Adolescenti, al via da Palermo un progetto su dipendenze e fragilità

Un aumento dell’uso di alcol, tabacco e sostanze stupefacenti tra gli adolescenti: i dati sono chiari e mostrano un quadro preoccupante, che richiede un intervento deciso. Parte da questa consapevolezza un progetto di intervento che coinvolgerà 120  ragazzi e ragazze, provenienti dalle 5 aree del Paese ad alto rischio socio-educativo: un progetto che parte da Palermo e arriverà anche a Roma, Ferrara, Verona e Casal di Principe.

Si chiama “ReCare – Riprendersi cura” il progetto sperimentale finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per le politiche antidroga, nato dall’iniziativa dell’Istituto don Calabria, in collaborazione con la Caritas diocesana di Palermo. Lo scopo: individuare e isolare le condizioni di debolezza e fragilità degli adolescenti, monitorando l’uso anche occasionale di alcol e sostanze stupefacenti.

I dati su giovani e dipendenze

L’argomento è tra quelli che generano grandi preoccupazioni. Un’indagine ESPAD Italia sui comportamenti d’uso di alcol, tabacco e sostanze, fa il quadro: 1 ragazzo su 5 fuma, su un campione di studenti e studentesse tra i 15 e i 19 anni; l’uso delle sigarette elettroniche si è triplicato in 5 anni.

Dati recenti dell’Istituto superiore di sanità contano 1 milione e 310 mila ragazzi tra gli 11 e i 24 anni dediti a consumare alcolici; per metà sono minori (così distinti per sesso: 17,5% maschi e 15,5% femmine).

Circa 660.000 su una platea di 8 milioni sono quelli che vengono definiti “consumatori a rischio” (20,2% maschi, 11,2% femmine), una fascia più esposta alla probabilità di contrarre malattie evitabili cagionate dall’alcol (tra cui cirrosi epatica, malattie cardiovascolari e cancro).

Per l’Istituto superiore sono consumatori a rischio

“i minori di 18 anni che hanno consumato bevande alcoliche; i maschi maggiorenni che hanno consumato più di 2 unità alcoliche (UA) al giorno; le femmine maggiorenni e gli/le anziani/e (≥65 anni) che hanno consumato più di 1 UA al giorno; tutte le persone che hanno praticato il binge drinking (oltre 6 UA in un’unica occasione) indipendentemente dal sesso e dall’età”.

Quanto alle giovani, il Report prodotto dal Sisma (Sistema monitoraggio alcol) dell’Osservatorio nazionale alcol (Ona) e Centro nazionale dipendenze e doping fa registrare, rispetto al 2012, un preoccupante incremento della prevalenza delle consumatrici di tutte le bevande considerate nell’indagine:  vino +48,9%; birra +15,2%; amari +39,1%; super alcolici +23,4%.

Le evidenze richiedono urgenti interventi di prevenzione differenziati per età e per genere

Dal dossier viene fuori chiarissima l’urgenza di una strategia nazionale dedicata ai giovani – con focus sulle differenze di genere – che si attesti sugli obiettivi della risoluzione del Parlamento europeo per una strategia alcol zero e a quelli dell’Oms. E, infatti, se questo è il contesto non dovrà stupire che venga anche questa volta dall’Ue la spinta a far meglio. Il Parlamento europeo proprio con la risoluzione del 16 febbraio 2022 (sul rafforzamento della lotta contro il cancro) ha sollecitato i Paesi membri a mettere a punto azioni mirate ed efficaci per prevenire e limitare i danni provocati sui minori, target di popolazione che si conferma secondo l’Oms (insieme a donne e anziani) quello più sensibile (atteso anche che fino ai 25 anni l’organismo sembra avere scarsa capacità di metabolizzare la sostanza).

Proprio su questa rotta si pone ReCare. Sono 75 gli operatori e le operatrici che lavoreranno con i ragazzi e le ragazze coinvolti, provenienti dalle 5 aree del Paese ad alto rischio socio-educativo.

Quanto alle droghe la situazione non è troppo differente. Il 2024 consegna quasi 360mila studenti minorenni tra i consumatori di almeno una sostanza illegale (il dato rappresenta il 23% dei minorenni scolarizzati). La fotografia questa volta è contenuta nella Relazione annuale al Parlamento stesa dal Governo. Il trend resta in crescita dal post-pandemia. La percentuale dei minori d’età segnalati per detenzione di sostanze per uso personale nel 2023 sta intorno al 12% del totale e va considerato che nel 97% di quei casi si tratta di cannabis e derivati. Cresce anche il numero degli under 18 denunciati all’autorità giudiziaria per reati penali droga-correlati che dal 2022 sale a +10% (1.246 giovani, il 4,5% delle persone denunciate a livello nazionale).

L’Europa manifesta grande preoccupazione per i fenomeni di reclutamento e sfruttamento di minori da parte della criminalità. Illuminante è la Relazione europea sulla droga 2024 che condensa i risultati dell’indagine condotta dall’EMCDDA (Agenzia dell’Unione europea sulle droghe) il cui mandato è appena stato rivisitato, proprio con l’obiettivo di rafforzare la funzione di monitoraggio sul consumo di droga e sui problemi connessi.

Il focus di ReCare è la prevenzione

Sono dunque i minori più esposti a marginalità (ragazzi e ragazze accolte nelle comunità residenziali, nei centri di aggregazione, minori stranieri non accompagnati ospitati nelle strutture) i destinatari delle attività di ReCare.

L’obiettivo è intercettare questi giovanissimi e intervenire sulle situazioni di crisi: disturbi post-traumatici, conflitti intrafamiliari, inidoneità genitoriale, disimpegno scolastico. Bisogna invertire un trend che vede ovunque i nostri giovani in sofferenza: sono loro i meno felici anche secondo l’Happiness Index Report 2025 di Ipsos.

Esperienze e laboratori coinvolgeranno i ragazzi per due anni

Con un approccio di tipo multidisciplinare e comunitario – in tre fasi che copriranno un arco temporale di 24 mesi – saranno offerti corsi di formazione a operatori e operatrici; con e per agli adolescenti saranno organizzati laboratori e percorsi guidati da psicologi ed educatori sui temi dell’autocontrollo, delle relazioni interpersonali, della consapevolezza e dei rischi.

Oltre alle tecniche del gioco di ruolo e del confronto guidato, ReCare prevede di chiudere con l’attivazione di uno sportello di ascolto individuale, luogo in cui i ragazzi potranno trovare supporto psicologico e orientamento ai servizi socio-sanitari.

Le attività hanno appena avuto inizio: l’8 maggio a Palermo Girolamo Grammatico ha presentato il libro “I sopravviventi e proseguiranno, su un calendario lungo mesi, tra presentazioni, dibattiti e tavoli di confronto.  “Voci libere: storie dagli Istituti Penali per Minori”, è ad esempio l’evento di presentazione del progetto “Sapienza libera tutt” che coinvolge ragazzi detenuti, a lavoro sulle pagine de “I miei vestiti erano bianchi“. A ottobre, poi, la giornata conclusiva di questa prima fase, sarà dedicata all’incontro con Antonio Mumolo, autore di “Non esistono cause perse. Gli avvocati e la strada”.

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