La casa in cui sono cresciuta era piena di libri. Non si può dire che fosse una biblioteca colta, ma c’erano ad esempio quattro enciclopedie diverse, e ogni volta che chiedevo a mia madre qualcosa che lei non sapeva mi mandava a cercarlo sull’enciclopedia. Col tempo imparai a conoscere intimamente quei volumi, sapevo dove cercare spiegazioni più approfondite per dubbi complessi e dove potevo fermarmi a una generica definizione. Poi condividevo con lei le mie scoperte e talvolta, partendo da una domanda, finivo per passare ore saltando da un lemma all’altro. Si può dire che grazie a mia madre io abbia imparato a surfare ben prima dell’avvento del web.
Quante cose ci insegnano le madri mentre percorriamo accanto a loro il percorso che ci rende adulti, autonomi, persone? Piccole perle di saggezza o enormi incudini che portiamo nello zaino e da cui non riusciamo a separarci, perchè in qualche modo appartengono a loro, anche se sono nostre, e sono parte del legame intenso e primordiale che ci rende figli. Attraverso questi cinque libri possiamo ripercorrere alcune delle lezioni di intima umanità che abbiamo appreso dalle nostre madri.
Lo scontro
Non c’è azione senza conflitto, e non c’è conflitto senza ricomposizione. Questa è forse la prima e definitiva lezione che apprendiamo come figli. Quando cominciamo ad agire ed esercitare la nostra volontà ci scontriamo con la volontà materna, quasi sempre diversa dalla nostra, e nasce lo scontro. In questa raccolta di racconti gli scontri tra madri e figlie hanno diverse sfaccettature, sono più o meno latenti, si svelano in diverse età della vita. Ma c’è sempre la dolceamara certezza di un amore che accoglie nonostante tutto. Persino nel racconto fantascientifico in cui la figlia di una scienziata si allontana dalla madre per preferire la cultura primitiva e superstiziosa del pianeta che stanno visitando. Una storia intensissima.
J. C. Oates, J. Berliner (a cura di), Figlie e madri, Il saggiatore € 9,00
La memoria
Questo è un libro a cui forse non è stata resa giustizia come merita: una scrittura intensa, di pece, a trascinarci dentro una vita non vissuta, quella della protagonista, che si dipana nei ricordi. Il passaggio in ombra del titolo è quello di Chiara, che perduta la madre a dodici anni va lentamente a rifugiarsi nelle ombre della passività, dove i ricordi, le storie, le vite di chi ha amato, diventano parte della sua identità. A partire dalla madre stessa, inafferrabile e dominante in questa matassa, una figura femminile prima che materna. Nella memoria della pienezza degli anni vissuti da lei e con lei, Chiara custodisce tutte le luci e le ombre della sua vita.
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli € 9,50
La volontà
Che fine ha fatto Nora dopo aver lasciato la sua casa di bambola? Se per caso ve lo siete chiesto, allora in questo libro potreste trovare una risposta. Il risveglio di cui parla il titolo è molto simile a quello che ha portato la giovane madre e moglie borghese del dramma di Ibsen a riconoscere l’inautenticità della propria vita e a cercare un cambiamento. La protagonista di questo vibrante romanzo del 1889 è meno cerebrale di Nora: essendo stato scritto da una donna, questo risveglio non può che essere di natura sensuale, in quel modo unico in cui il feminino riesce a coniugare spiritualità e fisicità. Non è il suo ruolo di madre che conta in questa storia, sebbene abbia due figli. È il suo essere donna, persona, individuo, al di là dei ruoli. I figli restano sullo sfondo, spettatori che raccolgono la testimonianza della volontà di vita di una donna che rifiuta le catene sociali. Poi forse ci chiederemo: che fine hanno fatto i figli di Nora?
Kate Chopin, Il risveglio, Galaad, € 12
L’assenza
La madre in questa storia non c’è. Non fisicamente. È morta. Ma il piccolo Pietro non ha ancora elaborato il lutto, e l’assenza della madre è terribilmente presente nei pensieri, nella quotidianità, come una morsa dolorosa al cuore a cui l’autore dà le sembianze di un piccolo cane, un canetto. In questo romanzo di formazione Pietro diventa grande, non solo perchè l’assenza della madre lo costringerà a cavarsela da solo. Ma perchè incontrerà il male in una storia di paese, rabbia, tensioni e invasori, e lui dovrà scegliere se schierarsi coi forti che non sanno scegliere i propri nemici o coi deboli, rappresentati da una famiglia di migranti. Affrontare l’ingiustizia lo renderà capace di fare i conti con la morte e convivere con l’assenza. Perchè una madre c’è sempre, è che a volte c’è la sua assenza.
Giuseppe Catozzella, E tu splendi, Feltrinelli € 16
La sorpresa
È proprio quando pensi di sapere tutto su tua madre, che scopri di non avere capito niente. Basterà una foto mai vista prima in cui il suo sorriso ha un’angolatura che non le conoscevi, una frase detta da un parente anziano, una lettera che spunta dai cassetti, e tutto quello che credevi di sapere mostrerà la tua infantile ingenuità, anche se hai compiuto quarant’anni. In questa graphic novel Zerocalcare è il figlio che alla morte della nonna scopre nel passato della famiglia un insospettabile segreto, che cambierà per sempre il suo punto di vista sulla madre. Il tutto ovviamente con la consueta comicità e lo sguardo nostalgico sugli anni ‘90 dell’adolescenza dell’autore, che questa volta oltre al sorriso riesce anche a strapparci una lacrima.
Zerocalcare, Dimentica il mio nome, Bao Publishing, € 18