Educazione finanziaria, un summer camp per ragazze all’Università Bicocca

Stimolare le competenze imprenditoriali delle giovani donne e incrementarne l’interesse per la finanza personale e l’economia: sono gli obiettivi di Effe Summer Camp, campo estivo gratuito di educazione all’imprenditoria femminile e alla finanza che si terrà, nella sua prima edizione, da lunedì 10 giugno a sabato 15 giugno 2024.

L’iniziativa fa parte del progetto Obiettivo Effe. Empowerment Femminile per un Futuro più Equo, lanciato a maggio 2023 dal dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia dell’Università Bicocca. Come spiega la responsabile scientifica Emanuela E. Rinaldi: “siamo voluti uscire dalla nostra comfort zone didattica e incontrare ragazze più giovani perché abbiamo visto che è a 15 anni che il gender gap diventa statisticamente molto significativo”.

Ai nastri di partenza

Effe Summer Camp si rivolge a un’utenza ben precisa: le adolescenti.

La scelta di dedicare il campo estivo alle giovani si basa sull’evidenza scientifica, riscontrata da numerose ricerche, che individua già a 15 anni un significativo gender-gap, a sfavore delle ragazze, nelle competenze finanziarie in Italia, e non in altri Paesi.

Il progetto, nato all’Università degli Studi di Milano-Bicocca insieme a vari enti partner, combinerà lezioni teoriche con testimonianze di imprenditrici e imprenditori sulle proprie carriere professionali, con casi di studio, giochi ed esercitazioni pratiche. L’approccio metodologico prevede la co-progettazione tra chi si occupa di impresa, di scuola e di ricerca.

Il campo estivo si inserisce nel progetto di Obiettivo Effe, dedicato all’empowerment femminile, nato a maggio 2023 all’interno del Dipartimento di Scienze Economico-Aziendali e Diritto per l’Economia dell’ateneo, ed è riconosciuto come pcto (percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento). Tra gli enti partner figurano Fondazione Feduf, Junior Achievement Italia, Api-Associazione piccole e medie imprese e altre realtà del terzo settore.

Come racconta Rinaldi, professoressa di Sociologia dei processi culturali: «Obiettivo Effe è nato su iniziativa di un gruppo multidisciplinare di docenti dell’Università degli studi di Milano-Bicocca. Siamo un gruppo di economisti, sociologi, statistici, psicologi e ci siamo prefissi di fare qualcosa di concreto per migliorare le competenze finanziarie delle ragazze. I nostri pilastri sono ricerca, formazione e divulgazione. Nell’ambito della formazione abbiamo cercato di intercettare un pubblico diverso da quello con cui ci interfacciamo di solito ma che è anche quello più sensibile. Gli studi sulle scuole primarie indicano che fino a 10 anni tutto sommato non c’è differenza nella financial literacy. A 15 anni è come se una tendenza esplodesse in maniera marcata».

L’iniziativa è gratuita perché, spiega l’ideatrice, «vogliamo raggiungere più ragazze possibili, a prescindere dalle condizioni di partenza, e creare un gruppo eterogeneo. Grazie ai nostri partner come Crédit Agricole, Credem Banca, Deutsche Bank, Rekordata siamo riusciti a fornire pasti, personal computer e gadget tecnologici a tutte le partecipanti».

Pioniere

Le partecipanti a questa “edizione pilota” sono 60 studentesse tra i 15 e i 18 anni, selezionate tra 200 candidature, provenienti da tutta Italia. Le scuole di origine sono 31, e sono tutti istituti scolastici diversi, tra licei, istituti tecnici e professionali. Grande varietà anche dal punto di vista geografico: le ragazze arrivano da 9 regioni diverse e 14 province italiane.

Il corso di formazione coinvolgerà ragazze nate tra il 2006 e il 2008, con le più piccole, sottolinea Rinaldi, «che potrebbero avere anche solo 15 anni». Il divario, che si nota a quell’età, poi non si colma con la crescita, «tanto che le donne adulte hanno punteggi inferiori di 4 punti su 100 rispetto agli uomini (secondo dati Ocse, 2020) e questo le rende meno indipendenti e più esposte alle frodi e anche alla violenza economica».

Indietro coi numeri?

Secondo i dati più recenti della rilevazione internazionale Ocse-Pisa (Programme for International Student Assessment), l’Italia è il Paese con il peggior divario di risultati in matematica tra ragazze e ragazzi. In generale nel 2022 c’è stato un crollo della preparazione degli studenti nel mondo. In matematica il rendimento medio nei Paesi Ocse è sceso di 16 punti, che equivale a 3 quarti di anno scolastico. Per quanto riguarda le ragazze italiane in media è come se le 15enni fossero andate a scuola un anno in meno dei loro compagni. 21 i punti di differenza, 461 contro 482. Il delta più elevato in assoluto tra tutti i Paesi partecipanti. Anche questi risultati confermano che il ritardo delle alunne in matematica si inizia a vedere alle elementari, per poi peggiorare alle medie ed esplodere alle superiori.

Che le ragazze italiane non siano brave in finanza però è un pregiudizio culturale. In 17 Paesi, con la Finlandia in cima, le ragazze superano i ragazzi nelle prove, confermando che, attraverso l’istruzione, è possibile invertire la rotta tracciata da tendenze e stereotipi. “Anche in India e in Cina lo stereotipo delle ragazze meno brave nelle materie Stem è ribaltato”, dice l’accademica. “Il 27 giugno Invalsi presenterà il nuovo i risultati sulla financial literacy e ci dirà se siamo migliorati. A oggi però è difficile aspettarsi un grande cambiamento: in quasi 10 anni di indagini su un campione rappresentativo di 9mila studenti di tutta Italia, fatte in tre anni diversi 2012-2015 2018, i risultati hanno fatto emergere un gender gap evidente”.

Il pregiudizio si innesta poi in un contesto di bassi stipendi e di lavoro di cura svalutato che crea marcati delta salariali tra lavoratori e lavoratrici.

Obiettivo Effe e la ricerca

Il secondo pilastro di Obiettivo Effe è la ricerca. Di questo filone fa parte un sondaggio, condotto nei mesi scorsi su un campione di studenti lombardi, sui modelli imprenditoriali in evoluzione. Tra le ragazze italiane, viene promossa Miuccia Prada e bocciata Chiara Ferragni. Inoltre, se per l’imprenditore il tratto distintivo è il taglio tech della propria azienda, quello dell’imprenditrice è “essere una donna con l’elmetto. Altrimenti le mettono in piedi in testa” rispondono i partecipanti al sondaggio.

«Nelle nostre ricerche precedenti – spiega Rinaldi – Chiara Ferragni era una delle poche imprenditrici modello citate spontaneamente dalle adolescenti, insieme a Miuccia Prada, a fronte di una lunga lista di nomi maschili, da Elon Musk a Mark Zuckerberg e Giorgio Armani. Un riconoscimento che è venuto a cadere dopo il ‘caso pandoro’, impoverendo significativamente l’universo aspirazionale femminile, che è uno dei fattori che influenzano l’attitudine imprenditoriale tra le giovani donne».

Sensibilità diverse tra ragazzi e ragazze ci sono anche nell’immaginare le difficoltà nel fare impresa: «mentre il giudizio di parenti amici, tutto sommato, non è così differente tra maschi e femmine, la paura di fallire è più grande per le seconde, che pensano anche di non avere una disponibilità economica sufficiente per fare le imprenditrici. I ragazzi, inoltre, hanno meno paure di questo tipo: si sentono più sicuri di loro, delle proprie capacità e immaginano anche di potersi rivolgere a diversi canali di credito. Adesso alle ragazze si dice di essere coraggiose, ma ancora non in ambiti finanziari o lavorativi fortemente competitivi».

Gli uomini imprenditori segnalati dalla ricerca vengono per la maggior parte dal mondo tecnologico mentre le donne da quello della moda. Da una parte figure come Jeff Bezos, Elon Musk e Mark Zuckerberg, oltre agli italiani Giorgio Armani e Silvio Berlusconi. Dall’altra, Miuccia Prada, Chiara Ferragni, Marina Salamon e Martina Strazzer. Per questo motivo «nel summer camp abbiamo cercato di portare delle testimonianze diverse di imprenditoria restituendo un’immagine variegata dell’impresa al femminile», sottolinea la professoressa.

Tra le ospiti attese, saliranno infatti in cattedra: Chiara Petrioli, ceo di WSense, premiata al Forum di Davos come la startup più creativa al mondo; Nicoletta Alessi, fondatrice e presidente di Goodpoint; Monica Casadei, ceo della pmi innovativa Iride Acque,  Rossella De Vita, co-fondatrice di Gusto 17, a Milano.

Gli appuntamenti di Effe Summer Camp

Il campo estivo si aprirà lunedì 10 giugno con una cerimonia a cui parteciperanno tra gli altri la rettrice dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, Giovanna Iannantuoni, la professoressa Patrizia Steca, consigliera di amministrazione dell’Università Bicocca, l’amministratrice delegata de Il Sole 24 Ore, Mirja Cartia d’Asero, e la ceo di Elite Euronext Group (Borsa Italiana), Marta Testi.

Il camp si concluderà sabato 15 giugno, con una conferenza aperta alla cittadinanza con la premiazione delle studentesse partecipanti. Interverranno, tra gli altri, le imprenditrici ed ex alumnae, Martina Maccherone e Greta Galli, e Filiberto Zovico, fondatore della società editoriale ItalyPost.

Obiettivo Effe e la divulgazione

Avviato nel maggio 2023, Obiettivo Effe è un progetto multidisciplinare e pluriennale di ricerca e formazione dedicato all’empowerment femminile. Oltre a formazione e ricerca, il terzo pilastro su cui poggia è la divulgazione. In questo capitolo rientrano due conferenze aperte al pubblico fatte ogni anno, una in autunno e una in primavera.

Il prossimo appuntamento in calendario è fissato per il 23 ottobre quando l’ateneo ospiterà la conferenza Assicurazioni e donne: differenze genere tra competenze e carriere che sarà l’occasione per analizzare il divario e promuovere la gender equality nei settori assicurativi e bancassurance attraverso la presentazione di ricerche e l’intervento di docenti, esperti e professionisti. Le competenze assicurative degli italiani sono infatti piuttosto basse, con dati ancora più preoccupanti per le donne nonostante “la capacità di rispondere a uno shock finanziario” sia uno dei pilastri del benessere finanziario secondo l’Ocse.

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