaborazione con Fondazioni e Associazioni (47%). Sempre più viene menzionata la collaborazione su questi temi con i propri clienti e fornitori.
La Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro
La Carta per le Pari Opportunità e l’Uguaglianza sul Lavoro (Italian Diversity Charter) è una dichiarazione di intenti, sottoscritta volontariamente da imprese di tutte le dimensioni, per la diffusione di una cultura aziendale e di politiche delle risorse umane inclusive, libere da discriminazioni e pregiudizi, capaci di valorizzare i talenti in tutta la loro diversità.
Oggi aderiscono alla Carta circa 600 imprese, cui si sono aggiunte nel tempo organizzazioni non profit e pubbliche amministrazioni come Regioni ed Enti locali, per un totale di circa 900 aderenti che impiegano oltre 700.000 lavoratori.