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Woman in space”. E’ questo il tema della terza edizione della Settimana mondiale dello spazio, dal 4 al 10 ottobre, istituita su iniziativa delle Nazioni Unite per celebrare il contributo delle scienze spaziali al progresso dell’umanità. Sette giorni dedicati allo spazio e alla celebrazione delle donne e del loro ruolo nell’esplorazione e la valorizzazione del mondo extra-atmosferico. E quest’anno si è scelto un tema importante, in un momento in cui la pandemia ha visto regredire molte delle conquiste fin qui fatte per la parità di genere. Come infatti ci ha raccontato lo scorso marzo
lo studio “If not now, when?”, realizzato da Accenture e Quilt.AI insieme a Women20 (W20), slitta di 51 anni l’obiettivo parità precedentemente fissato per il 2120.
Resta sempre importante e prioritario fornire alle ragazze e alle bambine (ma anche ai bambini) modelli femminili che invoglino ad uscire dagli schemi, a seguire le discipline scientifiche e a sognare e realizzare una carriera in quest’ambito. Molti gli
eventi tuttora in programma, che si snodano in tutta Italia, isole comprese. tra questi si segnala la fitta programmazione del Comune di Osimo, con il patrocinio di Esa, Asi, Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), Gssi, Ctna e della Regione Marche. Tante le ospiti, provenienti da vari ambiti: istituzionale, accademico, industriale. Nel corso di conferenze e seminari stanno affrontando tutti gli ambiti del mondo aerospaziale, dalla New space economy alla sostenibilità spaziale, dal ruolo dei giovani all’epowerment femminile nel settore e in generale nelle materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche (Stem). Ecco i nomi in risalto in questa programmazione:
– Amalia Ercoli Finzi, professoressa emerita del Politecnico di Milano e prima donna laureata in Ingegneria aeronautica in Italia;
– Simonetta Di Pippo, astrofisica e direttrice dell’Ufficio per gli affari dello spazio extra-atmosferico delle Nazioni Unite (Unoosa);
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Ersilia Vaudo, Chief diversity officer all’Agenzia spaziale europea (Esa);
– Cristina Leone, presidente del Cluster tecnologico nazionale aerospazio (Ctna);
– Annamaria Nassisi, manager Space economy di Thales Alenia Space, un produttore aerospaziale franco-italiano specializzato nell’industria spaziale. È il più grande produttore di satelliti con sede in Europa;
– Morena Bernardini, vice presidente Strategy di ArianeGroup, joint venture tra la società aerospaziale europea Airbus e il gruppo francese Safran;
– Cristina Ananasso, direzione generale Industria della difesa e spazio della Commissione europea;
– Donatella Ricci, astrofisica, pilota sportiva di velivoli ultraleggeri, detentrice del record mondiale di altitudine con autogiro;
– Alessandra Buonanno, direttrice dell’Istituto Max Planck per la fisica gravitazionale di Potsdam che nel 2021 ha vinto ben tre premi internazionali: la medaglia Galilei, il premio Balzan e la medaglia Dirac, prima donna italiana a riceverla;
– Cinzia Zuffada, associate chief scientist al Jet propulsion laboratory della Nasa, il laboratorio responsabile, tra le altre cose, del rover Perseverance su Marte.
L’ambasciatrice d’Italia negli Stati Uniti Mariangela Zappia ha aperto la Settimana dello Spazio organizzata dal Comune di Osimo con un intervento video in cui ha dichiarato: “La relazione Italia-USA nell’economia dello spazio è davvero speciale, grazie alla collaborazione tra ASI e NASA, ed è destinata a crescere con la partecipazione dell’Italia al programma Artemis, che mira a portare la prima donna e il primo uomo di colore sulla superficie lunare”. A differenza di come stavano le cose cinquant’anni fa, oggi la NASA può contare su un corpo di astronauti estremamente diversificato e con una presenza femminile vicina al 50%. Lo stesso nome del volano è un contributo alla parità di genere, dato il riferimento diretto alla dea Artemide, sorella gemella di Apollo, dea della caccia e conduttrice del carro della Luna. “L’obiettivo è chiaro — ha detto l’ambasciatrice — una equa rappresentazione del genere umano nello spazio”. E ha concluso: “‘Women in Space’ è un tema centrale, perché il glass ceiling della parità di genere si deve superare anche oltre la nostra orbita terrestre”.
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