Mamme di bambini felici: la rilassatezza dei genitori del nord

mamme-felici-olanda_4

I bambini nei Paesi Bassi si confermano i “più felici al mondo”, secondo i dati Unicef 2020. La nazione, inoltre, si posiziona al 5o posto nel World Happiness Report 2021.

Cercando tra le statistiche per quanto ci siano voci che distinguono lo stato per le donne e per gli uomini, non ho trovato specifiche sulle mamme di quei “bambini felici”. Dato che, generalizzando, il livello di serenità ha una qualche correlazione con l’ambiente in cui si vive.siccome più frequentemente i piccoli passano molta parte delle loro giornate con le mamme, si può forse, estremizzando, immaginare che le madri nei Paesi Bassi siano più felici?

Certo non si può definire a priori la correlazione tra le due cose, troppe le variabili in campo. Ma le esperienze quotidiane, passeggiando in una qualsiasi città, nei parchi giochi all’aperto o solo accompagnando i bimbi a scuola, sembrano confermare questa impressione. Mi ha da sempre colpito la naturalezza con cui le mamme qui permettono ai pargoli di sperimentare anche i pericoli del cadere dall’altalena, dell’arrampicarsi su scivoli giganti, o del lanciarsi con il monopattino sugli ostacoli degli skate-park.

mamme-felici-olanda_3Sembra esistere una qualche corrispondenza tra l’indipendenza insegnata sin dai primi anni di vita e la rilassatezza con cui i genitori lasciano che i figli “facciano esperienza” anche di cadere rovinosamente da biciclette spesso più grandi di loro o mandandoli in piscina a imparare a galleggiare vestiti prima che a nuotare con stile. Ulteriore elemento, in questo senso diffuso di serenità parentale, è poi l’abitudine delle mamme di chiacchierare tra loro ai parchetti dove i loro bimbi si rincorrono e spingono ridendo, lanciandogli al massimo uno sguardo ogni tanto. Quando qualcosa succede sono spesso i piccoli, piangenti, a recarsi dalla propria mamma, più che quest’ultima a scapicollarsi per ricomporre (se non prevenire) l’eventuale incidente.

Sarà la cultura nordica più propensa a trattare con maggiore indifferenza le temperature e quindi continuare coi programmi di attività all’aperto a prescindere dagli umori del tempo. O la normalità con cui capita che bambini di età diverse si trovino a giocare insieme. Di certo una frase molto ripetuta quando si ha a che fare con questioni di figli, suona come “oh, con calma!”. E non si tratta di un tema di noncuranza o superficialità da parte dei genitori, né freddezza dei rapporti – per quello che mi capita di vivere, i membri delle famiglie olandesi hanno spesso legami molto stretti e prolungati.

mamme-felici-olandaA essere diversi sono, tra gli altri, gli atteggiamenti verso la maternità, la crescita, la divisione (più felice) dei ruoli in famiglia. A partire dal momento della gravidanza: una donna incinta è una persona che si trova in uno stato transitorio, non una malata che accetta (o subisce?) molte limitazioni. Proseguendo con la condivisione degli impegni dell’essere genitori – quasi uno stereotipo quello dei papà con il passeggino, già prima della pandemia. E finendo con l’abitudine, quasi scontata, di prendersi del tempo per essere donne, oltre che compagne, moglie e madri.

Sarebbe questo, però, un quadro solo parziale se omettessi di citare i limiti esistenti in temi di parità, in un Paese che si vede ed è visto come progressista, all’avanguardia in tema di diritti e liberà individuali. Ma che invece fa ancora fatica su questi temi, un po’ a tutti i livelli e sotto tanti punti di vista.

È annosa, per esempio, la questione della relazione tra part-time e disuguaglianza (o addirittura dipendenza) economica ancora persistente e accentuata in particolare per le donne. Scriveva in merito sul Volkskrant Mark van Ostaijen, sociologo della Erasmus University: “Le deeltijdprinsesjes, le principesse del part-time, devono sempre rispondere da sole”.

Il 73% degli uomini che lavorano ha un lavoro a tempo pieno. […] il 74 per cento delle donne lavoratrici ha un occupazione part-time. Perché quando in una famiglia olandese arrivano dei bambini, 9 uomini su 10 continuano a lavorare lo stesso numero di ore”.

In parte legata a questo, poi, è riconosciuta la difficoltà delle professioniste nel raggiungere posizioni apicali, un tema tanto sentito che a inizio 2021 sono state introdotte quote di genere nei consigli di amministrazione per cambiare una situazione ancora statica. Un traguardo certo, tra l’atro preceduto e accompagnato da anni di iniziative volte a preparare l’ecosistema e supportare concretamente i profili che a quelle posizioni aspirano o per (ri)lanciare la parità dentro le aziende. Un po’ quello che in Italia fanno da anni In The Boardroom di Valore D, Fuori Quota, AIDDA o LEADS, Donne Leader in Sanità.

Insomma, pure in due parti d’Europa distanti, in culture lontane e magari in contrasto, per le mamme gli scogli da superare sembrano gli stessi, i percorsi a ostacoli pure. Diversi, almeno all’apparenza però, certi atteggiamenti di base nel vivere la condizione di genitori. 

***

La newsletter di Alley Oop

Ogni venerdì mattina Alley Oop arriva nella tua casella mail con le novità, le storie e le notizie della settimana. Per iscrivervi cliccate qui.