Diario di un’Olimpiade italiana indimenticabile

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Federica Pellegrini al passo d’addio, i cinque ori dell’atletica, il flop delle squadre, le promesse del nuoto: overdose di emozioni per un’edizione storica. Medaglia per medaglia, ecco il racconto di 40 imprese.

Qualcosa a metà fra la Cappella Sistina, perfetta e così umana nel contorcersi dei corpi, e la Nona di Beethoven, musica a un passo dal divino. Ecco l’Italia che ha messo sottosopra i luoghi comuni dello sport e torna da Tokyo con 40 medaglie (in 19 discipline), record di tutti i tempi. È un’Olimpiade storica, non solo nei numeri. atleti e atlete azzurri si sono divertiti ad andare oltre ai limiti, oltre agli almanacchi: quante prime volte nelle loro medaglie arrivate in tutti i giorni di gara (record anche questo).

È un’edizione che ci porteremo addosso per sempre perché sarà inevitabile chiederci «ma tu dov’eri, verso le 14 del 1° agosto 2021?» quando Jacobs vinceva i 100 e Tamberi l’alto. Abbiamo corso, lottato, pagaiato, nuotato, tirato, sparato, abbiamo fatto meraviglie. Abbiamo stupito il mondo, e un po’ noi per primi ci siamo stupiti. Questa Italia, che in oltre un terzo dei suoi atleti, è multietnica (rappresentati 17 Paesi) e giovane (la settantina di azzurri a medaglia ha un’età media di 27 anni) e guarda al futuro: Parigi 2024 è domani. Dopo tanta grazia, sarà importante non disperdere successi ed entusiasmi e costruire le strutture che tanto mancano al nostro Paese e alle quali spesse sopperisce la volontà dei singoli. Ma non basta.

Ogni Olimpiade è un grande romanzo popolare: Simone Biles che fa un passo indietro schiacciata dalla pressione mediatica, Federica Pellegrini che saluta alla sua quinta finale consecutiva, l’India con un oro al collo, Allyson Felix con le sue 11 medaglie olimpiche, gli Usa davanti alla Cina nel medagliere. Ogni Olimpiade è semplicemente vita, senza dimenticare che l’overdose sportiva va pur sempre relativizzata: là fuori c’è gente che muore schiacciata dalle dittature, che non ha un dollaro per il pane, che perde il lavoro, che magari muore anche sul lavoro.

L’eredità di questi Giochi va però oltre podi e premiazioni e si sostanzia in tre momenti. La frase di Irma Testa, bronzo nel pugilato: «Ho avuto paura di non essere abbastanza»; Gianmarco Tamberi che divide l’oro dell’alto con l’amico e rivale Mutaz Barshim; la meraviglia e la commozione di Filippo Tortu che mette il piede avanti nella finale della 4×100. Tre flash che tutti ci rappresentano.  Arigato, Italia.

8 agosto

whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-32Martina Centofanti, Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Mogurean, Martina Santandrea: bronzo nella ginnastica ritmica, prova a squadre

Le chiamano Farfalle per la grazia e l’eleganza dei loro esercizi ma sono molto, molto di più. Sono atlete che immolano sull’altare della ginnastica ritmica la loro vita, fanno vita monacale, si allenano sette ore al giorno per trovare le sincronie perfette. Sono un ingranaggio dove ogni centimetro è calcolato, misurato, studiato, provato milioni di volte per una medaglia, sotto la supervisione di Emanuela Maccarani, dt e allenatrice. Vivono nel centro di Desio, accademia della ginnastica italiana. Il loro bronzo, alle spalle di Bulgaria e Russia, rifulge.

7 agosto

lottaAbraham Conyedo Ruano: bronzo nella lotta libera, categoria 97 kg

Un gigante buono e potente venuto da Santa Clara, Cuba, e italiano dal 2019 per meriti sportivi. Abraham Conyedo festeggia il bronzo ricordando la ministra Luciana Lamorgese: «Se non ci fosse stata lei, non sarei qui a festeggiare il podio» e ringraziando Dio, «che vede e provvede e che mi ha guidato nella lotta».

6 agosto
whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-32-3Antonella Palmisano: oro nella marcia, 20 km
Dopo l’amaro quarto posto di Rio, l’oro di Sapporo. La piccola, immensa Antonella Palmisano porta a 36 le medaglie dell’Italia: eguagliato il record di Los Angeles 1932 e Roma 1960 e con il record assoluto di quattro ori per l’atletica. Porta la Puglia più in alto nel medagliere di certe Nazioni tutte intere e innalza la sua terra nell’Olimpo. Lei che era partita dalla scuola di marcia di Tommaso Gentile, quella Polisportiva don Milani che puntava a far crescere persone, e se poi vengono campioni. Racconta un reportage del 2010 di Famiglia Cristiana, firmato Elisa Chiari, che si allenavano lungo un tratto in disuso della ferrovia: ogni due traversine una falcata, così lo stile ci guadagna, zero cartellini e marcia trionfale.

busaLuigi Busà: oro nel karate, kumite categoria -75 kg
Era un ragazzino cicciottello (94 kg a 13 anni), le sorelle gli passavano le patatine fritte sotto il tavolo e papà Lello per ovviare a tutto lo portò in palestra. Una vita immolata al karate e vincere l’oro contro l’amico-rivale Aghayev al Budokan, il tempio giapponese della disciplina, è gioia che non si può raccontare: «È una figata pazzesca», la sua sintesi, brutale ma efficace, e chissà, se dopo la premiazione, avrà trovato un kombino in cui mangiare qualcosa di più succulento di sushi e sashimi. Con la sua medaglia, la 37esima della spedizione azzurra, l’Italia a cinque cerchi entra nella storia.

whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-32-1Lorenzo Patta, Marcell Jacobs, Fausto Desalu, Filippo Tortu: oro nell’atletica, 4×100
E adesso la pista installata nel 2019 allo Stadio olimpico di Tokyo dalla Mondo, azienda leader nelle pavimentazioni sportive, diventerà un tappeto azzurro. I quattro moschettieri sbranano il mondo: parte Lorenzo Patta da Oristano, a Jacobs la frazione più lunga (130 metri), Desalu asseconda la curva e Filippo, lucido e maestoso, fa il miracolo (frazione mostruosa da 8”845). Italia prima davanti alla Gran Bretagna per un centesimo: it’s coming home, anche in pista. La faccia di Pippo all’arrivo, incredula e commossa alle lacrime, è il quadro della vita, che ci sorprende, ci atterrisce, ci fa volare oltre i sogni sognati. Quando abbiamo paura di noi, ricordiamo SuperPippo.

5 agosto
paltriGregorio Paltrinieri: bronzo nel nuoto in acque libere, 10 km
Più che la mononucleosi poté la fame. Gregorio Paltrinieri conquista il bronzo in acque libere ed è il primo italiano a vincere sia in piscina (argento negli 800 sl) sia in acque libere. Caldo torrido fuori e in acqua. Il tedesco Wellbrock, campione del mondo, parte come un treno, Paltrinieri è dietro di 30 secondi ma, bracciata dopo bracciata, recupera e quasi prova a prendersi l’argento ai danni dell’ungherese Rasovszky. Bronzo super: «Sono contento, è stato il massimo che potevo fare. È la giusta ricompensa dopo questi due mesi di inferno».

manfrediManfredi Rizza: argento nella canoa, K1 200 metri
La medaglia di Tokyo di Manfredi Rizza ha preso la rincorsa a Rio: dopo quel sesto posto il canoista (e ingegnere meccanico) si era ripromesso di arrivare in Giappone per giocarsela. La gara è stata massacrante, intensa, faticosissima: «Ho tenuto duro, ma c’era qualcuno più duro di me – ha detto Rizza -. Sono contento, ma ho un po’ di amaro in bocca per quei centesimi: questo è lo sport e sulla nostra distanza tutto si gioca sul filo degli attimi, posso dire di aver dato il 100%».

stanoMassimo Stano: oro nella marcia, 20 km
Marcia nell’oro: e che oro, pesantissimo e a sorpresa. Massimo Stano, 29 anni, pugliese, convertito all’Islam per amore della moglie Fatima, ha vinto con la ragione e con una condotta di gara molto tattica nel caldo assurdo di Sapporo: «Dedico la vittoria a mia figlia Sophie e a mia moglie Fatima. È lei che ha insistito per cinque anni per fare un bambino. Quando hanno rinviato Tokyo ho detto di sì. E oggi sono state loro la mia forza. È stata una gara durissima e ha vinto il più duro». Per capire questa medaglia bastava leggere il tweet di Lia Capizzi (@LiaCapizzi), giornalista di Sky: «Nel telefonino non tengo mai le interviste. Tranne una. Massimo Stano post Mondiali 2019, da favorito fu squalificato. Perché mi colpì: invece di sbraitare si era addossato le colpe, con grande spirito di riscatto». E Sapporo gli ha dato ragione.

vivianiElia Viviani: bronzo nel ciclismo su pista, omnium
Dopo la prima prova, non ci credeva forse neppure Elia Viviani. E invece, metro dopo metro, giro dopo giro sulla levigatissima pista dell’Izu Velodrome, il veronese si è messo al collo un bronzo pieno di luce. Il suo capolavoro nella corsa a punti finale quando ha dato il meglio, sempre attaccando, sempre con il podio in testa. E podio è stato, dopo l’oro di Rio 2016.

bottaroViviana Bottaro: bronzo nel karate, kata
Nel karate che esordisce ai Giochi (ma che già a Parigi 2024 non ci sarà), ecco subito una medaglia per l’Italia. Genovese, 33 anni, terza nel ranking, già campionessa europea nel 2014 e vicecampionessa mondiale nel 2012, Bottaro corona una carriera lunga 15 anni. Il suo esercizio – un combattimento contro un avversario invisibile fatto di movimenti veloci e secchi – è stato premiato dalla giuria rispetto a quello della sua avversaria. Buona la prima, Viviana!

4 agosto
ciclismoFilippo Ganna, Jonathan Milan, Francesco Lamon e Simone Consonni: oro nel ciclismo su pista, inseguimento a squadre
La sincronia vincente del ciclismo su pista sono quattro ragazzi fasciati di bianco e azzurro, quasi dei marziani fatti atleti: un piemontese, un lombardo, un veneto e un friulano. Hanno vinto un oro che mancava all’Italia da Roma 1960, hanno fermato il tempo con il record del mondo, hanno sconfitto la Danimarca, campione iridata in carica. Un gruppo coeso, guidato da un extraterrestre, quel Filippo Ganna, campione del mondo a cronometro, che in un chilometro ha recuperato 8 decimi e si è caricato i compagni sulle spalle per portarli all’oro.

3 agosto
velaRuggero Tita e Caterina Banti: oro nella vela, Nacra 17
Due laureati per la prima medaglia olimpica mista dell’Italia nella storia dei Giochi. Lei, Caterina, laurea magistrale in Arabo, lui, Ruggero, in Ingegneria informatica. Sono coppia sportiva dal 2017. Hanno vinto 4 delle 12 gare preliminari e alla medal race finale sono arrivati quasi con l’oro al collo. Volare sull’acqua può essere un mestiere spericolato ma Banti-Ruggero hanno tenuto la barra dritta verso la storia.

2 agosto
ferrariVanessa Ferrari: argento nella ginnastica, corpo libero
A 30 anni, quando le sue colleghe ginnaste sono già in pensione, Vanessa Ferrari si prende la medaglia olimpica al corpo libero per cui ha sofferto, pianto, imprecato. Si prende il premio di una carriera infinita densa di allori e infortuni, e iniziata giovanissima, a 16 anni, con il Mondiale nel concorso generale. Finisce seconda alle spalle dell’americana Jade Carey, ma che importa? Questa è una medaglia luminosa, cercata con tenacia e con il sorriso. Vanessa è la prima ginnasta italiana a tornare sul podio olimpico, dal 1928, prima olimpiade in cui potevano partecipare le donne. Con te, Vanessa, partiremo per i sogni più belli, quelli sognati per una vita e finalmente acciuffati. Con grazia e rabbia.

1° agosto
whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-33-4Gianmarco Tamberi: oro nell’atletica, salto in alto
Così in alto, prima di Tamberi, solo Sara Simeoni a Mosca 80. È risalito dagli abissi dell’infortunio al tendine d’Achille della caviglia di stacco, quella sinistra, si è portato il gambale di gesso in pedana come totem e tabù, ha fatto sette salti perfetti fino ad arrampicarsi a 2,37 m. Un Everest: misurate 2,37 sulla vostra parete di casa. Stessa misura del suo avversario e amico, il qatariota Mutaz Barshim. Potevano andare avanti in una specie di spareggio suicida per l’oro. Ma Barshim ha chiesto all’arbitro: «Can we have two gold?». Sì, si può e Gimbo fa festa, tarantolato, in preda agli spiriti della vittoria: volli, volli, fortissimamente volli. L’inno alla vita viene dalla cerimonia di premiazione: Gimbo mette l’oro al collo di Mutaz, e Mutaz al collo di Gimbo. Lo sport è molto oltre la vita.

whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-33-5Marcell Jacobs: oro nell’atletica, 100 metri
Nostro signore della velocità. La medaglia che non ti aspetti, la rivoluzione dei canoni della velocità, la storia ribaltata in 9”80. Il mondo sottosopra. Questo italiano, classe 1994, nato in Texas da padre americano e madre vicentina, stritola gli avversi con una corsa fluida e armoniosa. Paolo Camossi, il suo allenatore, gli aveva detto: «In semifinale hai raggiunto la velocità di punta più alta di tutti: vai e vinci la finale». Sul traguardo piomba quella maglia azzurra e i giornalisti stranieri in tribuna stampa a chiedersi «Jacobs who?». L’uomo più veloce della terra, che ha fatto pace con un padre inesistente, che ha lasciato il lungo per la velocità, che ama i suoi bimbi e ci dice a tutti: sognate e ce la farete. Anche a fare la rivoluzione.

staffettaThomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi: bronzo nel nuoto, staffetta mista 4X100
Sesta medaglia per la spedizione azzurra in piscina (eguagliato il record di Sydney). E che medaglia, piena di gloria e futuro. Son tutti ragazzi di vent’anni o poco più. Facce belle, sincere, capelli al vento e pensieri al galoppo. Così giovani, così incoscienti, così capaci di arrivare ovunque, soprattutto perché nelle gambe hanno il motore di una gioventù benedetta.

31 luglio
whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-33-9Simona Quadarella: bronzo nel nuoto, 800 sl
Non chiedete a Simona, cuore de Roma, se si sente già la responsabilità di continuare la striscia di Federica Pellegrini: «Io la nuova Pellegrini? No, di Fede ce n’è una sola». Lei si gode questo bronzo che, dopo il naufragio nei 1500 sl, non era per nulla scontato, ed è arrivato alle spalle di due squali della piscina: l’americana Ledecky e l’australiana Titmus. Ed è l’unica medaglia al femminile del nuoto in questa edizione dei Giochi.

whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-33-8Irma Testa: bronzo nel pugilato, pesi piuma
È tosta Irma Testa con la sua medaglia di bronzo. Il pugilato l’ha salvata da pericolosi destini che sono di casa a Torre Annunziata. Ha avuto paura di non essere abbastanza. Abbastanza forte, certo, ma soprattutto di non essere abbastanza per la vita, di non essere adeguata. La amiamo perché è così come noi, così umana.

nespoliMauro Nespoli: argento nel tiro con l’arco
Solo il turco Mete Gazoz gli ha negato l’oro, ma per Nespoli questo argento (terza medaglia olimpica dopo Pechino 2008 e Londra 2012) è come un trionfo. E rilancia: «Non è un oro perso e voglio arrivare a Brisbane 2032».

pizzolatoAntonio Pizzolato: bronzo nel sollevamento pesi, categoria -81 kg
Nino, 26 anni da Salaparuta (Trapani), era andato a Tokyo per vincere l’oro, si ritrova con un bronzo che “pesa” 365 chili: «È magnifica questa medaglia – dice – anche se mi sarebbe piaciuto qualcosa di meglio». E speriamo che a Parigi 2024 il sollevamento pesi non sia escluso dalle discipline olimpiche – sarebbe la beffa somma – visti i risultati così lusinghieri ottenuti dalla Nazionale azzurra a Tokyo.

30 luglio
boariLucilla Boari: bronzo nel tiro con l’arco
A Rio de Janeiro, quando con la squadra, era arrivata ai piedi del podio, si era sentita dare della cicciotella. Dopo cinque anni, ha una medaglia pesante al collo (la prima per il tiro con l’arco femminile) e sorride perché vince chi più si ostina, spegne i social e con una naturalezza disarmante saluta la propria compagna Sanne. Bravissima, Lucilla!

29 luglio
whatsapp-image-2021-08-08-at-17-34-33-10Valentina Rodini e Federica Cesarini: oro nel canottaggio, doppio pesi leggeri
Valentina e Federica, ragazze d’oro. La loro medaglia, conquistata mettendo la punta dell’armo davanti a Francia e Olanda, è storia azzurra, è il primo oro del canottaggio femminile ai Giochi 21 anni dopo il trionfo del quattro di coppia a Sydney 2000. Ai 1500 metri sembravano quasi fuori dal podio, poi il rush finale le laurea campionesse olimpiche. Loro che sono già laureate: Valentina in Marketing e Federica in Scienze Politiche.

canottaggioStefano Oppo e Pietro Ruta: bronzo nel canottaggio, doppio pesi leggeri
In acqua, troppo veloci Irlanda e Germania e così Stefano e Pietro sono felici con il loro bronzo al collo e lo decidano alle loro terre, Sardegna e lago di Como, sferzate da incendi e tempo infernale. Da cinque anni preparavano questo appuntamento, anche il Covid aveva cercato di deviare la loro rincorsa olimpica contagiando Ruta ma «in quei giorni in cui faticavo a respirare ho imparato a utilizzare meglio i miei polmoni». Non c’è mai un male senza un bene.

paltri3Gregorio Paltrinieri: argento nel nuoto, 800 sl
Una tattica di gara che, ai più è sembrata, scriteriata: Paltrinieri, reduce dalla mononucleosi, è partito a razzo nella prima delle 16 vasche dei suoi 800 stile. In acqua ha buttato cuore e ragione, sentimento e rabbia, e ha vinto un argento incredibile. «Una cosa da supereroi – ha confessato dopo la gara -, è più bello dell’oro di Rio, cui credevo. Questa medaglia è più goduta perché imprevista. Anzi, un miracolo». E mostra i suoi muscoli gonfi di orgoglio.

fiorettoAlice Volpi, Arianna Errigo, Martina Batini ed Erica Cipressa: bronzo nella scherma, fioretto a squadre
Un bronzo olimpico è sempre un bronzo ma il fioretto femminile ci ha abituati da sempre ad altri metalli. E anche le azzurre a Tokyo si son viste sfilare la finale per il primo e secondo posto per pochissimo: 45-43 con la Francia (ma essendo in vantaggio di tanto, 20-9). Doveva andare meglio ma le polemiche via social e attraverso interviste varie non ci piacciono. I panni si lavano sempre in casa.

28 luglio
canottaggio2Marco Di Costanzo, Matteo Castaldo, Matteo Lodo e Giuseppe Vicino: bronzo nel canottaggio, 4 senza
Era un equipaggio da cui l’Italia si aspettava l’oro; è arrivato, in modo rocambolesco, il bronzo. Al risveglio del giorno di gara Bruno Rosetti è positivo e le persone in contatto stretto vanno testate o non possono gareggiare. Sono ripetuti i test rapidi tre volte: stesso esito, Rosetti positivo, i compagni negativi. Così buttano giù dal letto Marco Di Costanzo, che fa parte del Due senza. Fuga verso la baia in taxi, il taxista che non conosce la strada. Alle 10,10 la gara: inizio complicato, poi il recupero ma i britannici sbandano e colpiscono il remo di Lodo facendo perdere l’abbrivio alla barca italiana. Per fortuna, è bronzo. Anche per Rosetti, che lo riceverà dal Cio.

sciabolaAldo Montano, Luca Curatoli ed Enrico Berrè con Luigi Samele: argento nella scherma, sciabola a squadre
Un argento che vale oro perché contro la Corea del Sud non si poteva fare di più. Un argento che vale una carriera olimpica intera: quella di Aldo Montano, quasi 43 anni che ha trascinato gli azzurri sul podio. Il livornese, con una protesi all’anca in vista, si congeda felice: «Adesso basta così, è giusto fermarsi: è la mia ultima presenza in Nazionale. Nel giorno in cui smette Federica Pellegrini: è una ruota che gira per tutti, quella sportiva è cinica, velocissima, e per me è durata tanto, fin troppo. È stata una vita meravigliosa». E la sua sciabola finirà al Museo Olimpico del Cio di Losanna.

burdissoFederico Burdisso: bronzo nel nuoto, 200 farfalla
Regala all’Italia la prima medaglia olimpica nei 200 farfalla, e dire che non voleva neppure tuffarsi in vasca: «Sto soffrendo molto la tensione in questi giorni, anche se di solito non la patisco». Tutto giustificato dai suoi 19 anni e dal debutto olimpico, che non è mai facile per nessuno. I suoi capelli arruffati rappresentano le mille strade della vita: il nuoto, gli studi alla Northwestern University, il debutto e un bronzo, che ai 100 metri era addirittura un argento.

27 luglio
giorgiaGiorgia Bordignon: argento nel sollevamento pesi, categoria -64 kg
Incredula perfino con l’argento al collo: «Cosa ho fatto? Non lo so – confessa Giorgia Bordignon, 34 anni di Gallarate -. Ho messo le mani sul bilanciere e l’ho tirato su». Nelle sue sei prove – tutte valide – ha realizzato 232 kg totali e il sogno di una vita iniziato quando la mamma, stanca di sentire i suoi esercizi per gli esami al conservatorio, le disse: «Vai in palestra!». Diciotto anni di pesistica alle spalle, un sesto posto a Rio e a Tokyo l’argento e la storia: Giorgia è la prima medaglia olimpica femminile nei pesi.

judo2Maria Centracchio: bronzo nel judo, categoria -63 kg
«Il Molise esiste», è l’urlo liberatorio di Maria Centracchio sul tatami. Ha passato il Covid e la mononucleosi, ma aveva i cinque cerchi come meta finale. Una di quelle ossessioni che diventano gioia. Ai Giochi si era qualificata per ultima e ora torna a Isernia con il bronzo. Da Miss ballerina (così si vedeva da bimba) a Miss Judo, tutta grinta e tenacia.

spadaAlberta Santucci, Federica Isola, Mara Navarria, Rossella Fiamingo: bronzo nella scherma, spada a squadre
Il gioco di squadra ha avuto ragione di una Cina che, punto su punto, ha cercato la medaglia. Mara Navarria e Rossella Fiamingo le veterane, Federica Isola, 22 anni, e Alberta Santuccio, 26, le più giovani. Un mix perfetto di esperienza e leggerezza per una medaglia di peso.

26 luglio
nuotoAlessandro Miressi, Thomas Ceccon, Lorenzo Zazzeri e Manuel Frigo: argento nel nuoto, 4×100 st uomini
La storia sono loro: Alessandro, Thomas, Lorenzo e Manuel, argento vivo nella 4×100 stile (e pure con record italiano), acque di proprietà di americani e australiani. Mica di noi italiani, che al massimo avevamo conquistato un bronzo nella 4×200 ad Atene 2004. «Vamos», è il loro urlo di battaglia prima di scatenarsi in corsia: «Farò una foto del podio e la ridipingerò per darne una copia ad ognuno di noi? Che stile? Iperrealista – è il proposito di Lorenzo Zazzeri, l’artista del gruppo -. È un risultato che non era realizzabile neanche nei sogni più lontani. Abbiamo scritto una pagina bellissima per lo sport italiano. Sono davvero emozionato».

martinenghiNicolò Martinenghi: bronzo nel nuoto, 100 rana
Nei 100 rana l’oro è assegnato prima di tuffarsi in acqua: è del britannico Adam Peaty, che non perde da sette anni nei 100 rana e ha realizzato i primi 16 tempi al mondo. Quindi, il bronzo di Mantinenghi è un tesoro: «Ogni singola bracciata dell’ultimo anno e mezzo mi ha portato qui. Altre volte ero un po’ mancato quando contava, ma ero stufo di essere una promessa, ora sono una certezza».

dianaDiana Bacosi: argento nel tiro a volo, skeet
Dopo l’oro di Rio 2016, un argento a Tokyo. Diana, che aveva iniziato a sparare per gioco seguendo il papà, ha tenuto testa quasi fino in fondo alla statunitense English, quando nell’ultima serie di 10, ha fatto due errori, a quel punto decisivi. Ma Cetona (Siena), dove la campionessa vive, la aspetta a braccia aperte per fare festa.

Daniele Garozzo: argento nella scherma, fioretto
Ricorderemo le sue lacrime, quasi più del suo argento. Daniele Garozzo, da Catania, voleva bissare l’oro di Rio de Janeiro ma sulla sua strada ha trovato un dolore alla coscia che l’ha limitato e l’atleta di Hong Kong, Cheung Ka Long, che l’ha fermato in finale.

25 luglio
elisa2Elisa Longo Borghini: bronzo nel ciclismo, prova in linea
Bissa il bronzo di Rio 2016 e sorride, perle ai lobi delle orecchie e con la mano sul cuore quando è al traguardo. Bronzo di fatica e calcolo, per lei che ha una laurea in matematica a Cambridge e non si meraviglia troppo del rendimento costante a distanza di anni: «Lavoro, metto giù la testa e faccio sacrifici che a volte vengono ripagati e oggi va bene così, anzi va molto bene!».

odetteOdette Giuffrida: bronzo nel judo, categoria -52 kg
Argento a Rio de Janeiro, bronzo a Tokyo: «E l’oro me la prendo a Parigi», promette Odette Giuffrida, “Veleno” per tutti. Sul tatami e nella vita per la grinta inesausta con la quale lotta, si piega e si rialza. Anche lei, carica della fede che la guida, pensa alle radici: «Nonno Renato prima di partire mi ha detto: vai e prenditi una medaglia, non importa il colore, quando torni, la dipingerò d’oro». Nel nome del nonno.

mirkoMirko Zanni: bronzo nel sollevamento pesi, categoria -67 kg
Quella medaglia che porta al collo ha un peso che è tre volte il suo. Mirko Zanni, da Cordenons (Pordenone), riporta l’Italia sul podio del sollevamento peso a 37 anni di distanza dall’oro di Norberto Oberburger, sollevando 332 kg. Famiglia di sportivi alle spalle, dieci anni di rinunce, di lacrime amare, di amicizie saltate e giornate non vissute, ha la forza semplice e potente con la medaglia al collo di ricordare nonno Giuseppe: «Da lassù ha spinto su quell’ultimo bilanciere con me. Eravamo in due, ed è stato infinitamente più facile».

24 luglio
vitoVito Dell’Aquila: oro nel taekwondo, categoria -58 kg
I Giochi italiani iniziano con l’oro in bocca. Arriva dal taekwondo con Vito Dell’Aquila, 20 anni (è il primo 2000 italiano a vincere ai Giochi), di Mesagne, come Carlo Molfetta, l’altro oro italiano nella disciplina a Londra 2012. Papà, che ha una passione per le arti marziali, lo manda in palestra per vincere una grande timidezza. Ora, sul podio, Vito ha un sorriso largo che parla di abnegazione, sogni raggiunti e pensieri grandi: «Questo oro è dedicato a mio nonno, che non c’è più da un mese e stasera mi guardava da lassù: ero certo che avrei vinto». Senza dimenticare una grande coscienza civica: «Il vaccino mi ha regalato due sogni: la libertà e l’oro di Tokyo».

sameleLuigi Samele: argento nella scherma, sciabola
Il primo giorno ai Giochi è tutto pugliese: con l’oro di Dell’Aquila, l’argento di Luigi Samele nella sciabola. Impossibile fare di più contro quel dio della sciabola che è l’ungherese Aron Szilágyi. Samele, 34 anni, non era tra i favoriti e il suo destino era sempre quello di essere protagonista nella gara a squadre. Il mondo gli sorride dalla pedana di Tokyo, dove rimonte all’ultimo respiro gli hanno regalato un argento vivissimo: «Se me l’aveste detto prima di partire per Tokyo, avrei detto che eravate pazzi».

  • gloria |

    Che dire!Ogni aggettivo appare troppo riduttivo per commentare i successi dell’Italia a queste Olimpiadi.Finalmente l’impegno degli atleti si è concretizzato dando i meritati risultati.Scorrendo questo articolo è nato il desiderio in me , che sono una pigra, di praticare uno sport.Spero che questo intento magico lo faccia soprattutto con i giovani inducendoli ad una vita sana e al benessere psicofisico.Grande Italia possa tu conquistare medaglie d’oro, d’argento e di bronzo anche nel campo sociale, in quello lavorativo e nel miglioramento della qualità della vita di tutti i tuoi cittadini

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