Futsal femminile: dalla Spagna la richiesta per un mondiale femminile

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Le più celebri giocatrici al mondo di futsal, anche noto come calcio A5, si sono riunite per fare una richiesta alla Fifa: dare vita a un mondiale femminile, calciando via la disparità di genere, che vede l’esistenza del solo mondiale maschile. La lettera è partita dall’associazione Ajjfs (Asociacion de jugadores y jugadoras de futbol sala) nata in Spagna. La presidente e giocatrice Natalia Orive nella lettera sottolinea la sua “grande preoccupazione”: l’emarginazione delle donne in questa disciplina sportiva. La good governance della Fifa proclama che l’associazione deve promuovere la parità di genere nel calcio lottando contro ogni tipo di discriminazione ma nel caso del futsal ciò non succede.

La protesta è partita alla vigilia della nona edizione del mondiale maschile di futsal, la cui prima coppa è stata alzata nel 1989. Nonostante il gioco sia cresciuto molto negli ultimi dieci anni (soprattutto in Italia, Brasile, Spagna e Iran) e che la Uefa nel 2019 abbia introdotto il primo campionato europeo (vinto dalla Spagna), di fatto maschile e femminile viaggiano su due binari paralleli e a velocità molto diverse.

whatsapp-image-2021-10-16-at-12-37-28In accompagnamento alla richiesta fatta alla Fifa c’è una campagna social supportata dalle più note giocatrici: Amanda Lyssa de Oliveira Crisostomo, conosciuta come Amandinha, la sei volte miglior giocatrice del mondo; Anita Lujiàn, capitano della Spagna (vincitrice agli europei del 2019); l’iraniana Fereshte Karimi e la goleador portoghese Ana Catarina. A loro si sono unite giocatrici da tutto il mondo, come l’italiana Arianna Pomposelli , atleta di spicco, appena passata all’Audace Verona, che sostiene questa battaglia insieme alle sue compagne.

“Un mondiale ufficiale – Pomposelli racconta ad Alley oop – è il traguardo che questa disciplina sportiva si è meritato nel tempo. Negli ultimi anni il futsal femminile è cresciuto esponenzialmente. Una grande quantità di donne praticano futsal in tutto il mondo, lottano ogni giorno per affermarsi in uno sport ancora oggi considerato in modo erroneo prettamente maschile. La parità di genere, la lotta alla discriminazione, la parità dei diritti passano per questi momenti storici. Mentre si è da poco concluso il nono mondiale maschile, il movimento femminile deve ancora giocare il suo primo. Le giocatrici di futsal si stanno mobilitando da tutto il mondo per chiedere a gran voce qualcosa che ci spetta di diritto”.

E aggiunge: “Anche noi siamo giocatrici di futsal e meritiamo un mondiale ufficiale. La storia ci ha insegnato che i cambiamenti sono possibili, molte donne in passato hanno lottato per ottenere diritti che gli erano stati negati e li hanno ottenuti. Oggi mi unisco a quelle voci, perché nel 2021 dovremmo essere libere da discriminazioni di genere e disparità, non sono responsabile della situazione in cui ci troviamo ora ma lo sarò se non farò nulla per cambiarla e regalare alle bambine di oggi un futuro migliore di questo”.

whatsapp-image-2021-10-16-at-12-37-28-1Con il suo progetto “Be brave” in giro per lo stivale, Arianna Pomposelli ha come obiettivo il far conoscere e provare il futsal alle bambine, perché si spezzino quegli schemi per cui solo i maschi sarebbero buoni a tirare calci al pallone.

La Fifa dovrebbe prendere ispirazione dal comune di Cagliari, che ha patrocinato ‘We can play futsal’, un progetto che porterà questa disciplina in 13 classi di scuole, dove si comincerà a giocare in palestra. L’obiettivo è combattere le differenze di genere, tramite l’attività sportiva; ma anche stimolare bambine e bambini a esprimere con il gioco i propri disagi, ed evitare che questi si consumino in solitudine tra le mura di casa. Lo sport è questo. Non solo movimento per il corpo, ma espressione, giocando, dei propri disagi e soluzione dei conflitti interiori.

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