Politica: è ora per le donne del Pd di battere un colpo. E che sia forte

fucsia

“Vorrei che le quote rosa fossero quote fucsia. Donne sì, ma di valore”.

Lo ha detto la ministra per la Pubblica Amministrazione, Giulia Bongiorno. Ieri è intervenuta al convegno “Conoscere, prevenire e contrastare la violenza di genere nel mondo del lavoro: i comitati unici di garanzia punto di riferimento nella Pubblica Amministrazione”. E ha detto quello che è un suo cavallo di battaglia di sempre: sì al meccanismo delle quote rosa, ma non per portare avanti chiunque. Bensì, per individuare prima, e poi portare avanti, donne capaci di ricoprire quei ruoli. Donne di competenze.

Un cavallo di battaglia della ministra, che già nel 2011 votò a favore delal Legge 120/2011, la cosiddetta Golfo-Mosca dalle prime firmatarie della proposta di legge, ma precisò in più occasioni che era da mettere in primo piano il tema della meritocrazia.

La ministra Bongiorno la chiama “la doppia selezione“: la quota ha senso, dice, solo se nell’individuazione della percentuale di donne da spingere si individuano donne di valore. E poi ha aggiunto: “Credo che una vera svolta ci sarà solo quando le donne avranno la generosità di allearsi con altre donne. Senza timori e senza paura di perdere qualcosa. L’appello che faccio alle donne è quello di uscire da un atteggiamento di chiusura che spesso ci caratterizza“.

Non sono mai stata una grande fan della ministra – e dell’avvocata – Giulia Bongiorno. Né delle sue scelte di schieramento politico. Ma devo ammettere che questo concetto di quote fucsia mi piace. Il fucsia è un colore più forte del rosa: certo, ci vuole più fatica per raggiungere il fucsia. Ma probabilmente ne vale più la pena. Il fucsia è un colore inattaccabile.

E mi chiedo, anche: noi che ci crediamo, nelle quote. Noi che siamo d’accordo con la ministra Bongiorno quando dice che l’unione delle donne sarà la nostra vera forza così come l’alley oop è una mossa vincente del basket proprio perché è un gioco di squadra. Noi che vorremmo più donne, sulle poltrone di comando della politica italiana. Perché non ci impegniamo a cercare queste donne fucsia, anziché accontentarci delle quote rosa? Per esempio: chi potrebbe essere una donna fucsia, per la poltrona di nuovo segretario del PD?