Dall’Europa agli Stati Uniti e poi ancora all’Europa: la festa di Halloween ormai è diventata tradizione anche in Italia, con buona pace di tutti gli oppositori che hanno tentato di resistervi. E tentano ancora: accusata di essere una festa priva di connotati religiosi e una pura celebrazione del consumismo americano, per molti è anche una vera e propria ostentazione di tematiche sataniche che metterebbe in pericolo la cristianità del vecchio continente. La verità è che la festa è nata proprio in Europa, dato che si aggancia originariamente al culto celtico. La tradizione vuole che sia stata esportata oltreoceano dalla comunità irlandese, in un’epoca in cui aveva già subito l’ibridazione cristiana con la festa di Ognissanti. Ma la svolta horror che le è stata cucita addosso nel ventesimo secolo dal consumismo pop, ha dato luogo a una vera e propria deriva che ha portato la festività ad allontanarsi sia dalla solennità druidica della natura celtica che dalla prospettiva angelica dei santi cristiani.
Oggi Halloween è un evento molto atteso da grandi e piccini, e ormai è stata completamente assorbita anche nel calendario italiano. Tra film dell’orrore, case stregate, intaglio delle zucche, e il caratteristico “dolcetto o scherzetto”, ormai anche nelle scuole si addobbano le classi con pipistrelli, ragnatele e zucche. Un’occasione per affrontare il tema della paura, volendo guardare la faccenda da un punto di vista virtuoso. Vero è che negli Stati Uniti Halloween è uno degli eventi più elaborati dell’anno solare, forse non il più costoso, ma sicuramente al secondo posto dopo il Natale. La gente dà davvero il meglio di sé in quanto a spettri e spaventi, ma non solo. Infatti nelle feste in maschera il fattore crafting e originalità supera il semplice tema horror. I costumi veramente indimenticabili sono quelli inaspettati, quelli creati direttamente con la propria immaginazione e capacità manuale, quelli che danno vita alla propria interpretazione di personaggi storici e di fiction. Ogni anno i costumi più creativi fanno il giro del mondo nelle foto sui social e stupiscono per l’intelligenza e la fantasia delle reinterpretazioni.
E se Halloween diventasse un’occasione per creare cultura e sensibilizzare su una visione differente della storia? A Mighty Girl è una community che coinvolge genitori, insegnanti, bambine e ragazze a coltivare una visione della femminilità fuori dagli stereotipi. Le mighty girls sono ragazze intelligenti, sicure di sé e coraggiose, che non temono di sfidare il potere per affermare se stesse e i propri diritti. Sul loro sito sono raccolti un’infinità di costumi di Halloween dal sapore veramente empowering.
Ci sono i classici personaggi di animazione o cinema, da Mulan al Capitano Janeway di Star Trek, ma c’è anche la piccola Cadence, 8 anni, che sogna di diventare entomologa e si è travestita da mantide religiosa, per le ovvie ragioni horror che si adattano alla festa. Ci sono i costumi più metaforici, come la fata dei libri o la bambina vestita da libertà di stampa. E poi ci sono i personaggi storici: l’immancabile suffragetta, ma anche Grace Hopper, pioniera dell’informatica, l’aviatrice Amelia Earhart, l’etologa e antropologa Jane Goodall, famosa per i suoi studi sui gorilla, Marie Curie, fino a un originalissimo mash up tra Ruth Bader Ginsburg e la cultura hip hop. I bambini sanno essere estremamente fantasiosi e credibili nell’assumere i panni dei loro personaggi più amati. Certo per amarli devono conoscerli.
Allora proponiamo loro dei modelli a cui ispirarsi, per raccontare storie costruttive con i loro costumi e dare loro modo di immedesimarsi in un eroismo energizzante. Non solo Marvel: possiamo coinvolgere bambini e ragazzi a cercare eroi nella storia, ma anche nello sport, nella cronaca, nella quotidianità. Qualche esempio?
Cristiana Girelli, attaccante della Juventus e della nazionale, maglia numero dieci, considerata la calciatrice italiana con più vittorie all’attivo: 8 Scudetti, 6 Coppe Italia e 9 Supercoppe italiane. Margherita Hack o Rita Levi Montalcini, ma anche Samantha Cristoforetti oppure Ilaria Cinelli, scelta nel 2015 dalla Mars Desert Research Station per guidare negli Stati Uniti le missioni di simulazione di vita su Marte. Madonna e Lady Gaga restano uno dei grandi esempi pop di indipendenza e autoaffermazione, ma anche Beyoncè o, per restare in Italia, perché no Loredana Bertè o Francesca Michielin.
Affondare lo sguardo nella storia italiana può dare molte soddisfazioni, anche da un punto di vista di espressione estetica: prima su tutti la marchesa Luisa Casati Stampa, musa del futurismo e personalità estremamente refrattaria a ogni tipo di sottomissione. Ma anche Elsa Schiapparelli, stilista e imprenditrice, l’inventrice del colore rosa shocking. Oppure Cristina Trivulzio di Belgiojoso, scrittrice e patriota che partecipò attivamente al Risorgimento italiano, recentemente protagonista del primo monumento femminile della città di Milano.
E per restare nella storia più recente, perché non interpretare Franca Viola e raccontarne la storia ancora una volta? Prima donna italiana a rifiutare un matrimonio riparatore, divenuta simbolo civile e dell’emancipazione delle donne italiane. Sembra difficile creare un costume da Franca Viola? Beh, c’è chi è riuscita a travestirsi da Kathrine Switzer, nota per essere stata la prima donna a correre la maratona di Boston nel 1967. Per crearne il costume sono bastati una tuta e una pettorina. Accompagnati dalla prontezza di rispondere con una bella storia alla domanda: “E tu da chi saresti vestita”?
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