La probabilità che le donne che siedono nei consigli di amministrazione abbiano un’esperienza tecnologica professionale sono quasi il doppio rispetto a quelle dei loro colleghi maschi. Sorpresi? Eppure è l’evidenza che emerge dallo studio di Accenture,”Tech experience: Women’s stepping stone to the corporate boardroom?“. Certo, c’è da dire che in generale le competenze tecnologiche non sono proprio il punto di forza dei consiglieri di amministrazione: solo il 10% dei membri di tutti i board possiede un’esperienza tecnologica professionale. Su queste percentuali, comunque, prevalgono le donne con competenze tech rispetto agli uomini.
Su quali numeri si basa lo studio? Accenture ha esaminato la rappresentanza delle donne nei consigli di amministrazione di più di 500 aziende dell’elenco Global 2000 di Forbes in 39 paesi fra Europa, Asia, Nord America, Sudamerica e Australia. Un campione non esattamente esiguo, quindi. E le percentuali parlano chiaro: il 16% delle donne che siedono nei board ha un’esperienza tecnologica professionale, rispetto al 9% dei colleghi maschi. Nel campione dei dieci paesi maggiormente rappresentativi – gli Stati Uniti, il Giappone, la Germania, la Cina, la Francia, il Regno Unito, la Spagna, il Canada, l’Olanda e l’Australia – gli Usa sono quelli che presentano una situazione più avanzata, ma permane comunque la distanza fra donne e uomini: 26% contro il 17%. Solo in Spagna, Canada e Cina la situazione si capovolge e gli uomini hanno una maggiore esperienza tecnologica rispetto alle donne.
Settore per settore
Tornando a dare uno sguardo d’insieme, indipendente dal genere, il settore di appartenenza dell’azienda, non è comunque indifferente: quello con la percentuale più alta di donne è proprio quello tecnologico, naturalmente, con il 51%, più del doppio della media di quasi tutti gli altri settori. Le comunicazioni si collocano aò secondo posto con il 29%, seguito da healthcare con il 22% e dai settori automotive, energia, farmaceutico- chimico -life science con il 17% ciascuno. In fondo alla classifica ci sono il settore bancario e quello assicurativo con rispettivamente l’8 e il 2 %.
In tutti i settori (salvo due che sono parte del più ampio settore dei servizi finanziari), la percentuale di donne con esperienza tecnologica supera il numero delle controparti maschili con la stessa esperienza. Sono risultati che sorprendono? A quanto pare no se si tiene conto di quanto fotografava il precedente report Getting to Equal: How Digital is Helping Close the Gender Gap at Work , secondo il quale il gap digitale fra uomini e donne si sta riducendo a ogni livello nei 31 Paesi presi in esame e le competenze digitali sono un propulsore delle carriere a ogni livello.
E in Italia?
Sarebbe interessante capire quali sono i dati relativi al nostro Paese in tema di preparazione tecnologica nei board. Si tratta di un tema che interessa trasversalmente tutti i settori e, come a livello globale, banche e assicurazioni non si possono permettere alcun ritardo. Parlando più in generale di board, la legge sulle quote di genere che ha portato più donne nei cda aveva avuto qualche effetto già nei primi anni sull’età media, le competenze e l’educazione dei consiglieri, come aveva determinato uno studio del Centro Dondena. In generale più giovani (49,5 anni contro i 58 degli uomini), più spesso laureate (3,3 punti percentuali in più rispetto agli uomini con laurea) e più frequentemente con esperienze all’estero. Questo ha portato, in generale, a una maggiore attenzione alla selezione dei curriculum e ad un conseguente aumento della qualità. Un rinnovato studio sull’identikit dei consiglieri di amministrazione ci darebbe maggiori evidenze per un dibattito sul tema. Intanto una cosa si è capita: per coloro che ambiscono ad entrare nei board la carta che può fare la differenza è proprio la preparazione tecnologica. Perché non giocarla quindi?