In Croazia, un tribunale ha stabilito che le coppie dello stesso sesso non dovrebbero essere discriminate quando cercano di adottare bambini. A Taiwan, un tribunale si è pronunciato a favore del riconoscimento del matrimonio di una coppia gay transnazionale, in un primo passo verso il pieno riconoscimento di queste unioni. Un uomo trans in Argentina è stato prosciolto dall’accusa di tentato omicidio, riconoscendo di aver tentato invece di difendersi dai suoi aggressori.
Sono solo alcune delle notizie delle ultime settimane che riguardano il mondo Lgbti. Notizie che spesso arrivano dai tribunali, dove singoli fanno di battaglie personali gli avamposti di conquiste più ampie per l’intera società. Conquiste che poi vengono sancite dal legislatore. Sempre nelle ultime settimane, ad esempio, negli Stati Uniti, il New York City Council ha approvato un disegno di legge che impone una campagna di sensibilizzazione per educare il pubblico sui danni di interventi medici non necessari sui bambini intersessuali. Ma per ogni passo avanti, ci sono diversi passi indietro. Basti pensare che nel frattempo, in Uganda, il Parlamento ha approvato un disegno di legge che vieta “atti sessuali consensuali tra persone dello stesso sesso“, rafforzando la criminalizzazione di tali atti che è già codificata nel codice penale del Paese. Per non parlare di quanti ancora muoiono per le loro scelte private e il loro attivismo pubblico, come nel caso di Polikalepo Kefu, difensore dei diritti umani LGBTI di Tonga.
La mappa dei Paesi in cui essere gay è illegale
Basterebbe questo a far capire perché sia ancora necessaria una giornata contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia. Ma proprio in questo 17 maggio forse è necessario anche ricordare qualche dato in più. In questo ci viene in aiuto la mappa che ogni anno disegna Ilga World – the International Lesbian, Gay, Bisexual, Trans and Intersex Association, una federazione di 1600 associazioni di 150 Paesi al mondo.
Nella fotografia scattata a fine 2020, risultavano essere 69 gli Stati membri delle Nazioni Unite, che continuano a criminalizzare atti sessuali omosessuali consensuali tra adulti (67 per esplicite disposizioni di legge, 2 de facto). Inoltre, questi atti sono criminalizzati in un territorio non indipendente (Isole Cook, Nuova Zelanda) e in alcune giurisdizioni all’interno di due Stati membri delle Nazioni Unite (Gaza in Palestina e alcune province in Indonesia)
In 6 Stati membri delle Nazioni Unite, poi, la pena di morte è la pena legalmente prescritta per atti sessuali omosessuali consensuali: Brunei, Iran, Mauritania, Nigeria (solo 12 Stati del nord), Arabia Saudita e Yemen. In altri 5 Stati membri delle Nazioni Unite – Afghanistan, Pakistan, Qatar, Somalia (compreso il Somaliland) e gli Emirati Arabi Uniti – alcune fonti indicano che la pena di morte potrebbe essere potenzialmente imposta per condotta omosessuale consensuale, ma a riguardo mancano prove certe.
Italia, che fine ha fatto il disegno di legge Zan?
Nel report di Ilga, naturalmente, non può mancare l’Italia che per il 2020 finisce nella lista delle buone notizie:
In Italy a bill that, if approved, would offer broad protections against discrimination based on sexual orientation was passed in November at the Chamber of Deputies and is to be discussed by the Senate in due course.
Si tratta del disegno di legge Zan (dal cognome del parlamentare primo firmatario), approvata alla Camera il 20 novembre 2020, che si riallaccia alla legge Mancino che contrasta i reati di razzismo e prevede il carcere da uno ai quattro anni per chi istiga alla violenza omofobica intervenendo sull’articolo 604 bis del codice penale.
Ma a che punto siamo ora? Di fatto si è scatenato uno scontro per i correttivi che andrebbero apportati (che non vada affossata è stato riconosciuto ieri anche dalla Cei). Il disegno di legge contro l’omotransfobia tornerà martedì all’esame della commissione Giustizia del Senato. Il suo iter a palazzo Madama si annuncia lungo e ricco di ostacoli. Il dibattito della politica resta acceso, con il centrodestra che annuncia battaglia e l’ex maggioranza del Governo Conte 2 determinata (anche se non mancano i distinguo) a portare a casa il provvedimento entro la fine di questa legislatura.