Cosa c’entra la fisica quantistica con la nostra realtà?

blue-bubble-crystal-clear-132477

Se si gioca a testa o croce con un computer quantistico, vince sempre lui. Se la partita avviene con un computer tradizionale, le probabilità di vincere o perdere per entrambi i giocatori sono invece al 50%. Perché?  Che cosa cambia nella fisica quantistica?

La risposta a questa domanda è anche il filo che nella mia testa collega molte delle TED talk a cui ho assistito in questi giorni al TED Women (la versione femminile del famoso TED.com) di Palm Springs. La risposta sta nello spostarsi da una logica binaria a una logica di “entanglement”: la possibilità che esistano innumerevoli stadi intermedi e sovrapponibili nei sistemi, e non solo zero e uno.

Forse proprio perché è “Women”, questo TED mette infatti in campo storie che hanno molta familiarità con le sfumature,. Un po’ come se le cosiddette minoranze avessero bisogno di definizioni nuove, che non le comprimano dentro un bianco e nero pieno di limiti – e di certezze.

Perché la logica binaria ha questo punto di forza: è ricca di certezze. E, quando se ne esce, come nella fisica quantistica, si deve accettare di perderle.


Come le ha perse Emily Quinn, quando a dieci anni ha saputo di essere “intergender”
, ossia di avere genitali sia maschili che femminili. Era una bambina e non si è sentita comunque “strana” finché non hanno cominciato a proporle di asportare uno dei due organi genitali perché ritenuto pericoloso. Ipotesi, però, che per qualche istinto primario lei ha sempre rifiutato. Gli intergender sono il 2% della popolazione mondiale: quindi una minoranza che conta ben 150 milioni di persone. Tutte da operare perché tornino “normali”?

Le certezze che ha perso Jonathan Williams, quando suo padre, modello di maschio alfa di successo (“ma gentile”), è diventato Paula, dolcissima transgender, perdendo lavoro, amici e quasi anche la famiglia. Jonathan e Paula raccontano per la prima volta insieme la loro storia sul palco di questo TED: si sono entrambi trasformati, uno dopo l’altro, e sembrano felici.

Come ha perso ogni certezza Lindy Isonhood, quando nel 1994 ha fatto parte della giuria che ha condannato a morte un uomo nello Stato del Mississippi. Lindy si trovò ad avallare un’insostenibile ipotesi di bianco o nero. Da quel momento e nei 25 anni successivi, Lindy ha cercato di ridare un senso alla propria attraverso le sfumature: diventando amica (5 mesi prima che morisse) dell’uomo che ha contribuito a condannare, rincontrando a 20 anni di distanza tutti gli altri membri della giuria, trovando la “sua” risposta a una situazione apparentemente senza uscita.

Uscendo dalla logica binaria del maschile o femminile, del giusto o sbagliato, queste persone hanno perso tonnellate di certezze, hanno lasciato definitivamente il recinto della cosiddetta normalità. E si sono così date infinite possibilità di soluzioni in più. E’ quanto avviene con la fisica quantistica narrata dalla scienziata Shohini Ghose: la capacità di considerare le sfumature permette infatti al computer quantistico di battere 99 volte su 100 chi invece continua a limitare la propria scelta tra “testa” e “croce”.

  Post Precedente
Post Successivo