Giro d’Italia, anche Alley Oop ha partecipato all’ultima tappa in e-bike

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Vai così, siamo tutti con te!”. Chi scrive questo articolo si definisce a malincuore una sportiva occasionale. Occasionale nel senso che va alla ricerca di opportunità per vincere il timore di non essere all’altezza delle sfide, dei tempi scanditi dal cronometro e del sacrificio richiesto a un atleta. Parlare di me in terza persona però non aiuterà a nascondermi e allora ho cercato di rimediare con un colpo di teatro inaspettato: ho partecipato al Giro d’Italia. No, non da spettatrice a bordo strada. Ho pedalato per davvero lungo il percorso dei campioni in sella a una fiammante Olmio con motore Polini che raggiunge i 25 km/h resa impeccabile dal lavoro di Dario Rossino e Marco Mariotti, rispettivamente team manager e meccanico che ci hanno seguito con l’auto ammiraglia durante l’ultima tappa della Corsa Rosa a Verona lo scorso 29 maggio. 

image00197Faccio ancora fatica a capacitarmi di come sia finita lì. Ho bisogno di scrollare l’album foto del mio cellulare e di guardare la tutina con la scritta Italia.it assegnata alla mia squadra, ora reliquia in un cassetto dell’armadio, per accertarmi che non sia stato solo un sogno. È la mattina dell’ultima tappa e Alessandra Fior, la mia capitana, mi accoglie ricordando quanto avremmo corso da lì a poco: ci attendono 17 km da percorrere nel centro di Verona, fino a raggiungere la salita delle Torricelle, un punto panoramico e verde da cui guardare la città. Mi parla del percorso mentre facciamo la fila per i pancake a colazione, sciroppo d’acero per lei, marmellata di lamponi per me.

Alessandra, triatleta e testimonial Airc, è uno dei capitani del Giro-E, l’esperienza in ebike che mi ha permesso di partecipare al Giro d’Italia. Si tratta di un progetto nato nel 2019 che consente a ciclisti normalmente allenati di affrontare l’itinerario riservato ai campioni in sella a una ebike. L’intuizione è di Rcs Sport, che ha ideato questo evento cicloturistico regolarmente inserito nel calendario della Federazione Ciclistica Italiana per unire l’attività in bicicletta all’esplorazione dei luoghi e alla sostenibilità. L’utilizzo di bici a pedalata assistita non è infatti casuale dal momento che rappresenta un mezzo di trasporto economico, rispettoso dell’ambiente e utile alla lotta al cambiamento climatico.

image00116Il Giro-E è il primo esperimento del genere a livello mondiale e le sue squadre hanno i nomi di brand credibili con gli obiettivi dell’iniziativa. Io per esempio ho gareggiato nel team Enit, l’Agenzia Nazionale del Turismo che promuove l’offerta turistica italiana attraverso un approccio green e inclusivo. Il gruppo capitanato da Alessandra Fior è di fatto tutto al femminile, composto da nomi che hanno fatto la storia dello sport italiano come Deborah Compagnoni e Isolde Kostner, con la maglia Italia.it, mentre Gabriella Dorio indossava quella Legend Sport e Salute. Accanto al trio delle campionesse hanno corso poi la sottoscritta e Roberta Garibaldi, amministratore delegato Enit.

La forza del Giro-E sta nel fatto di non essere una simulazione, perché i partecipanti vivono tutte le emozioni della Gara a cominciare dalla loro presentazione ufficiale al pubblico. Sul palco allestito negli spazi della Fiera di Verona sembriamo un team consolidato che lavora insieme da tempo, invece ci conosciamo solo da qualche ora e io devo ancora vincere lo stupore di avere queste compagne di avventura. Allora penso che certi piccoli miracoli siano propri dello sport che riesce a creare una dimensione di condivisione rapidissima e vera. Al punto che dalle chiacchierare per conoscerci meglio ci troviamo sulla linea di partenza pronte a pedalare verso il traguardo.

image00011L’inizio è adrenalina pura, fai girare le ginocchia cercando un movimento che metta in equilibrio fiato e ritmo dei pedali. E mentre ci provi, anche se a correre sei tu ed elabori un modo di coordinarti tutto tuo, alzi gli occhi e capisci di non essere sola: le altre compagne diventano la comunità a cui appartieni e a cui vuoi dedicare i tuoi risultati migliori, pur sapendo che anche gli errori saranno perdonati. Deborah Compagnoni e Isolde Kostner aprono la fila, io provo a tenere il passo consapevole di avere davanti due campionesse olimpiche. Attraversiamo le strade di Verona chiuse al traffico per l’occasione e che, per il fatto di essere libere, sembrano larghe il doppio, vere e proprie rampe di lancio per viaggi interstellari. In queste condizioni la città recupera una dimensione primordiale capace di esaltare suoni che, con le macchine che passano, sembrano persino estinti. 

La formazione si mantiene la stessa lungo tutto il tragitto delle Torricelle, dove io resto in terza posizione dietro a Deborah e Isolde che diventano per me le pioniere del paesaggio che mi aspetta: lo scoprono prima di tutti gli altri, ne anticipano le curve e al tempo stesso lo preparano al tuo passaggio. Lungo i bordi delle strade ci sono tavolini, ombrelloni, griglie per hamburger fumanti, coperte colorate che all’occorrenza sono comodi giacigli. La gente che vive il Giro d’Italia, prima di partecipare a una delle sue tappe, è tacitamente coinvolto già a casa in una sorta di rituale di preparazione collettivo all’evento. C’è infatti chi pensa al pranzo da consumare guardando la gara, chi elabora frasi da groupie per striscioni a sostegno dei ciclisti, mentre altri scaldano semplicemente la voce per fare il tifo.

Foto Alessandro Garofalo/LaPresse 29-05-2022, Italia Giro-E- Tappa 18, Verona - Tissot ITT Nella foto:  Giuseppe Gibilisco e Massimiliano Rosolino  Photo Alessandro Garofalo /LaPresse May  29, 2022, Italy Giro-E - Stage 18, Verona - Tissot ITT In the pic:

Per me, che non sono una sportiva di professione, sentire qualcuno che grida il tuo nome e ti chiede di continuare così perché no, non puoi mollare proprio adesso, diventa un patto da non tradire. È come se in quel momento lui sta credendo in te, ha occhi, urla, braccia, muscoli che si agitano solo per te. E allora tu ingrani anche se avverti il fiato che si spezza, cambi marcia e provi a respirare meglio. Lungo il tratto in salita più ripido ho attivato la pedalata assistita della mia ebike che mi ha aiutato a tenere una buona velocità, migliorando la resistenza. L’ultimo tratto fino all’Arena di Verona, dove era stato allestito il palco per l’arrivo e la premiazione ufficiale del Giro d’Italia, è stato invece una botta di euforia incredibile. Al punto che mi sono ritrovata incredibilmente in testa al fianco di Deborah e Isolde pronte a tagliare il traguardo. 

Foto Alessandro Garofalo/LaPresse 29-05-2022, Italia Giro-E- Tappa 18, Verona - Tissot ITT Nella foto:  Giuseppe Gibilisco e Massimiliano Rosolino  Photo Alessandro Garofalo /LaPresse May  29, 2022, Italy Giro-E - Stage 18, Verona - Tissot ITT In the pic:

All’ingresso in Arena ci aspettavano le altre squadre con le quali, durante le scorse settimane, si è creata una vera e propria comunità che ha girato l’Italia in bicicletta. Il Giro-E è un’intuizione vincente non soltanto per la sua vocazione sportiva, ma anche perché rappresenta una nuova modalità di racconto del territorio che mette insieme viaggio, sostenibilità e salute. La promozione delle bellezze nazionali, grazie all’attività del Ministero del Turismo, di Enit e Rcs si prende infatti il suo spazio sulla Maglia Rosa del Giro d’Italia raggiungendo così il mondo intero. Si pensi che quest’anno la nostra penisola, con un percorso di 3500 chilometri, è entrata nelle case di oltre 758 milioni di telespettatori internazionali e di 10 milioni di italiani con più di 24 mila ore di trasmissioni, come riportano gli ultimi dati Nielsen. Durante l’edizione della Corsa Rosa appena trascorsa sono state inoltre realizzate 25 guide digitali dedicate alle ciclovie più importanti ed è stato lanciato un format di videoricette locali per trasmettere le identità territoriali anche da un punto di vista enogastronomico. 

image00001L’Italia con Enit orienta la propria rotta sui grandi eventi internazionali – spiega Roberta Garibaldi di Enit – Attraverso la partecipazione a eventi strategici come il Giro d’Italia, l’Eurovision e i tour di artisti che sostengono l’ambiente e la cultura, il nostro Paese si rende competitivo nel contesto turistico raggiungendo risultati fino a oggi riservati solo a nazioni leader del settore come la Spagna”. Insomma, sul podio del Giro d’Italia 2022 sarà pur salito Jai Hindley, il primo australiano ad aggiudicarsi la competizione. Ma la verità è che siamo davvero in tanti a esserci portati a casa una qualche indimenticabile vittoria.

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