Calcio, disabilità e inclusione: inaugurata la Fondazione EcoEridania Insuperabili

insuperabili-club_-21-22-54

Scrivere di calcio in un momento storico dove, a un passo da noi, è in corso una guerra, agli occhi di qualcuno potrebbe sembrare irrispettoso e fuori luogo. Ma scrivere che esiste anche un calcio attraverso il quale si possono realizzare progetti inclusivi che regalano speranza, divertimento e un futuro a bambini e ragazzi con disabilità, aumenta la fiducia nel futuro (che ora probabilmente manca). E forse, spostando per un attimo lo sguardo su realtà a molti sconosciute, si dà sollievo a chi legge. Un aspetto che di questi tempi assume ancora più valore.

Questa è una storia che accomuna oltre 600 piccoli e grandi calciatori in tutta Italia – con disabilità di vario tipo – che da dieci anni, grazie alla pratica sportiva, ottengono risultati insuperabili dentro e fuori dal campo. Proprio com’è nella natura del loro approccio alla vita e allo sport.

Mi piace immaginare questi atleti insuperabili come l’iconico team inglese dell’Arsenal della stagione 2003/2004, incoronato come GLI INVINCIBILI per non aver mai perso una partita in Premier League. E anche se le partite si possono perdere (non troppe però!), ciò che non si perde è la missione alla base del progetto Insuperabilipromuovere un cambiamento culturale valorizzando il ruolo dello sport nella crescita personale del singolo. Su queste basi, e dopo un percorso cominciato nel 2012, l’attuale Onlus è diventata ufficialmente Fondazione EcoEridania Insuperabili. Ma andiamo con ordine.

Una scuola calcio nuova e inclusiva, ispirata al modello inglese

scuola_calcio_insuperabili_2Ci troviamo a Torino (e tra poco capirete perché). Seduti attorno a un tavolo a parlare di calcio e disabilità, ci sono due giovani: Davide Leonardi, promotore di sport per disabili, e Giorgio Chiellini, non ancora senatore del pallone come oggi lo conosciamo ma già senatore nella mentalità dentro e fuori dal campo. La domanda che si pongono Davide e Giorgio è la stessa: “Com’è possibile che in Italia non ci siano scuole calcio dedicate a ragazzi disabili e strutturate in modo professionale?”

scuola_calcio_insuperabili_1Comincia tutto da qui. “Siamo partiti con pochi ragazzi e tante difficoltà – racconta Davide che è uno dei fondatori di Insuperabili – ispirandoci al modello inglese ‘Football for Disabled’ e adattandolo di volta in volta alle situazioni che incontravamo ogni giorno. Volevamo rispondere ad una esigenza marcata: avvicinare alla pratica sportiva quanti più atleti possibile e far capire che lo sport può essere accessibile a tutti. Nei primi anni ci siamo resi conto che questi ragazzi erano davvero insuperabili, per il modo di approcciarsi al campo e allo sport in generale. Da qui il nome”.

Insuperabili sembra essere anche una parola scomponibile“Certo. Nel suffisso IN c’è la contrapposizione alla parola DOWN – racconta Leonardi – ma anche il sinonimo di COOL, mentre SUPER attribuisce un significato eroico. E poi – conclude – abbiamo voluto sempre parlare di ABILITA’ e non di disabilità. Perché tutti siamo diversamente abili e, per questo, unici”.

La crescita sul territorio nazionale e un metodo di lavoro fondato sulle persone

scuola_calcio_insuperabili_9Ad oggi, con 650 atleti e 17 sedi, la scuola calcio INSUPERABILI è diffusa su tutto il territorio nazionale. Un percorso compiuto nel nome dell’inclusione e per mezzo dello sport, in particolare il calcio. “Fortunatamente siamo riusciti a mantenere gli stessi numeri del periodo pre-pandemia – dichiara Leonardi – ma il nostro obiettivo è arrivare a 25 scuole calcio e più di 1000 atleti”.

Cosa rappresenterebbe per voi questo traguardo? “Vogliamo crescere non per i numeri – prosegue – quanto per l’esigenza riscontrata. Oggi, in Italia, ci sono tra gli 80000 e i 90000 disabili che praticano sport (tra i 3000 e i 5000 giocano a calcio) contro gli 800000 possibili praticanti”.

tar_7472Parlando di crescita, Davide Leonardi ricorda la strada percorsa fino ad oggi: “Nel 2012 l’obiettivo era creare un movimento grazie a tante società che come noi avevano iniziato a fare quello che facciamo oggi in Italia. Negli ultimi tre anni c’è stato un grande sviluppo grazie al supporto della FIGC, prima Federazione al mondo ad aver inglobato al suo interno i diversamente abili, dando dignità a questo mondo ed equiparandolo al calcio maschile e femminile”.

scuola_calcio_insuperabili_5Il progetto Insuperabili si fonda su tre pilastri: 1) collaborazioni con professionisti e realtà sportive, psicoeducative e nell’ambito della comunicazione; 2) relazione con i territori; 3) supporto di un team multidisciplinare di alta professionalità.

Il lavoro di tutti i componenti del team ha un approccio scientifico, si basa sulle persone e propone un modello di insegnamento nuovo del calcio e della pratica sportiva. Il termine nuovo comprende tutto: stile di vita, modalità di gioco e metodologie di apprendimento. Non c’è un limite di età, si lavora dai 5 anni in su trattando disabilità fisiche e motorie, cognitive, relazionali e sensoriali. In questa scuola l’allenamento è cucito su misura, perché ogni disabilità è diversa e come tale va trattata. Il lavoro a monte e quello “sul campo” – effettuato in sinergia tra allenatori, psicologi ed educatori – fa si che ogni allenamento contribuisca ad accompagnare gli atleti verso il raggiungimento dei propri obiettivi. Sotto tutti i punti di vista.

scuola_calcio_insuperabili_4La capillarità è un altro valore aggiunto. Le scuole calcio sono coordinate dalla casa madre ma gestite localmente con l’obiettivo di unire due mondi: il calcio italiano e la disabilità. Non si può pensare, infatti, di insegnare il calcio tout court. Ecco perché, nella metodologia di lavoro, troviamo anche la capacità di parlare una lingua comune che può essere capita da tutti. Per fare un esempio concreto, qualsiasi esercizio o allenamento proposto viene declinato nelle diverse modalità di apprendimento. “Il calcio diventa anche un forte strumento di comunicazione – sottolinea Davide Leonardi – utilizzato per portare al massimo ogni atleta. Perché se le cose vengono fatte bene sono più divertenti”.

Dalla fusione con EcoEridania, la nascita della Fondazione

insuperabili-club_-21-22-5“Viribus Unitis” dicevano i latini. Unire le forze è la chiave per andare più lontano. Lo sa bene Andrea Giustini, imprenditore ligure a capo del Gruppo EcoEridania, società genovese leader in Italia nello smaltimento dei rifiuti sanitari e industriali. Un’azienda, nata nel 2010, che in 12 anni è riuscita ad affermarsi su due binari diversi ma paralleli, impresa e solidarietà. Fin dalla sua nascita, infatti, il gruppo EcoEridania ha fatto dei progetti solidali uno dei pilastri della sua mission aziendale: “Ci siamo sempre voluti occupare di solidarietà. Abbiamo raccolto il denaro, gestito le donazioni e individuato chi sostenere di volta in volta – racconta il Presidente Giustini – riuscendo a raggiungere traguardi importanti anche grazie alla trasformazione del terzo settore”.

scuola_calcio_insuperabili_10Qual è la filosofia del Gruppo EcoEridania? “Far convergere i migliori progetti e le persone più brillanti per percorrere insieme sfide più importanti”, rispode Giustini, che prosegue parlando della nuova realtà: “Insuperabili è un brand come gli altri, con manager preposti a ricoprire diversi ruoli. Io ho sposato questa causa affiancando a questi ragazzi la mia esperienza e quella di tutto il gruppo, per supportarli al meglio e raggiungere più velocemente gli obiettivi immaginati. Unire questi due mondi ed esperienze e condirli con passione, sarà un boost perché i sogni diventino realtà il prima possibile”.

“Ovviamente sport e solidarietà – conclude Andrea Giustini – sono i valori su cui si fonda il progettoperché non vogliamo essere solo insuperabili dal punto di vista dell’avvicinamento allo sport ma anche un veicolo per aiutare nelle emergenze che possono capitare da un giorno all’altro. Come abbiamo sempre fatto. Proprio in questi giorni, per esempio, un nostro camion è partito da Genova verso il confine con l’Ucraina per portare aiuti umanitari alla popolazione in fuga”.

Formazione, gare e supporto dei testimonial tra i primi obiettivi della ripartenza 

insuperabili-club_-21-22-37Insuperabili non è solo calcio insegnato e giocato ma anche un contenitore formativo esportato all’estero. Uno degli aspetti più importanti di questo format, infatti, è quello di aver superato i confini nazionali con l’obiettivo di formare diversi professionisti in nord Europa. Lo spiega proprio Davide Leonardi: “Tutti hanno diritto a fare sport. Essere diventati Fondazione ci permetterà di curare ancora di più l’aspetto formativo, rendendolo il quarto pilastro del nostro progetto. Di solito si è portati a pensare che l’attività sportiva non si riesca a praticare bene per mancanza di infrastrutture ma non è proprio così. Manca la conoscenza. Dunque, la formazione è importantissima. Tra i nostri primi obiettivi c’è quello di voler formare il maggior numero possibile di professionisti che sappiano poi mettere al servizio di bambini e ragazzi le nuove competenze acquisite. Inoltre, in questi primi mesi di attività come Fondazione faremo conoscere le nostre sedi e i nostri ragazzi al gruppo EcoEridania, lavorando anche per unire diversi progetti. Tra questi, c’è sicuramente quello di potenziare il settore del Power Chair Football, o calcio in carrozzina”.

A proposito di formazione, cosa pensate di fare invece in Italia?

Come accennavo all’inizio pianificare l’apertura di altre sedi nel medio-lungo periodo e poi lavorare per potenziare il settore giovanile con il supporto di FIGC. In ultimo, ma non per questo meno importante, entrare all’interno delle scuole sarà fondamentale per far capire che lo sport non ha barriere e che i ragazzi disabili possono avere una grande opportunità per migliorare la qualità del loro quotidiano.

Qual è l’ultimo ricordo sul campo al quale siete più legati?

Quello di essere gli attuali detentori dello scudetto ottenuto nel Campionato Italiano di 4a categoria 2019. E a tal proposito mi sento di aggiungere che questo risultato è frutto del lavoro svolto negli anni. Perché i nostri atleti non hanno la possibilità di allenarsi settimanalmente come succede nelle altre società, ma avere un metodo di lavoro in comune mette i ragazzi in condizione di lavorare anche a distanza e ottenere un risultato importante quando si ritrovano a giocare insieme.

A quando il rientro al calcio giocato?

Dalla fine di marzo al mese di luglio l’obiettivo è di trovare continuità nelle partite, sia in Italia che all’estero. Anche attraverso la formula del training camp.

Quanto contano i testimonial nel progetto Insuperabili?

Tantissimo sono il nostro sigillo di garanzia. Fino a questo momento tanti calciatori come Giorgio Chiellini, per esempio, hanno messo sempre la faccia perché riconoscevano nel modello Insperabili un qualcosa di importante. Insieme a loro, da oggi, abbiamo anche il supporto di una grande azienda italiana. Essere diventati Fondazione è un traguardo ma soprattutto una partenza, perché diventa il volano per altri progetti trasversali mirati a far crescere il bene comune. Non solo calcio, ma anche progetti di inserimento nel mondo del lavoro.

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.

Per scrivere alla redazione di Alley Oop l’indirizzo mail è: alleyoop@ilsole24ore.com