Aziende in prima linea contro la violenza sulle donne

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Anche quest’anno, la Giornata internazionale della donna, è servita per fermarci a riflettere su dove sono le donne nella società attuale, dal punto di vista economico, politico e sociale. Un’occasione, quella dell’8 marzo, utile per denunciare anche quelle situazioni in cui le donne si ritrovano ancora a essere vittime, come con la violenza di genere. Certo, a tutto questo è bello e utile affiancare anche un altro genere di narrazione, basato su valori positivi come quelli raccontati in Lessico Amoroso dallo psicanalista Massimo Recalcati.

I nodi irrisolti però sono ancora molti, in tutto il mondo – con alcune differenze tra Paese e Paese – e riguardano la mancata parità di genere in famiglia, sul lavoro e in politica, che va a condizionare tutte le sfere della vita delle donne, da quella privata, a quella sociale e professionale, con ingenti costi socio-economici per tutti. Basti citare la previsione di Accenture nell’ambito della campagna “Getting to Equal 2019”: il Pil globale potrebbe aumentare fino a 8 mila miliardi di dollari entro il 2028 se aumentasse ovunque un mindset votato all’innovazione, di cui la cultura delle pari opportunità è un efficace moltiplicatore.

Quando poi, si passa ai capitoli molestie sessuali e violenze psicologica, economica, fisica – che nono sono altro che la manifestazione più subdola di una cultura maschilista – allora si va oltre la disparità dei carichi familiari, retributivi, occupazionali, di rappresentanza, ecc. Si va a violare “l’integrità psicofisica, il rispetto della dignità e dell’autodeterminazione, valori inviolabili, diritti fondamentali e universali, da cui non si può e non si deve prescindere” come ha dichiaro Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e Udir, in occasione del seminario del Cnel dal titolo “L’uguaglianza non ha genere” dello scorso 6 marzo.

I dati resi pubblici nei giorni scorsi di un sondaggio mondiale condotto da Doxa, in collaborazione con WIN, «evidenziano livelli allarmanti di molestie sessuali e violenze subite, seppure con grandi differenze tra i vari Paesi. Ma il fil rouge è uno solo: ovunque le vittime più bersagliate sono le giovani donne» ha commentato Vilma Scarpino, amministratore delegato di Doxa e presidente di WIN. Un altro recente sondaggio, commissionato dalla Fondazione Vodafone alla società di ricerche di mercato Opinium, per valutare l’impatto della violenza domestica e degli abusi sulla vita lavorativa e sulla carriera delle persone, racconta una realtà costellata di soprusi.

Dalle risposte di 4.715 donne e uomini che lavorano in nove paesi (Regno Unito, Germania, Irlanda, Turchia, Sudafrica, Kenya, India, Italia e Spagna), emerge che il  37% degli intervistati ha subito, in qualche modo, violenze e abusi domestici; il  67% dei dipendenti ha affermato che l’abuso ha influito sul percorso della propria carriera; il 51% degli intervistati si sentiva troppo a disagio per discutere del proprio abuso sul posto di lavoro.  Ma emerge anche che quando i dipendenti discutono del loro abuso sul posto di lavoro, ne traggono un beneficio significativo (il 53% afferma di trarne giovamento e uno stimolo per migliorare la propria situazione).

Una presa di coscienza, da cui Vodafone – che si era già distinta come Champion di HeforShe, la campagna dell’ONU per la gender parity – ha tratto la volontà di lanciare una campagna globale a sostegno dei dipendenti vittime di abuso e violenza domestica in 25 paesi del gruppo, Italia compresa.  In particolare, si prevede di introdurre una policy rivolta sia alla sensibilizzazione dei direttori Hr in tutti mercati del Gruppo, sia a supporto dei dipendenti, introducendo 10 giorni di permesso retribuito e una serie di servizi e supporto specialistico. Inoltre, è stato annunciato il prossimo lancio anche in Italia della app Bright Sky, strumento assai utile in caso di emergenza e violenza domestica, che sarà a disposizione di tutta la popolazione.

Ma anche realtà italiane, come Unipol e Camst, azienda di ristorazione, da sempre attenti alle categorie deboli e a tutte le tematiche sociali che possono inficiare il benessere psico-fisico dei dipendenti, hanno avviato un paio d’anno fa una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la popolazione aziendale. In particolare, in occasione della scorsa giornata mondiale contro la violenza sulle donne, hanno distribuito un opuscolo informativo, realizzato in partnership con l’Associazione nazionale D.i.Re, con consigli utili per riconoscere comportamenti scorretti, indicazione sui diritti delle donne, contatti dei Centri anti violenza presenti in tutta Italia.

E  poi c’è la possibilità di combattere il fenomeno in modo collettivo.  E’ questo il caso del Progetto Libellula, network di aziende promosso nel maggio 2017 da Zeta Service, con l’ambizione di diffondere innanzitutto bellezza sul luogo di lavoro e quindi una cultura della prevenzione, oltre a offrire servizi a supporto del disagio delle donne in difficoltà. Oggi la rete raccoglie 25 aziende di dimensioni e settori diversi, che vanno dalla GDO alla logistica, dalla moda all’IT, alla comunicazione, raggiungendo 38mila dipendenti. In questi due anni e mezzo, il Progetto ha ricevuto un imprimatur istituzionale da parte del Comune di Milano, che ha premiato le aziende del network in quanto best practices di una emergenza sociale da affrontare come collettività. E si è strutturato per poter offrire una certificazione volontaria sulla qualità delle politiche di genere, con particolare attenzione alla violenza, da cui partire per sviluppare percorsi ad hoc per le singole aziende.

Parlare, a questo punto, di aziende improntate all’amore e all’intelligenza sembra un paradosso, eppure può servire per mostrare un altro racconto della realtà, altrettanto possibile. E’ l’esempio del Gruppo Loccioni, impresa marchigiana fondata nel 1968, che viene riconosciuta oggi in tutto il mondo come una di quelle multinazionali tascabili che fanno competitiva l’Italia. Un risultato che poggia su un impianto valoriale codificato e in continuo rinnovamento, che traccia l’evoluzione spirituale dell’organizzazione.

E’ in questo contesto che si inserisce il MarzoLoccioni, un mese di incontri di crescita e gioia per i collaboratori, in omaggio al ricordo della signora Graziella Loccioni, cfo e anima dell’azienda, a cui il professor Vittoria Coda dedica un ritratto di ispirazione per tutti coloro che vogliono fare impresa seminando bellezza.

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