Sofia Zanelli, studentessa di fisica e Alfiere del Lavoro

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È una delle giovani menti eccellenti che rappresentano il futuro del nostro Paese e del mondo. Una delle studentesse più brave d’Italia. «Amo studiare e impegnarmi» dice Sofia Zanelli. Diciannove anni, diplomata al liceo classico Gioacchino da Fiore di Rende, in provincia di Cosenza, con 100 e lode e una media altissima: 9,9. Dopo la maturità ha scelto di iscriversi alla facoltà di fisica.

Lo scorso ottobre ha ricevuto il riconoscimento: “Alfiere del Lavoro”, prestigiosa onorificenza istituita dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e destinata ogni anno a 25 studenti, per il 2019 sono stati 26 perché c’è stato un ex aequo, che abbiano terminato la scuola secondaria superiore con il massimo dei voti.

Un premio che si conquista dopo aver passato una selezione durissima. Sono i dirigenti scolastici che possono proporre gli alunni e le alunne che hanno ottenuto una votazione minima di 9/10 alla licenza media, almeno 8/10 di media per ciascuno dei primi quattro anni della scuola superiore, votazione di 100/100 all’esame di Stato. Le segnalazioni quest’anno sono state oltre 3000, ma solo un gruppo ristretto ha ottenuto il riconoscimento. I migliori dei migliori. Nel 2019 sono stati 11 gli studenti premiati provenienti dal Sud, dal Nord e dal Centro Italia.

sofia-zanelli4«È stato un bellissimo perché non me l’aspettavo» racconta Sofia ripercorrendo le emozioni di quei momenti indimenticabili: «La scuola mi aveva avvertita che ero stata candidata per la selezione, ma non pensavo assolutamente di essere tra i prescelti». La notizia del premio l’ha colta di sorpresa un pomeriggio di settembre quando la madre di Sofia è entrata all’improvviso in camera della figlia: «Era in lacrime, non sono riuscita a capire subito il perché. Poi mi ha detto che era arrivata la mail con la notizia dell’onorificenza e mi sono commossa anche io. È un premio per tutto il mio impegno, i sacrifici, il mio senso del dovere. Mantenere una certa media tutti gli anni non è stato semplicissimo – spiega – Ho fatto tanti sacrifici per riuscire a coniugare l’impegno scolastico con la danza classica e la mia vita da adolescente: i momenti di svago, le uscite con le amiche».

È stata decisiva la sua grande passione per lo studio: «Mi è sempre piaciuto studiare, non è mai stato un peso. Ma non mi sono mai sentita una “secchiona”. Stavo molto attenta a lezione e questo mi ha sicuramente facilitata. Studiare mi ha formata. Non è mai stato finalizzato a imparare nozioni a memoria. Per me non era solo importante andare bene, ma sapere, conoscere, trovare le risposte ai miei tanti perché. Lo studio ha plasmato la mia mente, mi ha donato conoscenza da interiorizzare e un giudizio critico».

sofia-zanelli3Sofia ha ricevuto il prestigioso premio, l’attestato d’onore e la Medaglia del Presidente della Repubblica, a Roma durante una solenne cerimonia nel Palazzo del Quirinale.
«Ho avuto l’opportunità di incontrare il Presidente Sergio Mattarella, che è rimasto piacevolmente colpito dal fatto che altri ragazzi del ed io Sud abbiamo scelto di studiare nelle nostre regioni. Ci ha detto che ha apprezzato la nostra scelta di non scappare dai nostri territori pensando che al di fuori ci fosse per forza qualcosa di migliore. Ammetto che mi è balenato in testa di andare via, ma ho avuto la possibilità di parlare con delle persone che lavorano all’Università della Calabria e ho deciso di non spostarmi, di rimanere perché la facoltà che frequento rappresenta un’eccellenza nel campo che ho scelto: la fisica, in particolare l’astrofisica».

Filosofia, scienze e matematica le materie preferite del suo percorso scolastico: «Mi sono innamorata del mondo dei numeri alle medie grazie a un professore bravissimo. Ci sono ancora dei pregiudizi sulle materie scientifiche che sono considerate, a torto, difficili. Ho scelto il liceo classico anziché lo scientifico perché mi sembrava potesse offrire una preparazione completa su più fronti, ero molto indecisa sul mio futuro e non volevo precludermi nulla. Al terzo anno delle superiori ho iniziato a fare fisica. Mi sono appassionata. È molto affascinante perché regola tutto quello che ci circonda. Ho capito cosa volevo fare nella mia vita: dedicarmi alla scienza, indagare l’universo, l’infinito».

sofia-zanelliIn Italia il 38% dei giovani tra i 20 e i 24 non studiano, né lavorano. Sono quelli che vengono definiti Neet ((Not in education, employment or training). Su questo argomento Sofia ha le idee chiare: «Penso ci siano persone che hanno una propensione per lo studio. Non è qualcosa per tutti. Poi, a volte, capita dopo il liceo di scegliere una facoltà universitaria lontana dalle proprie inclinazioni. Alcuni ragazzi per questo motivo si impantano. Oppure c’è il pensiero comune che si debba per forza continuare gli studi senza dare valore a chi sceglie di lavorare subito. Vorrei un mondo in cui noi giovani possiamo avere la possibilità di realizzarci seguendo le nostre passioni e aspirazioni. Significa trovare la propria strada e assecondare il talento. La scuola potrebbe essere decisiva aiutando e consigliando».

E proprio nell’ambito scolastico Sofia ha trovato un modello a cui ispirarsi: «La mia preside Eleonora Saia, è laureata in matematica ed è una delle persone che più mi ha dato fiducia e motivata». Ma la vera mentore, così la chiama Sofia, è la sua mamma: «Anche lei ha fatto il liceo classico e amava studiare la matematica, purtroppo non ha potuto inseguire i suoi sogni per delle circostanze avverse. Mi ha però sempre seguita a scuola è anche adesso la coinvolgo, ci confrontiamo. È il mio pilastro».

Tra qualche settimana Sofia, dopo le vacanze di Natale, affronterà a Gennaio i suoi primi esami all’Università: «Questi mesi sono stati molto intensi. È iniziata una nuova fase della mia vita. Sto studiando tantissimo. Sono molto stanca, ma anche euforica». Nel tempo libero si rilassa con delle lunghe passeggiate o legge i saggi dello scienziato Carlo Rovelli e i romanzi di Susanna Tamaro.

sofia-zanelli2Determinata e tenace, Sofia sogna di dedicarsi alla ricerca e lavorare all’Università. Il sindaco della sua città, Marcello Manna, che l’ha premiata con una targa celebrativa, l’ha chiamata la nuova Sandra Savaglio, l’astrofisica, che ha conquistato la copertina di Time Magazine, come simbolo di molti scienziati europei che si trasferivano negli Stati Uniti. Dopo aver lavorato a lungo all’estero, Savaglio è tornata nella sua terra, la Calabria. Insegna nell’ateneo che frequenta Sofia: «Sarebbe un sogno poter eguagliare i suoi traguardi» confida la giovane studentessa.

«Per le donne è arrivato il momento di contare. In facoltà siamo in pochi, ma non sono l’unica donna. È un ambito che è ancora considerato maschile. In realtà a lezione ragazzi e ragazze sono presenti in percentuali uguali. Penso che la mia generazione possa contribuire a spazzare via definitivamente i pregiudizi. Ora abbiamo tutte le possibilità per esprimerci – afferma decisa Sofia – Per secoli la presenza femminile nel mondo della scienza è stato sottostimata eppure le donne hanno dato un contributo importante. Hanno rotto i tabù e hanno lottato per poter esprimere le loro potenzialità. Noi dobbiamo onorarle con il nostro impegno, non mettendoci limiti o paletti».