Camilla Gobbetti, sui campi da calcio con l’eredità di zio Baggio

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Sono Camilla Gobbetti, ho 17 anni, vivo a Caldogno e gioco a calcio nella Primavera del Vicenza”, lo annuncia con un sorriso dolce e sereno che racconta la spensieratezza della sua giovane età ora che finalmente si può tornare a fare la vita di sempre. “Sono molto brava a scuola e ci tengo molto, frequento il liceo con indirizzo economico-sociale, ma ho anche una grande passione per il calcio”. Come Roberto Baggio del resto che per lei è “semplicemente mio zio, quello che mi fa sempre ridere ai noiosi pranzi familiari, quello che fa gli scherzi a tutti”, mentre per il resto del mondo è il Divin Codino. La mamma di Camilla si chiama Nadia, ha gli stessi occhi del fratello e di cognome fa Baggio: “da giovane giocava anche lei a calcio, poi è peggiorata…” commenta Camilla ridendo.

Camilla, invece, non intende smettere di inseguire il proprio sogno proprio ora che ci stiamo avvicinando a una vera rivoluzione nel calcio femminile con l’avvento del professionismo dalla prossima stagione. Le cose iniziano a farsi serie e lei lo sa bene: “Sono giovane e mi sto dando da fare, spero di riuscire a cogliere l’occasione quando mi si presenterà”. Lo dice con lo sguardo di chi sa esattamente cosa vuole.

Siamo lì insieme su un prato verde del centro sportivo del Vicenza femminile e lei si destreggia con il pallone tra i piedi. Vedo che lo tocca più spesso con il sinistro… ecco la grande differenza con lo zio: “Sì sono mancina, mi piace giocare esterno alto, ma anche a tutta fascia. Però non tiro mai i rigori perché mi mettono troppa pressione e poi, considerando il trascorso dello zio, preferisco evitare; so quanto lui abbia sofferto a quel Mondiale del ’94 e con noi cerca di non parlarne mai, anche se so che è ancora una ferita aperta”. Era il 17 luglio 1994 a Pasadena quando Baggio sbagliò il rigore decisivo nella finale contro il Brasile, dopo aver trascinato l’Italia con le sue giocate e i suoi gol per tutto il torneo.

Chissà che in parte non sia anche questo il motivo per cui il Divin Codino ha scelto di seguire unicamente il calcio femminile e soprattutto le partite della nipote. “La prima volta che venne a vedermi, ero ancora con le esordienti e quando arrivò sugli spalti si accorsero tutti di lui. Le mie compagne di squadra smisero di giocare per l’emozione. Ecco, forse lì ho percepito davvero cosa significhi Roberto Baggio per il mondo del calcio”.

Pallone d’oro nel 1993, ha indossato le maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia vincendo due scudetti (Juve 94/95 e Milan 95/96), una Coppa Italia (Juve 94/95) e una Coppa Uefa (Juve 92/93). Oggi ha deciso di trascorrere il resto della sua vita in campagna: “quando vado a trovarlo lo vedo sempre impegnato nel suo splendido giardino… la passione per il calcio gli è rimasta, ma l’essersi ritirato con la sua famiglia gli ha dato l’ossigeno di cui aveva bisogno”.

camilla-2E lo zio ha giocato per due stagioni nella squadra del cuore di Camilla: “Io tifo da sempre per l’Inter e mio zio mi ha regalato una sua maglia con una dedica a cui tengo davvero molto, perché anche se forse non ho ancora definitivamente preso coscienza di cosa lui rappresenti per tutto il mondo calcistico, per me è un affetto importante, lui sa sempre darmi conforto e sa trasmettermi i giusti valori di questo sport. Mi dice di essere me stessa e di tenere sempre in testa l’obiettivo che voglio raggiungere”. Camilla mostra con orgoglio la maglia dell’Inter con il numero 10, quella che oggi porta Lautaro uno degli artefici dello scudetto nerazzurro, anche se i suoi idoli sono Milito e Zanetti.

Camilla è nata il 6 ottobre del 2003, all’inizio dell’ultima stagione di attività calcistica di Roby Baggio (ha smesso a maggio del 2004), ma la vera curiosità è che il primo gol che il Divin Codino segnò dopo la nascita di sua nipote fu proprio contro l’Inter (Brescia-Inter 2-2): “Non lo sapevo, glielo dirò subito e non so se lo perdonerò…”. Ride di gusto con la maglia dell’Inter di Roby Baggio stretta tra le mani in un legame di sangue e di calcio.