Cda, sostegno da tutti i partiti per una proroga della legge Golfo-Mosca

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La legge n. 120/2011 è stata presentata e approvata per far fronte alla consistente discriminazione nei confronti delle donne nei consigli di amministrazione delle aziende, riflesso della discriminazione complessiva nella nostra società.

Gli «effetti» oltre che quintuplicati. Nel 2010 le donne rappresentavano solo il 6 per cento dei componenti dei consigli di amministrazione delle società quotate, uno dei tre peggiori dati di tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
Nel 2018, grazie alla legge, la percentuale è aumentata al 33,5 per cento con punte di periodo al 37 per cento.

Gli «apporti» in concreto. L’ingresso delle nuove amministratrici, oltre che rispondere ad un principio basilare di equità di genere, ha contribuito a modificare altre caratteristiche dei cda, riducendo l’età media, aumentando il livello medio di istruzione, la diversità in termini di età e il background professionale.

L’esperimento del periodo dei «tre» mandati. L’orizzonte temporale fu proposto per esplorare l’azione positiva di un cambiamento culturale. Il cambiamento c’è stato, ma il percorso non è ancora sufficiente, nonostante il trend positivo.

La risposta a un’istanza precisa. Questa proposta di rinnovo della legge è la risposta ad una precisa richiesta di un gruppo di studio di protagonisti dell’economica italiana che da luglio ad oggi si sono riuniti e hanno studiato i diversi interventi per rafforzare il cammino intrapreso.

whatsapp-image-2019-01-10-at-21-34-21Si tratta di un centinaio di membri top della governance societaria radunati a tavoli di lavoro da Maurizia Iachino presidente del gruppo Fuori Quota. Sentendo la responsabilità di una situazione problematica all’orizzonte e avvertito lo scenario di arretratezza che si sta profilando con il rischio di decadenza del periodo di vigenza della legge Golfo- Mosca il gruppo si è suddiviso per lavorare e agire su tre fronti:
Introduzione nel codice autodisciplina (Maurizia Iachino, Patrizia Grieco, Maria Pierdicchi, Laura Cioli, Roberta Marracino) e policy di genere (Annamaria Tarantola, Barbara Poggiali, Patrizia Giangualano).
Adeguamento idonee clausole statutarie (a cura di Stefania Bariatti, Sabrina Bruno, Lucia Calvosa, Annachiara Svelto, Alessandra Stabilini e Luitgard Spogler).
Proposta di proroga della legge con prima firmataria Cristina Rossello onorevole FI.

Il ruolo del Legislatore ai fini della «proroga». L’ipotesi della proroga si è orientata sulla possibilità di proporre ulteriori tre mandati di durata delle disposizioni della legge n. 120/2011.

Pur concordando sul fatto che le cosiddette azioni positive non possano avere natura definitiva nel nostro caso il legislatore è chiamato a valutare se il tempo concesso sia proporzionato e congruo allo scopo perseguito e in rapporto al contesto sociale, politico e culturale di partenza, pena l’inefficacia (in termini di capillarità e stabilità) degli sforzi finora compiuti. Il tempo dei tre mandati non è sufficiente. Abbiamo bisogno di più tempo. Un tempo congruo per far sì che lo scopo di questa legge sia raggiunto appieno e il cambio culturale diventi un principio naturale. Donde la richiesta di rinnovo di tre mandati.

Ecco quindi che su questo punto si innesta il più alto compito del legislatore, che deve prospettare possibilità, valutando la proiezione di una legge per il miglioramento sociale.

whatsapp-image-2019-01-10-at-18-45-25Un progetto trasversale. Il progetto mira al rispetto della massima adesione nell’ottica della più prestigiosa condivisione trasversale secondo lo spirito delle due firmatarie originarie, Lella Golfo e Alessia Mosca. L’intenzione di proseguire il percorso così intrapreso è stata commentata con grande favore dalla statistica sociale Linda Laura Sabbadini “Sostengo con forza il disegno di legge per il rinnovo della Golfo Mosca per due motivi fondamentali: primo,gli effetti della legge sono molto positivi in termini quantitativi. siamo passati dal 5% al 37% di donne nei cda.Secondo, gli effetti sono positivi anche qualitativamente, il livello dei curricula delle donne è elevato e ha rappresentato una spinta al miglioramento anche di quello degli uomini.Ritengo che l’alleanza trasversale delle donne sia un bene prezioso per far marciare i diritti delle donne. Ce lo ha insegnato la nostra storia. Che sia la prima di una lunga serie di iniziative per l’avanzamento delle donne”.

Continuità con le disposizioni europee. La proroga si pone in continuità con le disposizioni contenute nella Direttiva 2014/95/UE in materia di trasparenza sulle informazioni non finanziarie e sulla diversità, recepita nel nostro ordinamento dal Decreto n. 254 del 30 dicembre 2016. Alessia Mosca si è soffermata su alcuni passaggi laddove si afferma che “la diversità di competenze e di punti di vista dei membri degli organi di amministrazione, gestione e sorveglianza delle imprese favorisce una buona comprensione dell’organizzazione della società interessata e delle sue attività. Consente ai membri di detti organi di contestare in modo costruttivo le decisioni adottate dagli esecutivi e di essere più aperti alle idee innovative, lottando così contro l’omologazione delle opinioni dei membri” (Considerando n. 18).

Un saluto da Bruxelles è giunto anche da Lara Comi “Un’iniziativa che ha il mio forte e convinto supporto: la legge Golfo-Mosca sulla parità di accesso agli organi di amministrazione e controllo delle società quotate ha ampiamente dimostrato la sua utilità, al fine di innescare un cambio culturale nell’ottica di una maggiore presenza femminile nei ruoli di vertice e di un maggior riconoscimento dei meriti e delle capacità delle donne all’interno del mondo economico, pertanto è giusto che venga mantenuta in essere, almeno fino a quando tale cambiamento culturale non si sarà consolidato”.

Allineamento della disciplina per le società quotate con il T.U. delle società a partecipazione pubblica. In seguito alla cessazione delle disposizioni della legge n. 120/2011 le società a partecipazione pubblica sarebbero comunque soggette all’obbligo di rispettare il principio di equilibrio di genere, almeno nella misura di un terzo, così come sancito dal Testo Unico in materia di società a partecipazione pubblica (decreto legislativo n. 175/2016, art. 11).

Questo comporterebbe una differenziazione tra società quotate e società a partecipazione pubblica non giustificabile giuridicamente in quanto entrambe, di dimensioni rilevanti, dovrebbero essere il riflesso dei principi democratici, di uguaglianza, giustizia sociale ed espressione della composizione della società in generale, in tutta la sua varietà.

gelminiL’intervento dei parlamentari. In apertura dei lavori un ringraziamento sincero alla capogruppo di FI MariaStella Gelmini resasi subito disponibile con generosità a sostenere la proposta. Tecnicamente l’apposizione della sua firma avvalla la linea convinta e ufficiale del progetto da parte del gruppo. Grazie al concreto apporto, poi, del vicepresidente del gruppo di FI Roberto Occhiuto si è potuto perseguire l’idea di abbracciare un progetto trasversale con la condivisione di tutto l’arco costituzionale.

Il capogruppo del PD Graziano Delrio cofirmatario convinto ha dichiarato: “Si tratta di far camminare sempre più speditamente la parità di genere proseguendo sulla scia dei risultati ottenuti dalla legge del 2011 i cui effetti, appunto, potrebbero concludersi. Non credo ci debbano essere distinguo su temi tanto centrali per la nostra società e, anzi, occorre ingaggiare una battaglia sempre più convinta e condivisa in parlamento e nel Paese”.

Altro momento di sincero apprezzamento quando ha preso la parola Piercarlo Padoan al quale è andato il tributo delle presenti per la messa in pratica effettiva delle nomine a suo tempo fatte quando ministro, nel rispetto totale della legge, che ha commentato “La legge ha dimostrato che basta cambiare piccole cose per innescare fenomeni inaspettati: è un segno importante, a conferma di come le risorse del Paese siano a volte trascurate. È evidente che i Paesi in cui le donne partecipano all’economia vanno meglio sotto tutti gli indicatori”.

Al momento della conferenza e ancor prima della diffusione della notizia sono stati:
Cristina Rossello, Mariastella Gelmini, Roberto Occhiuto, Graziano Delrio, Mara Carfagna, Silvana Comaroli, Guido Crosetto, Laura Boldrini, Alessandro Colucci, Emanuela Rossini, Renato Brunetta, Piercarlo Padoan, Andrea Mandelli, Marco Marin, Pasquale Cannatelli, Carlo Fatuzzo, Giuseppina Versace, Annalisa Baroni, Antonio Martino, Alessandro Sorte, Stefano Benigni, Paolo Zangrillo, Claudia Porchietto, Roberto Rosso, Giusi Bartolozzi, Matilde Siracusano, Francesco Cannizzaro, Patrizia Marrocco, Simona Vietina, Benedetta Fiorini, Mauro D’Attis, Claudio Pedrazzini, Sestino Giacomoni, Luca Squeri, Antonio Palmieri, Maria Tripodi, Paolo Barelli, Cosimo Sibilia, Raffaele Nevi, Valentina Aprea, Elio Vito, Manuela Gagliardi, Gloria Saccani, Giusy Occhionero, Stefania Prestigiacomo, Daniela Ruffino, Guido Pettarin, Angela Ianaro, Roberto Bagnasco.

Chiudendo i lavori Mara Carfagna, dopo i toccanti interventi di una commossa Lella Golfo e un’emozionata Alessia Mosca che hanno ripercorso i tempi e le fasi della legge e commentato l’attualità della stessa, ha fatto un bilancio dell’iniziativa (che non dovrà rimanere isolata ma spunto di molte iniziative) e ha dichiarato “bisogna sfondare tetti di cristallo, perché ogni volta che una donna sfonda un tetto di cristallo, si spalanca una finestra per un’altra donna”.

cameraLa sala stampa del Parlamento ieri ha radunato una simbolica rappresentanza delle big delle principali società italiane intervenute alla conferenza stampa non solo a sostegno ma protagoniste dell’iniziativa. Tra gli altri: Stefania Bariatti, Magda Bianco, Cristina Biciocchi, Ilaria Branca, Sabrina Bruno, Roberta Casali, Anna Castelli, Marina Anita Cima, Camilla Visani Cionini, Giuliana Coccia, Irma Conti, Michela Corigliano, Angela Cossellu, Diamante D’Alessio, Katia Da Ros, Giuseppina De Cicco, Rosa Oliva De Concilis, Monica De Paoli, Manuela Galbiati, Virginia Ghisani, Maurizia Iachino, Eufemia Ippolito, Angela Lupo, Stefania Mancino, Maria Latella, Marina Abbate, Paola Mascaro, Marina Migliorato, Linda Miante, Caterina Miscia, Barbara Morgante, Patricia Navarra, Antonella Clementi Negri, Michela Pagliara, Alessandra Perazzelli, Elsa Pili, Sabina Ratti, Melania Rizzoli, Eleonora Rossello, Patrizia Rutigliano, Linda Laura Sabbadini, Maria Silvia Sacchi, Luitgard Spogler, Luisa Todini, Federica Troya, Maria Serena Vescia, Daniela Versace, Paola Zirilli.

Moltissimi i messaggi e i saluti pervenuti di chi non è riuscita ad arrivare.