Serena Ortolani: “A mia figlia: sarai una donna, impara a conquistare ciò che vuoi!”

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La domanda arriva a metà intervista, da una ascoltatrice: “Serena, quale è il più importante insegnamento che lo sport ti ha trasmesso e che vorresti passare a tua figlia?”.

Campionessa di pallavolo, al centro di un movimento sportivo femminile che in Italia ha saputo portare ori europei e medaglie mondiali, Serena Ortolani ha esitato a rispondere ad alcune domande, ma non a questa: “Lo sport mi ha insegnato ad andare a prendermi le cose che voglio, questo è il messaggio che intendo trasmettere a Gaia!

In una pandemia in cui sono state le donne le grandi escluse, lasciate fuori da commissioni e task force, in un contesto dove sembra naturale che siano loro a dover rinunciare al lavoro per badare ai figli senza scuola, il messaggio di Serena appare ancora più forte e affascinante. È il messaggio di una campionessa, di una ragazza e di una mamma che si è accorta che in questa Italia, che spesso sembra non aver superato la metà del secolo scorso, se sei nata con due cromosomi x dovrai lottare più degli altri per raggiungere i tuoi sogni.

E lei, opposto della nazionale vice-campione del mondo nel 2018, di obiettivi ne ha raggiunti tanti. Con l’approccio positivo che la contraddistingue nel ripercorrere la sua carriera e le sue passioni, Serena si è raccontata mentre prendeva #uncaffècon Alley Oop, parlando di come abbia lottato per seguire il suo amato percorso di studio che riguarda l’Arte, di come si sia conquistata un posto in squadra e di come l’arrivo di sua figlia l’abbia aiutata ad esser più tranquilla nella propria carriera sportiva.

Il messaggio che passa è forte, positivo, racconta di uno sport che sempre più spesso è la metafora del mondo del lavoro, ma che ancora sa rendere più evidenti i valori che sono all’interno. E allora c’è spazio per la squadra e per la crescita delle ragazze più giovani. E anche qui il messaggio appare un insegnamento importante per tutti coloro che non riescono a far crescere i propri successori: “Quest’anno ho avuto in squadra una ragazza fortissima nel mio ruolo! Molto più giovane di me.  Ho imparato che anche io avrei dovuto farmi da parte e ho capito che il mio ruolo poteva essere quello di aiutarla ad andare a conquistarsi i suoi sogni”.

La grinta che traspare nei suoi occhi è la stessa che hanno le donne che stanno vincendo in questo periodo. Sono certo di averla vista negli occhi di tante amiche, colleghe, mamme che stanno conquistando i loro sogni. È la grinta dei campioni, quella che Serena vuole passare alla piccola Gaia.