Nasce WeCare, l’Atlante per misurare la giustizia sessuale in Italia e nel mondo

Sono 200 milioni le ragazze nel mondo che hanno subito mutilazioni genitali e sono 12 milioni le bambine e le ragazze che si sposano prima dei 18 anni: significa 23 ogni minuto. E ancora: ogni due minuti una donna muore nel mondo per cause risolvibili legate a parto e gravidanza. Questi sono solo alcuni dei dati, impressionanti, raccolti nel report “We Care. Atlante della salute sessuale, riproduttiva, materna, infantile e adolescenziale nel mondo”, presentato da WeWorld – organizzazione italiana impegnata da 50 anni a garantire i diritti di donne e bambini in 27 Paesi, compresa l’Italia – per valutare se la giustizia sessuale e riproduttiva di donne e bambine venga promossa e garantita in Italia e nel mondo. Per capire il prezzo che pagano, donne e bambine, per il solo fatto di essere donne, anche in questo ambito.

Il concetto di giustizia sessuale e riproduttiva supera quello più ristretto di salute sessuale e riproduttiva per aprirsi a tutta una serie di altri diritti e libertà fondamentali. Garantire giustizia sessuale e riproduttiva, infaatti, non significa solo garantire i basilari diritti sessuali e riproduttivi, ma anche il diritto alla vita, alla privacy, all’educazione, all’informazione, alla libertà da ogni forma di violenza. Si tratta, in sostanza, di un veicolo fondamentale per la promozione dei diritti umani e della parità di genere.

L’Atlante – commenta Martina Albini del centro studi di WeWorld – racconta cosa significa negare alle donne e alle bambine la giustizia sessuale e riproduttiva, intesa anche come il diritto di prendersi cura e di decidere per sé e per il proprio corpo. Dove non c’è spazio sicuro per cambiarsi un assorbente, per ricevere i controlli fondamentali in gravidanza o per decidere liberamente del proprio corpo, donne e bambine non hanno spazio per autodeterminarsi. In tutti questi casi, negando la giustizia sessuale e riproduttiva, viene di fatto negata la parità di genere. Sono numerose le categorie sociali che continuano a vedersi negato il diritto alla salute e subiscono discriminazioni: le donne, le bambine e i bambini, gli adolescenti, la comunità LGBTQIA+, le persone con disabilità, le popolazioni indigene, le minoranze etniche, i rifugiati. Le persone appartenenti a queste categorie pagano il prezzo più alto, e nelle aree del mondo come l’Africa Sub-Sahariana, l’Asia Centro-meridionale, il Medio Oriente e l’America Latina, spesso caratterizzate da conflitti e disuguaglianze la situazione peggiora drasticamente”.

Il report
L’Atlante approfondisce le principali discriminazioni e negazioni di diritti che donne, bambini, bambine e adolescenti devono subire ancora oggi e si compone di 6 sezioni: salute natale, politiche del corpo, violenza di genere, wash e diritti sessuali e riproduttivi, salute mestruale e salute e benessere sessuale. I dati, le analisi, le buone pratiche raccolte sul campo da WeWorld, unite a interviste a destinatarie degli interventi dell’organizzazione, confermano, una volta di più, quanto i diritti sessuali e riproduttivi siano diritti umani e libertà fondamentali e veicoli di promozione di altri diritti umani fondamentali.

Il report prende le mosse e raccoglie unaa vaastaa gamma di dati già esistenti:

Salute prenatale e gravidanza
• Nel mondo, solo il 66% delle donne riceve i quattro controlli prenatali consigliati dall’Oms per garantire un corretto monitoraggio dello sviluppo del feto e delle condizioni della donna (Unicef, 2022)
• Ogni due minuti una donna muore per cause risolvibili legate alla gravidanza o al parto (Who, 2023)

Politiche del corpo
• 4 donne su 10 impegnate in una relazione non utilizzano alcun metodo contraccettivo (UN, 2022)
• L’aborto non sicuro è una delle cause principali di morte e morbilità materne: circa il 45% di tutti gli aborti praticati nel mondo non sono sicuri e il 97% di questi avviene nei paesi in via di sviluppo (Who, 2021)
• Nel 2022, 91 milioni di donne vivono in uno dei 23 paesi in cui l’aborto è proibito in qualsiasi circostanza (Walm, 2022).

Pratiche lesive dell’integrità fisica e violenza di genere
• Si stima che nel mondo circa 200 milioni di ragazze abbiano subito mutilazioni genitali (Unicef, 2023)
• 12 milioni di bambine e ragazze si sposano prima dei 18 anni: significa 23 ogni minuto (Unicef, 2023)

Salute mestruale
• In Africa Sub-Sahariana, 1 ragazza su 10 non va a scuola quando ha le mestruazioni (Unesco, 2014)

Salute e benessere sessuale
• Nel mondo 1 milione e 700.000 bambini e bambine tra 0-14 anni convivono con l’Hiv (Who, 2022)

In questo scenario, ricerche e dati suggeriscono che l’offerta di programmi di educazione sessuale a bambini, bambine e giovani a scuola può avere un effetto positivo su questioni sociali più ampie, come la parità di genere, i diritti umani e il benessere e la sicurezza delle nuove generazioni.

Ne consegue che dove non vi è una corretta educazione sessuale, non si possa parlare di giustizia sessuale e riproduttiva.

Nel 2024 è in programma la prossima Conferenza Internazionale su Popolazione e Sviluppo (Icpd). In vista di questo appuntamento, l’Atlante vuole ribadire l’importanza di un’agenda per la giustizia sessuale e riproduttiva come veicolo per mantenere gli impegni presi nel 2019 durante il Summit di Nairobi, al fine non solo di garantire i diritti sessuali e riproduttivi in sé, ma combattere tutte quelle violazioni di altri diritti e libertà fondamentali e disparità sociali, politiche, culturali ed economiche.

L’Atlante sarà presentato ufficialmente alle istituzioni durante l’evento su invito “Educazione è salute. Il diritto all’educazione e alla salute come propulsori di benessere individuale e collettivo in contesti di emergenza e crisi protratte” che si terrà a Roma il 13 aprile presso la nuova sede dell’Aics. L’evento, promosso e organizzato dalla Campagna Globale per l’Educazione (Cge) a cui anche WeWorld aderisce, si inserisce in una campagna di sensibilizzazione rivolta alle istituzioni sull’importanza del diritto alla educazione in contesti di emergenza promossa dalla stessa Cge Italia con il sostegno delle reti di appartenenza Link2007, Cini, Aoi, Avsi e Cisp.

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