Segregata. Letteralmente chiusa in una stanza per quaranta giorni. Un tempo lunghissimo, interminabile per evitare di contagiare i componenti della sua famiglia. E poi tornata alla vita di sempre, al calore dei suoi familiari. “Segregata – Una madre contro il Coronavirus” è il resoconto di quest’odissea intima – a lieto fine – vissuta da Fabiola Bertinotti che ha deciso di destinare interamente il ricavato dell’opera in beneficenza, come atto di gratitudine e di riconoscenza.
Il sogno di Fabiola è raccogliere 100mila euro per aiutare “Intensivamente Insieme”, associazione operante nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia dell’Ospedale San Gerardo di Monza, e UILDM – Unione Lotta alla Distrofia Muscolare per il progetto di percorsi di autonomia e Vita Indipendente rivolti ai giovani con una disabilità neuromuscolare. Al progetto hanno contribuito Fondazione Cariplo che ha concesso il patrocinio e fornito un primo contributo economico al progetto avviandone lo start-up, e la Fondazione della comunità di Monza e Brianza che ha contribuito a strutturare il fondo speciale che accoglierà le donazioni e seguirà la parte di rendicontazione.
«Ciò che il male separa, il Cuore unisce» ripete Fabiola, quando racconta al telefono, con una voce piena di energia contagiosa e di gioia che i test, cui si erano sottoposti i suoi familiari, avevano dato esito negativo. Dopo una parentesi di oscurità era il ritorno alla vita piena e andava festeggiato nel migliore dei modi.
Il 7 marzo 2020 Fabiola Bertinotti, nel pieno dell’esplosione della pandemia in Lombardia, scopre di aver contratto il coronavirus. Il terrore si impossessa di lei soprattutto perché teme di aver esposto al rischio suo figlio Jaya, affetto da distrofia, e i suoi anziani genitori. Inizia così questo calvario in cui l’unica soluzione utile sembra quella di auto isolarsi e di affrontare la malattia, con la speranza di non rappresentare un pericolo per i suoi familiari, fragili e a rischio. Sopporta per molti giorni febbre a 40 gradi e oltre – che scendeva solo a 38 con l’aiuto degli antipiretici – e che le provoca dolori e fitte lancinanti in tutto il corpo, sentendosi quasi “trafitta” nelle ossa. Eppure resiste, anche perché, fortunatamente, non subentra l’insufficienza respiratoria.
Monitorata quotidianamente dai medici cui riferisce dettagliatamente le sue condizioni – «Non smetterò mai di ringraziare i medici che mi hanno assistito telefonicamente, mi hanno seguito passo dopo passo – racconta – purtroppo di questa malattia si sa ancora pochissimo, ognuna persona è un discorso a sé, ha la sua reazione. Io la malattia l’ho vissuta in ogni centimetro della mia pelle, mi ha aiutata il fatto di essere una persona sana» – Fabiola vive la sua malattia in solitudine. L’unico collegamento con l’esterno è il computer che le apre una finestra sul mondo, ed in particolare su Linkedin si aggiorna su quanto accade intorno a lei.
Il libro, che si avvale della prefazione di Vincenzo Mollica, legato a Fabiola Bertinotti da consolidata conoscenza e amicizia per via della sua lunga attività come responsabile della Comunicazione della The Walt Disney Italia – testimonia le evoluzioni e la malattia, definita «un nemico subdolo e pericolosissimo contro cui l’umanità è in guerra». «Fabiola ha una fede profonda che la sostiene durante tutti questi passaggi – scrive
Mollica – prega tanto per il figlio e i familiari, prega per le autoambulanze che passano sotto la sua finestra, per medici e infermieri, per i cassieri dei supermercati e per i volontari della Croce Rossa e della Protezione Civile, per tutti i sofferenti e le famiglie italiane; alla fine, però, prega anche per se stessa».
Quando l’organismo reagisce da solo e riesce gradualmente a riprendere il sopravvento sulla malattia, Fabiola lavora alacremente a questo libro per dare la sua testimonianza, per gratitudine per la salute ritrovata e per aiutare il mondo attraverso questo suo gesto, una sorta di “rinascimento” del tessuto economico italiano dopo la crisi determinata dal coronavirus. «Quando è arrivato il coronavirus, non l’ha risparmiata. Con la sua forza, Fabiola l’ha combattuto ed è sopravvissuta. Ha sentito il respiro della morte ma è riuscita ad allontanarlo da sé, in modo leggero, quasi soave, senza destare troppa preoccupazione nei familiari» scrive ancora Mollica che arricchisce il libro con una sua poesia dal titolo “La Speranza”. «In giro c’è tanta gente straordinaria e dal cuore grande – conclude Bertinotti – ed è importante farlo sapere, valorizzando il dono della Vita».
Titolo: Segregata – Una madre contro il Coronavirus
Autrice: Fabiola Maria Bertinotti
Editrice: Fab – Communications
Anno: 2020