Nuovo approccio culturale, rafforzamento della prevenzione, informazione ed educazione, emancipazione economica. Sono le ‘strategie urgenti’ elaborate per contrastare il fenomeno della violenza sulle donne e il divario di genere dalla commissione Femminicidio del Senato. La Giornata internazionale della Donna è stata l’occasione per portare questi temi all’attenzione del presidente del Consiglio, Mario Draghi, da parte di una delegazione della Commissione, la presidente Valeria Valente (Pd) e le due vicepresidenti Cinzia Leone (M5S) e Maria Rizzotti (FI), in un incontro avvenuto a Palazzo Chigi a cui ha preso parte anche la ministra delle Pari Opportunità e della Famiglia, Elena Bonetti.
Al termine dell’incontro, Valente ha riferito della disponibilità del presidente del Consiglio ad essere “al fianco del Parlamento” su queste questioni. Rizzotti ha parlato di incontro “molto piacevole e cordiale, ma soprattutto proficuo”. Draghi, ha riferito, “si è detto disponibile ad approfondimenti costanti, e si è dichiarato primo sponsor di qualsiasi provvedimento che si possa prendere per far sì che le ottime leggi sul femminicidio, e sulla violenza di genere, possano essere attuate nel miglior modo possibile”. Anche per la senatrice Leone si è trattato di un “dialogo aperto e costruttivo”, nel corso del quale il presidente del Consiglio “ha mostrato grande sensibilità e ha messo il suo Governo a disposizione della battaglia per la parità di genere, sottolineando la gravità dell’escalation di violenze e femminicidi negli ultimi dieci anni“.
Tornando alle linee di intervento messe a punto dalla commissione Femminicidio, il cambiamento culturale verso la violenza di genere passa per il rafforzamento, anche con lo stanziamento di fondi specifici, della formazione degli operatori (forze dell’ordine, magistrati, avvocati e personale sanitario) insieme ad un cambiamento di prospettiva, ad esempio con il sostegno alle reti che intervengono nel recupero degli uomini maltrattanti.
Per il potenziamento delle misure di prevenzione dei reati di genere, che deve accompagnare la garanzia della certezza della pena per chi commette questi reati, si può puntare a un rafforzamento del ricorso ai braccialetti elettronici oltre al sostegno alle reti dei centri antiviolenza. Gli interventi di informazione e sensibilizzazione devono partire dalle scuole. Inoltre, come prevede un disegno di legge già approvato dal Senato e ora alla Camera, l’informazione deve potersi basare su un articolato sistema integrato di rilevazione statistica dei dati relativi alla violenza di genere e i femminicidi. E, infine ma non da ultimo, è necessario assicurare strumenti di emancipazione economica per il reinserimento sociale, come il reddito di libertà, per le donne vittime di violenza.
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Il Sole 24 Ore, con Alley Oop, è partner del progetto Never again, che ha come obiettivo quello di contrastare e combattere la vittimizzazione secondaria delle donne colpite dalla violenza.