Azzurre, comincia il ritiro in vista dei mondiali di Francia

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Il primo giorno di ritiro è davvero come il primo giorno di scuola. Lo è di sicuro per queste ragazze che 20 anni fa, nell’ultima apparizione dell’Italia femminile a un Mondiale, erano molto, molto piccole. A Coverciano si respira un entusiasmo contagioso. Si avverte tutta l’emozione di un’estate che sarà di nuovo italiana. Le ragazze sorridono, si divertono, si prendono giustamente la scena.

Martina Rosucci

Martina Rosucci

Martina Rosucci (classe 1992), che dopo aver superato due rotture del crociato (l’ultima a settembre di quest’anno) non fa che ripetere: “ho una voglia matta”. Talmente pazza che anziché presentarsi al raduno mercoledì 8 maggio insieme alle sue compagne della Juventus e alle giocatrici italiane della Fiorentina, reduci dalla finale di Coppa Italia, ha preferito unirsi subito al gruppo azzurro per dimostrare di essere pronta e di meritarsi una maglia per la Francia. C’è la voglia e c’è anche la speranza.

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A destra Valentina Bergamaschi

È un’Italia che sa di non essere tra le favorite, ma con la forza del gruppo può non temere nessuno. Valentina Bergamaschi (classe 1997, attaccante del MIlan) mostra una fiducia assolutamente convincente: “Siamo unite più che mai e non abbiamo paura di nessuno”. Come non farsi trascinare in questo sogno? Impossibile.

Io mi sento già parte di questa Italia dopo una stagione di Serie A indimenticabile e, soprattutto, dopo il mio primo giorno a Coverciano. Un primo giorno di scuola anche per me che nel centro tecnico non ero mai entrata.

Le foto dei campioni del Mondo del 2006 mi hanno accolta e mi hanno fatta tornare indietro nel tempo. Daniela Sabatino (classe 1985, attaccante del Milan) e Linda Tucceri (classe 1991, difensore del Milan) mi hanno riportata alla realtà salutandomi con un sorriso. Facendomi subito tornare in mente un loro recente messaggio vocale nel quale imitavano una telecronaca mia e di Martina Angelini. E sono pure brave! Ma, soprattutto, sono autentiche come le emozioni che ci faranno vivere e che già hanno contagiato la nostra Italia. Perché lo spirito è quello giusto: ridere e divertirsi nel gioco più bello del mondo. Tutto il resto, poi, verrà da sé.