#Spesasospesa, un progetto di solidarietà per donare generi alimentari

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Basta andare al supermercato, in questi giorni, a fare la spesa, per notare che all’ingresso, accanto alle casse, c’è un carrello per la raccolta di generi alimentari di prima necessità da destinare alle associazioni di volontariato che aiutano le famiglie più povere. Un’emergenza nell’emergenza che non va dimenticata. Famiglie in difficoltà sulla soglia della povertà che non riescono neanche a fare la spesa. E sono tante: oltre 40.000 le famiglie a rischio indigenza, il 105% in più rispetto a pochi mesi fa (dati Caritas, 2020).

La pandemia ha complicato la vita di migliaia di persone, e impoverito quella di chi andava avanti con lavori saltuari e che – dovendo star fermo per diverse settimane – non ha avuto risorse per le necessità quotidiane, prima tra tutte fare la spesa. E non bisogna dimenticare, in questa triste contabilità, chi ha perso il lavoro, i piccoli artigiani, chi non ha potuto convertirsi allo smartworking. Le difficoltà sono ricadute anche sul settore alimentare, con il 59% delle aziende alimentari che ha subito un calo della produzione con punte fino al 30% in meno. E per il 60% delle imprese del settore si stima una diminuzione del fatturato che potrebbe attestarsi a oltre il 20% (ricerca commissionata da Unione Italiana Food al Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università Roma Tre, aprile 2020).

Proprio nei giorni scorsi il Dl Rilancio del Governo Conte ha affrontato la questione, ed è stato salutato positivamente anche da Coldiretti: «Con 3,7 milioni di italiani che hanno bisogno di aiuto per mangiare, lo stanziamento aggiuntivo di 250 milioni per acquistare cibo da destinare alle famiglie più bisognose è una misura importante e necessaria che abbiamo fortemente sostenuto» ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in occasione della pubblicazione in gazzetta Ufficiale del DL rilancio che prevede, tra l’altro, risorse aggiuntive per il Fondo per l’emergenza alimentare con l’obiettivo di assicurare la distribuzione delle derrate per la crisi derivante dalla diffusione del virus Covid-19.

A volte, poi, ci sono idee e tradizioni che vengono in aiuto e possono essere rilanciate, come nel caso della Spesa Sospesa. Quanti conoscono la tradizione del caffè sospeso a Napoli? Si tratta di lasciare un caffè pagato al bar che verrà regalato all’avventore – sconosciuto – che non può permetterselo, uno dei gesti di filantropia più belli e nobili e spesso esportato all’estero. Ed è proprio dal caffè sospeso che prende il via il primo progetto di solidarietà circolare che digitalizza il flusso delle donazioni alimentari. Si chiama spesasospesa.org ed è una piattaforma digitale per l’acquisto, la vendita e la donazione di generi alimentari di prima necessità. Le imprese del settore, le catene di distribuzione e i produttori locali potranno devolvere o vendere i propri prodotti a prezzi scontati. I privati potranno fare donazioni attraverso la raccolta fondi CharityStars.com contribuendo all’acquisto di alimenti. Il progetto è, tra le altre cose, supportato dalla digital energy company Sorgenia, che ha coinvolto i dipendenti (che hanno contribuito con 20mila euro) e la community dei propri clienti. Un vero e proprio circolo virtuoso, un progetto di solidarietà circolare per condividere energie e risorse con chi ne ha più bisogno e un modello che può funzionare anche in futuro. Anche le imprese alimentari, le catene di distribuzione e i produttori locali potranno donare i prodotti in eccedenza o in scadenza, sia vendere i propri prodotti a prezzi scontati contribuendo così alla lotta allo spreco alimentare: secondo l’Osservatorio Waste Watcher in Italia è stato stimato un calo degli sprechi alimentari del 25% rispetto al 2019, ma questo è ancora un problema tutto da gestire e risolvere e questo strumento può sicuramente andare in questa direzione.

L’idea di SpesaSospesa è stata promossa dal Comitato Lab00 Onlus, fondato da Francesco Lasaponara, consulente di startup a vocazione sociale, dall’attore e volto noto della fiction “Un posto al Sole” Davide Devenuto, dall’AD di Regusto Marco Raspatida Flavio Barcaccia – CEO di Nexma e da Felice Di Luca, Business Developer di Synesthesia. Tra una videoconferenza su zoom e l’altra, in tempi di lockdown e di smartworking infinito, ecco, dunque che prende vita questo progetto, cui subito hanno aderito i Comuni di Napoli, Perugia, Alessandria, Catanzaro e Afragola che hanno già dato il patrocinio all’iniziativa, mentre il Comune di Torino l’ha inserita nel portale Torino City Love tra le azioni di solidarietà e innovazione per il territorio.

«L’emergenza che stiamo vivendo ha rivelato quanto sia utile e importante l’innovazione digitale – ha commentato Marco Raspati, founder di Regusto, il brand della startup Recuperiamo srl – anche noi di Regusto abbiamo voluto fare la nostra parte e mettere al servizio della società civile e di tutti gli italiani in difficoltà dal punto di vista economico la nostra piattaforma di food sharing for charity, che abbiamo integrato e potenziato con la tecnologia blockchain per garantire la puntuale tracciabilità dei flussi di donazioni. SpesaSospesa.org è un progetto che coinvolge e riguarda tutti, è sostenibile, è anti-spreco alimentare ed è anche pensato per aiutare e supportare i produttori alimentari del territorio, perché potranno vendere i loro prodotti di qualità a prezzi di favore».

Le donazioni in denaro saranno consegnate ai Comuni o alle associazioni presenti sul territorio e verranno utilizzate per comprare gli alimenti a prezzi scontati dalle imprese alimentari aderenti. Il network di associazioni no-profit accreditate li distribuirà a chi ne ha bisogno. I flussi di donazioni saranno, poi, registrati e gestiti attraverso l’innovativa piattaforma di food sharing Regusto; grazie alla tecnologia blockchain integrata, tutte le transazioni, i movimenti e le destinazioni degli alimenti saranno tracciate in totale trasparenza.

«Abbiamo creduto in questo progetto inclusivo perché porta beni essenziali a chi ne ha bisogno, utilizzando la velocità e la trasparenza del digitale, in un perfetto esempio di tecnologia al servizio delle persone – ha commentato Gianfilippo Mancini, AD di Sorgenia – il nostro coinvolgimento è duplice: ai dipendenti e ai clienti residenziali della nostra community chiediamo di dimostrare la volontà di condivisione con un piccolo contributo, a fronte del quale Sorgenia donerà all’iniziativa l’equivalente del valore della loro ultima bolletta; allo stesso tempo, sosteniamo le aziende nostre clienti che operano nel settore agro-alimentare dando loro opportunità di mercato, un intervento concreto per aiutarle a superare questo momento critico».